Concetti Chiave
- Adelchi, ferito a morte, consola il padre Desiderio, sostenendo che è meglio non avere potere per evitare ingiustizie.
- Muore riconciliato con il nemico Carlo, trovando pace nella fuga dal mondo verso Dio, ma esprime una visione pessimistica della realtà.
- La storia è vista da Adelchi come dominata da violenza e ingiustizia, dove non c'è spazio per azioni magnanime.
- Il potente è condannato a seminare ingiustizia e sofferenza, e solo la morte rivela la futilità del potere.
- La morte di Adelchi porta una nuova umanità nei personaggi di Desiderio e Carlo, che mostrano rispetto e dolore.
La Consolazione di Adelchi
Ferito a morte, Adelchi consola il padre Desiderio della perdita del regno: sulla terra non è possibile agire senza compiere o subire ingiustizie; è dunque preferibile la condizione di chi non ha potere ed è al riparo dalle iniquità. Riconciliatosi con il nemico Carlo, che gli promette rispetto per il vecchio padre, Adelchi muore rasserenato: il tormento trova uno sbocco nella fuga dal mondo verso la pace consolatrice di Dio.
La Visione Pessimistica di Adelchi
Adelchi muore però enunciando una visione della realtà radicalmente pessimistica: la storia è per lui dominata dalla violenza e dall 'ingiustizia, che si perpetuano nelle generazioni in una catena ininterrotta. Non esiste nel mondo il diritto, ma solo una forza feroce che si fa passare per diritto. Non vi è spazio per azioni magnanime: agire in un simile contesto significa inevitabilmente compiere del male. E non vi è modo di porvi rimedio: chi agisce per contrastare il male è costretto a compiere altro male; perciò «non resta che far torto, o patirlo».
[La condizione del potente, colui che ha la responsabilità di fare la storia, è totalmente negativa: il meccanismo brutale della realtà lo costringe a seminare ingiustizie e sofferenze, e rende cupa e infelice la sua vita, circondandolo di odio e di esecrazione. Non bisogna perciò farsi coinvolgere dall'ambizione del potere: solo l'ora della morte fa comprendere questo grande segreto.] Nelle parole di Adelchi morente si delinea dunque una svalutazione totale della sfera politica. Il male del mondo è irrimediabile. L'unica alternativa al suo meccanismo feroce è la dimensione dell'eterno. [In queste scene finali il personaggio di Desiderio, che per tutta la tragedia vive esclusivamente nella dimensione della politica e della ragion di Stato, acquista una fisionomia più umana. Non è più il sovrano superbo e tirannico, ma esclusivamente il padre, prostrato dal dolore inconsolabile di perdere il figlio. Anche Carlo, personaggio in precedenza egualmente tutto "politico", mostra una faccia più magnanima, nel rispetto cavalleresco per il nemico morente e nella promessa di trattare mitemente il vecchio Desiderio prigioniero.]
Domande da interrogazione
- Qual è la visione di Adelchi riguardo alla storia e alla giustizia?
- Come si riconcilia Adelchi con il suo nemico Carlo?
- Qual è l'unica alternativa al male del mondo secondo Adelchi?
Adelchi vede la storia come dominata dalla violenza e dall'ingiustizia, una catena ininterrotta dove il diritto non esiste, ma solo una forza feroce che si fa passare per diritto.
Adelchi si riconcilia con Carlo, che gli promette rispetto per il vecchio padre Desiderio, e muore rasserenato, trovando pace nella fuga dal mondo verso Dio.
L'unica alternativa al meccanismo feroce del male del mondo è la dimensione dell'eterno, poiché il male è irrimediabile e la sfera politica è svalutata.