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Concetti Chiave

  • Manzoni ha sperimentato vari registri linguistici nei "Promessi Sposi", passando dal dialetto milanese al toscano colto e popolare per raggiungere un ampio pubblico.
  • Il romanzo utilizza il toscano nelle narrazioni e descrizioni, mentre nei dialoghi adotta dialetti e linguaggi specifici per caratterizzare i personaggi, come l'avvocato Azzeccagarbugli e il cardinale Borromeo.
  • Manzoni impiega vari toni, tra cui comico, tragico, lirico e ironico, quest'ultimo per far sorridere e sottolineare i costumi del Seicento.
  • Una tecnica distintiva è la presentazione di Manzoni come traduttore, non autore, per distanziarsi dalla mentalità del Seicento.
  • Nel ruolo di narratore onnisciente, Manzoni interrompe la storia con digressioni e commenti per comunicare direttamente con i lettori e trasmettere messaggi precisi.

Indice

  1. La ricerca linguistica di Manzoni
  2. Toni e stili nei Promessi Sposi
  3. Tecniche narrative di Manzoni

La ricerca linguistica di Manzoni

Nelle varie versioni dei “Promessi Sposi” , Manzoni cercò di trovare il registro linguistico adatto ad un grande pubblico e intraprendere una lunga ricerca della lingua nazionale , grazie anche alla sua opera “Dell’unità della lingua e dei mezzi per diffonderla”.

Toni e stili nei Promessi Sposi

Passando dal dialetto milanese al toscano colto ed infine al toscano popolare.

Utilizza nella narrazione e nella descrizione il toscano , mentre nei vari dialoghi diversi tipi di dialetto , e linguaggi più adatti a determinati soggetti, per esempio l’avvocato Azzeccagarbugli ha un linguaggio legato all’ambiente giuridico, il cardinale Borromeo ha un linguaggio colto e così via .

Ci sono vari toni: comico, tragico, lirico e ironico.

L’ironia ha il compito di: far sorridere tramite battute semplici e di sottolineare gli usi e i costumi del Seicento.

Tecniche narrative di Manzoni

Una particolarità del romanzo è che Manzoni non si rivela come l’autore , ma come il traduttore e rivela al pubblico di non aver scritto lui la storia , ma di averla presa e tradotta , in quanto proveniva da un altro periodo .

Questa tecnica servì a non entrare nella mentalità del Seicento .

Lui ,in realtà, svolge il ruolo di narratore onnisciente , cioè colui che sa tutto delle vicende e dei personaggi , ma non interagisce con quest’ultimi , ma interrompe la storia per introdurre digressioni e commenti ; e per interagire con i lettori, per mandare loro un messaggio preciso.

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