Concetti Chiave
- Il tema patriottico-risorgimentale dell'ode è dichiarato sin dal titolo e dalla dedica a Teodoro Koerner, sottolineando l'idea di indipendenza e autodeterminazione dei popoli.
- L'ode è suddivisa in quattro parti tematiche: la scena di guerra e il giuramento, l'unità del popolo italiano, la visione provvidenziale della storia, e l'azione dei patrioti italiani.
- Manzoni utilizza la figura dell'adynaton per esprimere l'indissolubilità del popolo italiano, paragonandolo all'impossibilità di separare le acque confluite nel Po.
- La visione provvidenziale della storia è centrale, con Manzoni che incita gli occupanti a lasciare l'Italia, evidenziando la protezione divina verso i popoli oppressi.
- L'ode, con il suo ritmo incalzante e marziale, utilizza diverse figure retoriche per evocare un sentimento di appartenenza alla patria e incoraggiare la lotta per la libertà.
Il tema patriottico-risorgimentale dell'ode è dichiarato apertamente sin dal titolo, che richiama i moti carbonari del Piemonte, e dalla dedica al patriota tedesco Teodoro Koerner, morto sul campo di Lipsia combattendo contro Napoleone.
Proprio questa dedica consente di individuare la particolare chiave di lettura del tema: Manzoni, infatti, inserisce l'idea politica dell'indipendenza italiana nel più ampio quadro del diritto all'autodeterminazione di ogni popolo.
All'interno dell'ode possiamo distinguere quattro parti, corrispondenti a quattro nuclei tematici.
Indice
Scena di guerra e giuramento
Nella prima parte (vv.
1-16) assistiamo a una scena di guerra: l'esercito piemontese, appena oltrepassato il Ticino, si ferma un istante sulla sua sponda («arida» perché sassosa, ma anche perché ingiusto confine politico tra due regioni della stessa patria) e si guarda indietro, come a voler prendere consapevolezza della gravità del gesto compiuto; questo assorto silenzio prepara la solennità del giuramento: i piemontesi, e i patrioti di tutta Italia, combatteranno fino alla morte per la libertà e l'unità d'Italia. Manzoni proclama così il suo ideale patriottico e la convinzione che solo l'unione di molte forze potrà condurre alla vittoria.Idea romantica di nazione
La seconda parte (vv. 17-40) presenta l'idea romantica di nazione, unita da vincoli militari, linguistici, religiosi, e da comuni tradizioni, passioni e speranze. La necessaria indissolubilità del popolo italiano viene sostenuta da Manzoni attraverso l'efficace figura dell'adynaton (termine greco che significa "cosa o evento impossibile"): così come nessuno può separare le acque dei vari affluenti, una volta che sono confluite nel Po, allo stesso modo nessuno potrà più disperdere e avvilire il popolo italiano, ora che ha acquistato consapevolezza di sé. A questo popolo unito, rinnovato nel coraggio e nella fierezza, viene contrapposta l'immagine umiliante del «Lombardo» costretto a vivere di elemosina in casa propria, soggetto all'arbitrio di altri.
Visione provvidenziale della Storia
La terza parte (vv. 41-72) è quella più propriamente ideologica, nella quale Manzoni esprime una visione provvidenziale della Storia, come realizzazione della volontà divina che ha sempre difeso e aiutato gli oppressi. Rivolgendosi agli stranieri occupanti, egli li incita ad andarsene, prima che l'Italia intera, squassata dal terremoto rivoluzionario, si liberi violentemente di loro; ricorda il tradimento degli ideali di libertà dall'oppressione in nome dei quali era stata combattuta e vinta la battaglia di Lipsia; porta a sostegno della sua tesi esempi tratti dalla Bibbia, volti a dimostrare che Dio ascolta sempre i popoli oppressi: e dunque, che gli austriaci tolgano le loro avide mani dall'Italia, poiché la volontà divina non l'ha destinata a loro.
Conclusione e incitamento all'azione
Nell'ultima parte (vv. 73-104) Manzoni si rivolge dapprima all'Italia, che finalmente non attende più una fasulla liberazione da parte di eserciti stranieri perché i suoi stessi figli, rinnovati nel coraggio e nella fierezza, sapranno condurla nel consesso delle nazioni libere; poi incita all'azione i combattenti, riprendendo il motivo patriottico già sviluppato e deprecando chi si limiterà a farsi raccontare da altri la vittoria. Chiude la lirica il saluto alla «santa vittrice bandiera», che riassume in una sola immagine l'ideale nazionale e quello religioso.
Caratteristiche stilistiche dell'ode
Per contenuto e stile questo componimento è con siderato un'ode, forma poetica di origine greco-antica, con intenti di celebrazione ed esaltazione.
L'ode è composta da 13 strofe di otto decasillabi, di cui il quarto e l'ottavo verso di ciascuna strofa sono tronchi. Lo schema delle rime è ABBCADDC per la prima strofa, ABBCDEEC nelle successive.
Queste caratteristiche conferiscono al componimento un ritmo incalzante, marziale, adatto al contenuto civile che incita al sentimento di appartenenza alla patria e alla lotta per la liberazione dallo straniero. Analoghi effetti producono le scelte sintattiche, con l'abbondanza di periodi brevi, di interrogative retoriche e di esclamazioni. Anche le numerose anafore e le figure di significato (metafore, personificazioni, similitudini) rivelano l'intento di costruire un testo solenne nei contenuti e nelle forme.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale dell'ode di Manzoni?
- Come viene rappresentata l'idea di nazione nell'ode?
- Qual è la visione della Storia espressa da Manzoni nella terza parte dell'ode?
- Qual è l'incitamento finale di Manzoni nell'ode?
- Quali sono le caratteristiche stilistiche dell'ode?
Il tema principale dell'ode è patriottico-risorgimentale, incentrato sull'indipendenza italiana e il diritto all'autodeterminazione dei popoli, come dichiarato nel titolo e nella dedica a Teodoro Koerner.
L'idea di nazione è rappresentata come un'entità unita da vincoli militari, linguistici, religiosi e tradizioni comuni, con l'indissolubilità del popolo italiano paragonata a un adynaton, un evento impossibile da separare.
Manzoni esprime una visione provvidenziale della Storia, dove la volontà divina sostiene gli oppressi e invita gli occupanti stranieri a lasciare l'Italia, poiché non è destinata a loro.
Nell'ultima parte, Manzoni incita l'Italia e i suoi combattenti all'azione, esortandoli a non aspettare liberazioni esterne ma a lottare per la libertà e l'unità nazionale.
L'ode è composta da 13 strofe di otto decasillabi con uno schema di rime specifico, caratterizzata da un ritmo incalzante e marziale, con abbondanza di periodi brevi, interrogative retoriche, esclamazioni, anafore e figure di significato per esaltare il sentimento patriottico.