Concetti Chiave
- Il progetto di Manzoni prevedeva 12 inni sacri per celebrare festività liturgiche, ma ne completò solo 5.
- Gli inni mirano a dimostrare che il messaggio cristiano risponde alle contraddizioni umane, sostituendo miti cristiani alla mitologia.
- Manzoni utilizza un lessico accessibile e il settenario per coinvolgere un ampio pubblico, abbandonando l'endecasillabo.
- La struttura degli inni include il tema, l'episodio descritto e una riflessione morale, con una coralità che dà voce all'umanità.
- Il miglior inno è la Pentecoste, scritto durante il periodo delle tragedie e del romanzo, con esiti poetici più riusciti.
Il Progetto Incompiuto di Manzoni
Manzoni apre un progetto che non porterà a termine, cioè il progetto di scrivere 12 inni sacri ognuno dei quali avrebbe dovuto celebrare una festività dell'anno liturgico. Ne scrive solo 5. L'inno più riuscito è la Pentecoste. L'intero che si prefigge è duplice: uno è quello morale, l'altro letterario. Morale perché vuole dimostrare che il messaggio cristiano è l'unica risposta alle contraddizioni alla vita dell'uomo.
L'intento letterario vuole sostituire alle favole mitologiche dei miti cristiani. Vuole usare una materia che potrebbe coinvolgere un pubblico popolare vasto. Quindi rifiuta e condanna la mitologia, che ormai non suscita più interesse.Struttura e Stile degli Inni
Il lessico è di facile presa sul lettore. Per rendere più accattivante la lettura di questi inni abbandona l'endecasillabo e usa il settenario. Per quanto riguarda la struttura degli inni i primi 4 scritti tra il 12 e il 15 presentano lo stesso schema fisso. Nella prima parte viene enunciato il tema dell'inno. Una seconda parte in cui viene descritto l'episodio dell'inno. La terza parte è una riflessione morale sulle conseguenze attuali dell'evento religioso che si rinnova continuamente nella commemorazione liturgica. Manzoni riflette sul quali siano le conseguenze di quell'evento religioso, ma storico. Questa è la struttura che si ripete in tutti e quattro gli inni. Un altro elemento comune a tutti gli inni è la coralità, non è la voce del poeta che parla, ma a nome dell'intera umanità. Non usa mai l'io ma il noi.
Esiti Poetici e Critiche
Per quanto riguarda l'esito poetico i primi 4 anni hanno esiti discontinui, sono belli dal punto di vista della poesia a tratti c'è una mancanza di omogeneità. Spesso viene a mancare la fusione tra le varie parti dell'inno. C'è questa frattura. Sono troppo presenti i riferimenti ai testi sacri, alcuni parti sembrano delle traduzioni dei stessi sacri inseriti nell'inno, anche il linguaggio non è omogeneo, si passa da espressioni discorsive ad espressioni che si avvicinano al tono oratorio. Ci sono degli arcaismi, ci sono delle espressioni auliche, anche a livello linguistico.
Il migliore è la Pentecoste. Siamo nel periodo in cui ha già scritto delle tragedie, siamo durante il periodo della stesura del romanzo.
Domande da interrogazione
- Qual era l'obiettivo del progetto incompiuto di Manzoni sugli inni sacri?
- Quali sono le caratteristiche strutturali e stilistiche degli inni di Manzoni?
- Quali critiche sono state mosse agli esiti poetici degli inni di Manzoni?
Manzoni intendeva scrivere 12 inni sacri per celebrare le festività dell'anno liturgico, con un duplice scopo: morale, per dimostrare che il messaggio cristiano è la risposta alle contraddizioni della vita, e letterario, per sostituire i miti mitologici con quelli cristiani.
Gli inni di Manzoni utilizzano un lessico accessibile e il settenario al posto dell'endecasillabo. La struttura è divisa in tre parti: enunciazione del tema, descrizione dell'episodio e riflessione morale. La coralità è un elemento comune, con l'uso del "noi" invece dell'"io".
Gli inni di Manzoni presentano esiti discontinui, con una mancanza di omogeneità e fusione tra le parti. Sono presenti troppi riferimenti ai testi sacri e il linguaggio varia tra discorsivo e oratorio, con arcaismi ed espressioni auliche.