michaelriccia
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Concetti Chiave

  • Il tema patriottico-risorgimentale dell'ode è dichiarato sin dal titolo e dalla dedica a Teodoro Koerner, sottolineando l'idea di indipendenza e autodeterminazione dei popoli.
  • L'ode è suddivisa in quattro parti tematiche: la scena di guerra e il giuramento, l'unità del popolo italiano, la visione provvidenziale della storia, e l'azione dei patrioti italiani.
  • Manzoni utilizza la figura dell'adynaton per esprimere l'indissolubilità del popolo italiano, paragonandolo all'impossibilità di separare le acque confluite nel Po.
  • La visione provvidenziale della storia è centrale, con Manzoni che incita gli occupanti a lasciare l'Italia, evidenziando la protezione divina verso i popoli oppressi.
  • L'ode, con il suo ritmo incalzante e marziale, utilizza diverse figure retoriche per evocare un sentimento di appartenenza alla patria e incoraggiare la lotta per la libertà.

Il tema patriottico-risorgimentale dell'ode è dichiarato apertamente sin dal titolo, che richiama i moti carbonari del Piemonte, e dalla dedica al patriota tedesco Teodoro Koerner, morto sul campo di Lipsia combattendo contro Napoleone.

Proprio questa dedica consente di individuare la particolare chiave di lettura del tema: Manzoni, infatti, inserisce l'idea politica dell'indipendenza italiana nel più ampio quadro del diritto all'autodeterminazione di ogni popolo.

All'interno dell'ode possiamo distinguere quattro parti, corrispondenti a quattro nuclei tematici.

Indice

  1. Scena di guerra e giuramento
  2. Idea romantica di nazione
  3. Visione provvidenziale della Storia
  4. Conclusione e incitamento all'azione
  5. Caratteristiche stilistiche dell'ode

Scena di guerra e giuramento

Nella prima parte (vv.

1-16) assistiamo a una scena di guerra: l'esercito piemontese, appena oltrepassato il Ticino, si ferma un istante sulla sua sponda («arida» perché sassosa, ma anche perché ingiusto confine politico tra due regioni della stessa patria) e si guarda indietro, come a voler prendere consapevolezza della gravità del gesto compiuto; questo assorto silenzio prepara la solennità del giuramento: i piemontesi, e i patrioti di tutta Italia, combatteranno fino alla morte per la libertà e l'unità d'Italia. Manzoni proclama così il suo ideale patriottico e la convinzione che solo l'unione di molte forze potrà condurre alla vittoria.

Idea romantica di nazione

La seconda parte (vv. 17-40) presenta l'idea romantica di nazione, unita da vincoli militari, linguistici, religiosi, e da comuni tradizioni, passioni e speranze. La necessaria indissolubilità del popolo italiano viene sostenuta da Manzoni attraverso l'efficace figura dell'adynaton (termine greco che significa "cosa o evento impossibile"): così come nessuno può separare le acque dei vari affluenti, una volta che sono confluite nel Po, allo stesso modo nessuno potrà più disperdere e avvilire il popolo italiano, ora che ha acquistato consapevolezza di sé. A questo popolo unito, rinnovato nel coraggio e nella fierezza, viene contrapposta l'immagine umiliante del «Lombardo» costretto a vivere di elemosina in casa propria, soggetto all'arbitrio di altri.

Visione provvidenziale della Storia

La terza parte (vv. 41-72) è quella più propriamente ideologica, nella quale Manzoni esprime una visione provvidenziale della Storia, come realizzazione della volontà divina che ha sempre difeso e aiutato gli oppressi. Rivolgendosi agli stranieri occupanti, egli li incita ad andarsene, prima che l'Italia intera, squassata dal terremoto rivoluzionario, si liberi violentemente di loro; ricorda il tradimento degli ideali di libertà dall'oppressione in nome dei quali era stata combattuta e vinta la battaglia di Lipsia; porta a sostegno della sua tesi esempi tratti dalla Bibbia, volti a dimostrare che Dio ascolta sempre i popoli oppressi: e dunque, che gli austriaci tolgano le loro avide mani dall'Italia, poiché la volontà divina non l'ha destinata a loro.

Conclusione e incitamento all'azione

Nell'ultima parte (vv. 73-104) Manzoni si rivolge dapprima all'Italia, che finalmente non attende più una fasulla liberazione da parte di eserciti stranieri perché i suoi stessi figli, rinnovati nel coraggio e nella fierezza, sapranno condurla nel consesso delle nazioni libere; poi incita all'azione i combattenti, riprendendo il motivo patriottico già sviluppato e deprecando chi si limiterà a farsi raccontare da altri la vittoria. Chiude la lirica il saluto alla «santa vittrice bandiera», che riassume in una sola immagine l'ideale nazionale e quello religioso.

Caratteristiche stilistiche dell'ode

Per contenuto e stile questo componimento è con siderato un'ode, forma poetica di origine greco-antica, con intenti di celebrazione ed esaltazione.

L'ode è composta da 13 strofe di otto decasillabi, di cui il quarto e l'ottavo verso di ciascuna strofa sono tronchi. Lo schema delle rime è ABBCADDC per la prima strofa, ABBCDEEC nelle successive.

Queste caratteristiche conferiscono al componimento un ritmo incalzante, marziale, adatto al contenuto civile che incita al sentimento di appartenenza alla patria e alla lotta per la liberazione dallo straniero. Analoghi effetti producono le scelte sintattiche, con l'abbondanza di periodi brevi, di interrogative retoriche e di esclamazioni. Anche le numerose anafore e le figure di significato (metafore, personificazioni, similitudini) rivelano l'intento di costruire un testo solenne nei contenuti e nelle forme.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale dell'ode di Manzoni?
  2. Il tema principale dell'ode è patriottico-risorgimentale, incentrato sull'indipendenza italiana e il diritto all'autodeterminazione dei popoli, come dichiarato nel titolo e nella dedica a Teodoro Koerner.

  3. Come viene rappresentata l'idea di nazione nell'ode?
  4. L'idea di nazione è rappresentata come un'entità unita da vincoli militari, linguistici, religiosi e tradizioni comuni, con l'indissolubilità del popolo italiano paragonata a un adynaton, un evento impossibile da separare.

  5. Qual è la visione della Storia espressa da Manzoni nella terza parte dell'ode?
  6. Manzoni esprime una visione provvidenziale della Storia, dove la volontà divina sostiene gli oppressi e invita gli occupanti stranieri a lasciare l'Italia, poiché non è destinata a loro.

  7. Qual è l'incitamento finale di Manzoni nell'ode?
  8. Nell'ultima parte, Manzoni incita l'Italia e i suoi combattenti all'azione, esortandoli a non aspettare liberazioni esterne ma a lottare per la libertà e l'unità nazionale.

  9. Quali sono le caratteristiche stilistiche dell'ode?
  10. L'ode è composta da 13 strofe di otto decasillabi con uno schema di rime specifico, caratterizzata da un ritmo incalzante e marziale, con abbondanza di periodi brevi, interrogative retoriche, esclamazioni, anafore e figure di significato per esaltare il sentimento patriottico.

Domande e risposte

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