Concetti Chiave
- Gli "Inni sacri" di Manzoni segnano una svolta poetica dopo la sua conversione, abbandonando la mitologia classica per temi religiosi e un linguaggio più accessibile.
- Manzoni progettò 12 inni sacri, ma ne completò solo 4 tra il 1812 e il 1815, con un quinto, "La pentecoste", terminato nel 1822.
- Le odi "Marzo 1821" e "Il cinque maggio" riflettono il suo approccio storico, con temi di lotta e riflessioni sulla gloria e la sconfitta.
- La tragedia manzoniana rompe con le unità aristoteliche, inserendo storie in contesti storici realistici e introducendo il coro come espressione diretta dell'autore.
- Le tragedie "Il conte di Carmagnola" e "L'Adelchi" esemplificano la novità manzoniana, con il coro che offre una visione autoriale sulla tragicità degli eventi.
Indice
La concezione manzoniana di poesia
Gli "Inni sacri" rappresentano la prima opera scritta dopo la conversione, cioè tra il 1812 e il 1815. Gli Inni rappresentano la concezione manzoniana di poesia "nuova". Già nella scelta del tema religioso, Manzoni rifiuta la componente mitologica della letteratura classica e apre la sua poesia agli orizzonti "popolari" ( ceto medio);anche nella forma manzoni segna un distacco dalla tradizione: all'endecasillabo aulico egli contrappone settenari,ottonari e decasillabi dal ritmo agile.
Progetti incompiuti e opere
Manzoni aveva progettato ben 12 inni, tanti quanti sono i più importanti avvenimenti liturgici, ma riuscì a completarne solo 4: "La resurrezione, Il Natale, La passione, Il nome di Maria". Un quinto inno, "La pentecoste" fu terminato solo nel 1822.
I primi 4 inni ruotano essenzialmente su uno schema comune: enunciazione del tema, rievocazione dell'episodio centrale,commento e morali dell'evento.
Odi e senso della storia
Nel 1821 Manzoni scrive l'ode "Marzo 1821", dedicata ai moti di quell'anno e alla speranza di un'alleanza tra esercito piemontese e insorti lombardi, e "Il cinque maggio", ispirato alla morte di Napoleone Bonaparte. In "Marzo 1821" Dio soccorre i popoli che lottano, mentre nel "Cinque Maggio" domina il tema dell'eterno tra gloria e sconfitta. Nel ricostruire i fatti, Manzoni adotta un autentico senso della storia vista con l'occhio del presente.
Innovazioni nella tragedia manzoniana
La novità della tragedia manzoniana si può scorgere sia nella scelta della tragedia storica sia nel rifiuto delle unità aristoteliche di spazio, luogo e azione. Manzoni, difatti, puntava a collocare i conflitti dei suoi personaggi in un dato contesto storico, ricostruito con fedeltà; con le unità aristoteliche le azioni erano "compresse" in una sol giornata e non davano spazio a sfumature o riflessioni. Le tragedie più importanti sono: "il conte di Carmagnola" e "L'Adelchi". Nelle tragedie Manzoni introduce il coro; mentre nella tragedia greca il coro era la personificazione dei sentimenti che le azioni avrebbero dovuto ispirare, diventando quindi un "filtro" delle azioni, il coro di Manzoni rappresenta il modo attraverso cui l'autore stesso può esprimere la propria visione di fronte alla tragicità dei fatti.
Domande da interrogazione
- Qual è la concezione manzoniana di poesia espressa negli "Inni sacri"?
- Quali sono le caratteristiche principali delle tragedie manzoniane?
- Qual è il tema centrale dell'ode "Il cinque maggio" di Manzoni?
La concezione manzoniana di poesia negli "Inni sacri" si basa sul rifiuto della mitologia classica e sull'apertura verso temi religiosi e popolari, utilizzando forme metriche più agili come settenari, ottonari e decasillabi.
Le tragedie manzoniane si distinguono per la scelta della tragedia storica e il rifiuto delle unità aristoteliche, collocando i conflitti in contesti storici fedelmente ricostruiti e introducendo il coro come espressione della visione dell'autore.
Nell'ode "Il cinque maggio", Manzoni esplora il tema dell'eterno tra gloria e sconfitta, ispirato dalla morte di Napoleone Bonaparte, adottando un autentico senso della storia visto con l'occhio del presente.