Concetti Chiave
- Il sarto nei Promessi Sposi è un personaggio senza nome, ma celebre, che ospita Lucia dopo la sua fuga dai pericoli.
- Rappresenta una figura modesta e quotidiana, portando una nota allegra nel momento di grande tensione del romanzo.
- È descritto come un uomo semplice, ma considerato equo e di talento grazie alle sue letture e esperienze elementari.
- L'incontro con il cardinal Federigo offre al sarto un'occasione di orgoglio, mettendo in risalto la sua natura innocente e ambiziosa.
- L'episodio con il cardinale diventa umoristico per il suo imbarazzo, riflettendo l'umorismo benevolo e aristocratico di Manzoni.
Il Sarto nei Promessi Sposi
Intendiamo il sarto più celebre, forse, di tutta la nostra letteratura, del quale per altro, non è detto il nome: quello che troviamo nei capp. XXIV e XXIX dei Promessi sposi.
E un uomo del popolo, modesto artigiano, che ospita Lucia in seno alla propria famiglia dopo che la poveretta, in seguito alla conversione dell’Innominato , è uscita dai pericoli della sua triste avventura.
Il Ruolo del Sarto
E si direbbe che, proprio nel momento di maggior tensione del romanzo - quando i principi etici dello scrittore e i suoi più scoperti interessi narrativi si intrecciano e si annodano intorno alle figure dell’ Innominato e di Federigo Borromeo -, si direbbe che il personaggio del sarto capiti con un senso di opportunità artistica tanto esatta e felice da non aver riscontro in nessun altro luogo del capolavoro manzoniano.
Egli, infatti, è la nota allegra, legata a una realtà quotidiana di modestissime risonanze: i due o tre gesti che lo ritraggono nelle poche pagine dove compare, danno la misura di tutta quanta la sua esistenza: e abbiamo una creatura semplice, che da certe sue elementari esperienze - ha letto il Leggendario dei Santi, il Galerio meschino, i Reali di Francia ricava fama di uomo equo; di talento e di scienza.
Fama tanto più gradita quanto più ricusata da false modestie.
Su questa natura innocente e ambiziosa, capita una buffa disgrazia con l’arrivo del cardinal Federigo; il quale, andato in casa del buon uomo per ringraziarlo dell’assistenza a Lucia, gli offrirebbe un’occasione memorabile di orgoglio.
La Tragedia Umoristica del Sarto
Ci vorrebbe un arguto discorsetto che, rivolto a un cosi gran personaggio, potesse esser riferito in seguito mille e mille volte a riprova di un’intelligenza viva, per nulla intimorita. Ma l’emozione è troppa, e dalle labbra del povero sarto non esce che un meschinissimo "Si figuri". È, se ben guardiamo, la tragedia di quel caro uomo: ma una tragedia di dimensioni tanto innocue e domestiche, che l’episodio è tutto umoristico, secondo quell’umorismo da signore benevolo e pure aristocratico che è una delle più poetiche virtù del Manzoni.
Domande da interrogazione
- Chi è il sarto nei "Promessi Sposi"?
- Qual è il ruolo del sarto nel romanzo?
- In che modo il sarto vive una "tragedia umoristica"?
Il sarto è un modesto artigiano che ospita Lucia dopo la sua fuga dai pericoli, ed è un personaggio che rappresenta una nota allegra e quotidiana nel romanzo.
Il sarto appare nei momenti di maggiore tensione del romanzo, offrendo una prospettiva di semplicità e umorismo, e viene visto come un uomo equo e di talento grazie alle sue letture.
La "tragedia umoristica" del sarto si manifesta quando, emozionato dall'incontro con il cardinal Federigo, riesce solo a dire un semplice "Si figuri", rendendo l'episodio umoristico e domestico.