Concetti Chiave
- Alessandro Manzoni, figlio di Giulia Beccaria, subisce l'impatto della separazione dei genitori e vive esperienze formative in collegio e in Francia.
- La conversione al cattolicesimo di Manzoni, avvenuta in seguito a un evento personale, segna un cambiamento fondamentale nella sua vita e nelle sue opere.
- Manzoni promuove una letteratura che si ispira al realismo e ha una funzione educativa e morale, combinando principi romantici e illuministi.
- Nel teatro, Manzoni innova con il rifiuto delle regole aristoteliche e l'uso del coro per esprimere riflessioni personali, come visto in "Adelchi" e "Conte di Carmagnola".
- La "Storia della colonna infame" affronta temi di giustizia e ingiustizia, criticando il processo degli "untori" nella Milano del 1630.
Indice
Le origini e l'infanzia di Manzoni
Figlio di Pietro Manzoni/Giovanni Verri (non si sa bene ma probabilmente Verri) e Giulia
Beccaria (donna aperta, colta e autonoma, proveniente da una famiglia illuminista)
I genitori erano due personalità ben diverse --> si lasciano e la madre scappa in Francia con
Carlo Imbonati
Alessandro viene mandato in collegio dal padre --> qua riceve una grande istruzione ma viene
provato psicologicamente (non aveva una buona relazione con i genitori)
Quando Muore Carlo Imbonati (1805) --> va in Francia dalla madre per starle vicino e per
vedere la cultura francese (aveva già capito di essere portato per la letteratura)
A Parigi riesce ad avvicinarsi alla madre --> affini intellettualmente, si danno sostegno a vicenda
Tornano entrambi a Milano --> incontro con Enrichetta Blondel (con cui si sposa)
Manzoni era ateo --> al matrimonio di Napoleone in Francia, perde la moglie nella folla -->
entra nella chiesa du San Rocco a pregare --> quando esce la ritrova e interpreta ciò come un
segno di Dio --> si converte al cattolicesimo (la fede è un sostegno)
Opere teatrali e innovazioni
Dal 1816 si dedica al teatro --> Adelchi e Conte di Carmagnola
1821-23 --> prima versione dei promessi sposi: Fermo e Lucia (simile al romanzo nero: con +
sangue e + mistero) --> la rivede più volte (cambia la trama, la psicologia dei personaggi, ecc.)
Edizione finale dei Promessi Sposi--> 1840-42 --> modifica anche la lingua (in Italiano vicino al
dialetto firentino) --> primo romanzo italiano
1832-33 --> muore Enrichetta (aveva avuto 10 figli con lei --> molti dei quali erano morti) -->
molti lutti terribile per l’autore
Si risposa con Teresa Borristampa per lui stesso e i figli
Riceve grandi riconoscimenti per i suoi lavori --> 1860 Senatore a vita perchè aveva unificato
linguisticamente l’Italia (già Dante aveva provato)
1873 --> muore --> al suo funerale vi è una grande folla perchè amatissimo
Caratteristiche principali: - uomo molto attivo in Europa, soprattutto con intellettuali francesi (si era schierato anche con la lettera di Madame di Staël) - era molto interessato alla storia - romantico e illuminista
Letteratura: deve proporsi “Il vero per soggetto, l’utile per scopo e l’interessante per mezzo”
Il principio del “vero” è l’espressione di un bisogno --> la letteratura deve sempre ispirarsi al
vero (realismo) --> si può comunque immaginare ma la storia di fondo deve essere reale (ciò
che è falso/romanzesco sono i dettagli che rimandano ai sentimenti umani --> Manzoni
completa la storia con la psicologia dei personaggi e quei sentimenti di cui la storia non ha
conservato documenti) --> rifiuto ai contenuti della storia del passato (mito) scopo principale: l’utile (idea illuminista ripresa dal Caffè) --> deve avere funzione educativa e morale, deve ispirare/sollecitare a grandi azioni --> ci parla di giustizia, ingiustizia, coraggio, vigliaccheria, fede, onore, omertà.
È necessario rendere interessante la storia parlando dei personaggi che hanno fatto parte
della popolazione (ci racconta ciò che la storia non ci dice) --> se il lettore si annoia il messaggio
di utilità non arriva, se si interessa viene educato, prova piacere e si amplia la platea di lettori
La sua produzione è molto ampia --> nel teatro compone 2 tragedie --> anche in questo campo
è un innovatore ( segue alcune caratteristiche del teatro Sheakespireano)
Non vuole rispettare l’ipse dixit aristotelico che imponeva una concentrazione forzata della
vicenda --> vuole raccontare qualcosa di reale --> parte dalla storia
Conte di Carmagnola
Parla di un mercenario --> figura realmente esistita
Adelchi: parla dei Longobardi in Italia dopo la caduta dell’Impero Romano (che cadranno solo con
l’arrivo di Carlo Magno) --> storia interessante poichè coinvolge molte relazioni interpersonali Adelchi è il figlio del re dei Longobardi Desiderio e fratello di Ermengarda, moglie di Carlo
Magno (per la pace) --> quando Carlo vuole ripudiare Ermengarda (veramente innamorata) -->
dichiarazione di guerra
Adelchi è una figura positiva mentre Carlo no (è egoista e non gli importa dei sentimenti degli
altri --> Ermengarda) Una novità è il CORO (si rifà al mondo greco) --> lo chiama il “suo cantuccio” perchè durante il
coro l’autore, attraverso alcuni personaggi, faceva le sue riflessioni sugli eventi (dunque così
Manzoni può esprimere la sua opinione e mandare esplicitamente l’insegnamento)
N.B. nel Coro dell’atto III --> riflessione sull’attualità (con ciò che stava passando l’Italia in quel
momento, ovvero quando i Franchi invasero la Pianura Padana rompendo le difese longobarde
e i Latini che non reagirono, sperano di vedere sconfitti gli opressori al più presto) --> vuole
svegliare politicamente e civilmente gli italiani: risveglio del volgo disperso (l’Italia deve faticare
per riavere la libertà, deve reagire, non può stare a guardare sperando che venga da sè) --> il
coro si conclude con un’apostrofe ai latini=agli italiani del presente
Scopo: divertire e insegnare.
Quest’opera è in linea con i promessi sposi --> parla del volgo latino --> le masse, la popolazione, gli umili (Renzo e Lucia) --> mette in primo piano le cose di cui la storia non parla mai (le persone che hanno bisogno di aiuto --> intento connesso alla morale cattolica)
5 maggio --> ode ispirata alla morte di Napoleone Bonaparte (5 maggio 1821) Ci parla di un grande uomo nei suoi momenti più fragili (in esilio) --> lo presenta come un
uomo, non come un eroe invincibile (segnato dallo stesso destino di tutti) I duri giorni dell’esilio diventano un momento di riflessione e di pace spirituale dove Manzoni, usando l’empatia, cerca di capire i sentimenti di Napoleone e immagina che il tiranno si sia convertito al cristianesimo per cercare conforto --> la gloria divina è duratura, quella terrena no
Temi principali: - opere gloriose che Napoleone ha compiuto in vita (la grandiosità delle sue conquiste e
l’eccezionalità della sua personalità e figura --> Manzoni riconosce le sue qualità anche se
consapevole dei suoi errori --> è comuqnue un uomo) - l’esilio del condottiero sull’Isola di Sant’Elena, che attraverso la preghiera e lacontemplazione di Dio ha conciliato la riflessione spirituale.
Il romanzo storico e la morale
Promessi sposi: romanzo storico ambientato nella Lombardia del Seicento (sotto la dominazione spagnola -->
signorotto Don Rodrigo) in cui viene proposta una visione realistica di eventi e personaggi
appartenenti anche ai ceti più umili (parte dalla storia) --> la vicenda contiene riferimenti
3
all’epoca contemporanea all’autore --> proposta di un modello sociale incentrato sui principi
del cattolicesimo
“Conclusione del romanzo”: Manzoni racconta cosa accade dopo il matrimonio --> molti figli, tra cui la prima Maria (in onore alla Madonna e al voto che aveva fatto Lucia) --> decide di
mandarli tutti a scuola per imparare a leggere e scrivere (lui non lo sapeva fare ma durante le
sue sventure aveva capito l’importanza dell’istruzione) - dunque Renzo impara molte cose nel corso del romanzo (cresce e migliora come personaggio) --> Lucia invece dice di non aver fatto nulla per meritarsi le sventure che ha avuto -->
conclusione = le sventure vengono da sè o per colpa o senza colpa, solo la dolcezza di dio può
raddolcirle e far sì che ci possano essere utili per una vita migliore
N.B. le ingiustizie capitano a tutti (il male esiste) --> sta a noi scegliere cme reagire (libero
arbitrio)
Storia della colonna infame --> opera sucessiva apposta in appendice all’edizione dei
Promessi Sposi nel quale parla di giustizia e ingiustizia
- Racconta un episodio realmente accaduto nella Milano del 1630, cioè il processo e la
condanna a morte di diverse persone con l'accusa di essere «untori», cioè di
essere responsabili della diffusione della pestilenza. - Il racconto comincia quando alcune donne vedono dalle loro finestre un uomo Guglielmo
Piazza (addetto al tribunale della Sanità) che, mentre cammina, tocca i muri delle case e viene
arrestato con l'accusa di essere un untore. - Interrogato e messo sotto tortura è costretto a fare il nome del suo complice: un barbiere, Giacomo Mora, che aveva salutato, se pur non conoscendolo, quella mattina davanti alla
palazzina. Piazza e Mora dunque vengono arrestati e torturati, finendo con l'autoaccusarsi
pur di porre fine al supplizio. - I due giudici che conducono il processo decidono infine di condannare a morte Piazza e Mora, ordinando un'esecuzione pubblica (le esecuzioni vennero fatte pubblicamente per calmare il popolo furente nei confronti degli untori) --> Manzoni non accetta questo atteggiamento da parte dei giudici, ben al corrente della reale situazione --> non si possono giustificare nemmeno per ignoranza.
Domande da interrogazione
- Chi erano i genitori di Alessandro Manzoni e come ha influenzato la sua vita la loro separazione?
- Come ha influito sulla vita e sulle opere di Manzoni il suo incontro con Enrichetta Blondel e la successiva conversione al cattolicesimo?
- Quali sono le principali caratteristiche del pensiero di Manzoni e come si riflettono nelle sue opere letterarie?
- Quali innovazioni ha introdotto Manzoni nel teatro e come si manifestano nelle sue tragedie "Adelchi" e "Conte di Carmagnola"?
- Come Manzoni affronta i temi di giustizia e ingiustizia nella "Storia della colonna infame" e quali eventi storici tratta?
I genitori di Alessandro Manzoni erano Pietro Manzoni/Giovanni Verri (non si sa bene ma probabilmente Verri) e Giulia Beccaria, una donna aperta, colta e autonoma, proveniente da una famiglia illuminista. La loro separazione ha avuto un impatto significativo sulla vita di Manzoni, portando alla fuga della madre in Francia con Carlo Imbonati e all'invio di Alessandro in collegio dal padre, dove ha ricevuto una grande istruzione ma è stato anche provato psicologicamente.
L'incontro con Enrichetta Blondel, con cui si sposa, e la successiva conversione al cattolicesimo hanno avuto un profondo impatto sulla vita e sulle opere di Manzoni. La conversione, avvenuta dopo aver perso e ritrovato la moglie nella folla durante il matrimonio di Napoleone in Francia e aver pregato nella chiesa di San Rocco, ha fornito a Manzoni un nuovo sostegno nella fede, influenzando fortemente i temi e i valori espressi nelle sue opere, come l'importanza della morale cattolica.
Le principali caratteristiche del pensiero di Manzoni includono l'attivismo in Europa, l'interesse per la storia, e l'adesione ai principi del romanticismo e dell'illuminismo. Nelle sue opere letterarie, Manzoni propone "Il vero per soggetto, l’utile per scopo e l’interessante per mezzo", riflettendo il suo impegno per una letteratura che si ispira al vero (realismo), ha una funzione educativa e morale (idea illuminista), e rende interessante la storia parlando dei personaggi che hanno fatto parte della popolazione.
Nel teatro, Manzoni ha introdotto significative innovazioni, tra cui il rifiuto dell'ipse dixit aristotelico e l'uso del coro per esprimere le sue riflessioni sugli eventi. Queste innovazioni si manifestano nelle sue tragedie "Adelchi" e "Conte di Carmagnola", dove racconta storie reali, come quella dei Longobardi in Italia e di un mercenario realmente esistito, inserendo riflessioni personali attraverso il coro, che gli permette di mandare esplicitamente l'insegnamento.
Nella "Storia della colonna infame", Manzoni affronta i temi di giustizia e ingiustizia raccontando un episodio realmente accaduto nella Milano del 1630, il processo e la condanna a morte di diverse persone con l'accusa di essere "untori", responsabili della diffusione della pestilenza. Manzoni critica l'atteggiamento dei giudici, consapevoli della reale situazione ma incapaci di giustificare le loro azioni nemmeno per ignoranza, evidenziando la sua condanna verso le ingiustizie e l'importanza di un approccio morale e giusto.