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Habilis
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Concetti Chiave

  • Il dissidio interiore di Adelchi nasce dal contrasto tra le sue nobili aspirazioni e la crudele realtà politica imposta dal padre.
  • Manzoni presenta Adelchi come un eroe romantico, segnato dall'inevitabile sconfitta e condannato alla sofferenza per il suo privilegio spirituale.
  • A differenza di altri eroi romantici, Adelchi non si ribella al potere, consapevole dell'inutilità di opporsi alla realtà politica.
  • Il rifiuto del negativo da parte di Adelchi si manifesta nell'interiorità, contemplando la propria sconfitta e l'inaridimento delle sue aspirazioni.
  • La vita di Adelchi è vista come un seme incapace di crescere in un terreno sterile, un simbolo della sua esistenza priva di scopo.

Indice

  1. Il Dissidio Interiore di Adelchi
  2. Il Conflitto Romantico di Adelchi
  3. L'Eroe Negativo e la Sconfitta

Il Dissidio Interiore di Adelchi

Dal colloquio con lo scudiero emerge il dissidio interiore che caratterizza il personaggio di Adelchi. Egli aspira alla gloria conquistata in imprese magnanime, ed è costretto invece dai disegni politici del padre ad assalire gli indifesi territori della Chiesa. Il contrasto si apre tra un'anima privilegiata, nobile e pura, e la realtà della politica, in cui domina solo l'interesse e la legge della forza. Nella concezione di Manzoni gli individui che si ispirano ai valori più alti non possono trovar posto e ne sono irrimediabilmente espulsi.

Il Conflitto Romantico di Adelchi

Questo conflitto tra aspirazioni e realtà colloca il personaggio di Adelchi in un clima romantico. Romantico è anche il fascino che circonda l'inevitabile sconfitta dell'eroe, condannato alla sofferenza e all'infelicità proprio dal suo privilegio spirituale.

L'Eroe Negativo e la Sconfitta

Si tratta di un tipo di eroe negativo che ha le sue radici in Werther, in Jacopo Ortis. Ma a differenza di tanti altri eroi romantici, Adelchi non è un ribelle. Non si erge a sfidare il potere tirannico del padre, non si oppone attivamente alla realtà degradata della politica e della ragion di Stato con gesti clamorosi di rivolta proprio per la consapevolezza dell'ineluttabile fallimento del suo gesto. Il suo rifiuto del negativo si isterilisce nel chiuso dell'interiorità, nella pura contemplazione della propria sconfitta e della degradazione delle proprie aspirazioni, della propria vita che si trascina oscura, senza scopo, senza possibilità di scelta, del proprio animo che progressivamente si inaridisce. Il senso della sua vita sprecata si compendia nell'immagine del seme che, caduto in un terreno sterile, non può sviluppare la sua potenziale fecondità ed è portato via dal vento.

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