Concetti Chiave
- Manzoni sostiene che i giudici abbiano agito volontariamente, scegliendo il male anziché il bene, dimostrando ignoranza morale piuttosto che stupidità.
- Le sofferenze causate durante l'epidemia di peste non erano inevitabili ma scelte umane, offrendo speranza che in futuro si scelga il bene.
- Manzoni critica l'idea che la peste fosse una punizione divina, sottolineando invece l'importanza delle decisioni umane sulla diffusione del contagio.
- Attraverso la narrazione di eventi e personaggi come Caterina Rosa, Manzoni evidenzia la manipolazione della verità e la necessità di esaminare le proprie azioni.
- Per Manzoni, la letteratura deve servire a educare e sensibilizzare gli uomini su errori passati, fungendo da monito per il futuro.
Indice
La Volontà dei Giudici
Per Manzoni i giudici non erano stupidi perché ogni uomo avverte ciò che è bene e ciò che è male, perciò le loro azioni non erano ineluttabili, ma volontarie e opposte al lume che in altre occasioni dimostrarono di avere. Si trova quindi conforto nel pensare che non fosse un evento ineluttabile, ma una scelta perché questo dimostra che il male non è una necessità ma una volontà e quelle dei giudici e stata ignoranza morale, incapacità di leggere la propria coscienza: si sono sottratti al bene. L'ignoranza non deve però essere una scusa.
Consolazione e Scelte Umane
Manzoni trova una consolazione nel fatto che quelle sofferenze atroci siano state causate da uomini che si sono accaniti contro altri uomini. Inizialmente si temeva che la peste fosse una punizione divina; a dimostrazione di ciò il Cardinale Borromeo aveva indetto una processione per chiedere perdono a Dio, anche se il ciò, ovviamente, aumento il contagio. Manzoni ha compreso che un azione è la conclusione di un processo, implica una scelta, una volontà: fra le varie scelte che potevo compiere ho deciso quella. È quindi confortevole che siano stati degli uomini i giudici, che hanno scelto liberamente, perché, codesti, in un futuro potrebbero scegliere il bene e non il male. Questi processi non erano fatali, inevitabili, al contrario sono stati determinati da una scelta dell'uomo che non era necessaria.
Influenze e Verosimiglianza
Manzoni quando riferisce ciò che ha detto Caterina Rosa, ci prende le distanze con un dice costei e pone l'attenzione sul fatto che Ottavia Bono potrebbe essere stata influenzata dal pensiero di Caterina. Caterina infatti con ostinazione ha cercato di rendere verosimile ciò che non lo è, infatti probabilmente il Piazza stava camminando rasente al muro per coprirsi dalla poggia.
Il Dovere della Memoria
Manzoni afferma che non sia facile parlare di questi fatti atroci, anzi è riluttante; ma è doveroso farlo per rendere gli uomini consapevoli di ciò successo. Deve essere un monito, un insegnamento infatti per Manzoni lo scopo della letteratura è l'utile.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Manzoni riguardo alle azioni dei giudici?
- Come interpreta Manzoni le sofferenze causate dagli uomini durante la peste?
- Qual è il ruolo della memoria secondo Manzoni?
Manzoni ritiene che le azioni dei giudici non fossero inevitabili ma volontarie, dimostrando che il male è una scelta e non una necessità. Egli sottolinea che l'ignoranza morale non deve essere una scusa.
Manzoni trova consolazione nel fatto che le sofferenze siano state causate da scelte umane e non da un destino inevitabile, suggerendo che in futuro gli uomini potrebbero scegliere il bene anziché il male.
Manzoni sostiene che sia doveroso parlare dei fatti atroci per rendere gli uomini consapevoli e per fungere da monito, poiché lo scopo della letteratura è l'utile.