endriuww
Ominide
20 min. di lettura
Vota 5 / 5

Concetti Chiave

  • Elio Vittorini's "Uomini e no" is a historical novel inspired by the author's own experiences during World War II, portraying the struggles of the Italian Resistance against fascism.
  • The narrative centers around the protagonist, Enne 2, a partisan leader torn between his fight against fascists and his love for Berta, a complex relationship explored through psychological depth.
  • The novel is set in Milan in 1944, depicting the city's streets and landmarks as backdrops for pivotal events, with a narrative structure that follows a linear timeline interrupted by brief flashbacks.
  • Vittorini delves into themes of humanity and inhumanity, questioning what defines a true "man" through the contrasting actions and moral dilemmas of the characters, particularly Enne 2.
  • The writing style features short chapters, some in cursive for introspective dialogues, combining rapid dialogue exchanges with concise narrative descriptions to maintain a fluid reading pace.

Indice

  1. Vita e carriera di Elio Vittorini
  2. Trama e personaggi principali
  3. Ambientazione e contesto storico
  4. Struttura narrativa e stile

Vita e carriera di Elio Vittorini

Il romanzo “Uomini e no” è un’opera del 1944 dello scrittore Elio Vittorini. Nato a Siracusa, nel 1908, fu cresciuto da una famiglia povera e frequentò per pochi anni un istituto tecnico. Interessato ai dibattiti culturali, nel 1926 cercò di fondare un quotidiano, ma senza successo. A dicembre dello stesso anno fu pubblicato un suo articolo politico nel “La Conquista dello Stato”, una rivista dell’ala sinistra del fascismo. Intraprese un’amicizia con Salvatore Quasimodo (i padri erano entrambi ferrovieri) e nel 1927 sposò la sorella Rosa Maria, con la quale si trasferì a Gorizia ed ebbe un bambino. Nel 1929 ritornò in Sicilia e pubblico un articolo accusando la letteratura italiana di provincialismo. Allo scoppio della Guerra civile Spagnola venne espulso dal Partito Fascista per aver incitato i fascisti ad andare a combattere al fianco dei repubblicani. Nel 1939 si trasferì a Milano ed entrò nel Partito Comunista Italiano, partecipando attivamente alla Resistenza. Nel 1945 pubblicò presso la casa editrice Bompiani il romanzo “Uomini e no” e fondò la rivista “il Politecnico”, dove accusò le culture antifasciste di aver fallito nel loro intento. Si allontanò dal PCI a causa della mancanza di libertà espressa dagli ideali comunisti. Nel 1960 si candidò nel Partito Socialista Italiano e diventò poi il presidente del Partito Radicale. Negli ultimi della sua vita fu un consulente per Einaudi fino a quando nel 1963 si ammalò di un cancro allo stomaco. Dopo un’operazione riprese a lavorare ma, sempre a causa della malattia, morì a Milano nel 1966.

Trama e personaggi principali

“Uomini e no” è stato scritto durante gli anni del secondo conflitto mondiale, nel 1944, ma venne successivamente pubblicato nel giugno del 1945, dall’editore Bompiani a Milano.

L’opera di Vittorini è un romanzo storico, ispirato alle vicende che l’autore stesso visse in prima persona, durante i suoi anni all’interno delle brigate partigiane.

Il romanzo presenta numerosi personaggi, alcuni dei quali vengono descritti da un punto di vista psicologico, altri invece non compaiono direttamente nella storia. Il protagonista è Enne 2, un giovane uomo tormentato dall’amore per una donna che dedica la sua vita alla lotta regime fascista. Intorno a questo personaggio ruotano numerosi aiutanti: in primo luogo troviamo tutti i suoi compagni partigiani; in secondo luogo troviamo la figura di Selva e di Lorena, una donna legata al protagonista da un rapporto di amicizia e rispetto reciproco. Al partigiano Enne 2 si oppongono i nazifascisti: il Generale Clemm e Cane Nero, gli antagonisti per eccellenza, uomini crudeli, spietati e altezzosi, intorno ai quali ruotano una serie di soldatini, incoscienti e stolti. Infine, affianco alla figura del protagonista, si pone l’immagine di Berta, la donna da lui tanto amata.

- Enne 2: è un giovane uomo a capo della squadra di partigiani Naviglio 2 (da cui deriva appunto il soprannome). All’interno del romanzo si trova a dover combattere su un piano realistico contro le violenze dei nazifasciti, su un piano astratto contro i sentimenti che nutre nei confronti della giovane Berta. Descritto da un punto di vista psicologico, lo scopo delle sue battaglie è quello di ottenere la libertà, un desiderio lontano e irraggiungibile. La morte non rappresenta la fine della sua lotta, ma il suo lavoro sarà portato avanti dall’operaio, disposto a intraprendere il nuovo lavoro.

- le donne: la figura più importante è quella di Berta, una donna di trentasei anni, più grande di Enne 2, già sposata con un uomo. Abita fuori dalla città di Milano poiché la sua casa è stata distrutta. Attraverso i dialoghi tra autore e protagonista si scopre una Berta bambina, ribelle, vivace e spensierata. Il matrimonio rappresenta per lei un grande pericolo, ma nonostante questo non riesce ad allontanarsi dal marito. Si trova poi la figura di Selva, che offre ospitalità e conforto a Enne 2 e a Berta. Infine troviamo Lorena, una donna molto vicina a Enne 2 sia da un punto di vista lavorativo che da un punto di vista sentimentale. Oltre a fornirgli le armi per compiere il primo attentato, Lorena offre al protagonista momenti di spensieratezza, riflessione e dialogo, rappresenta quasi un distacco dalla difficile vita quotidiana.

- antagonisti: all’interno della vicenda interagisce direttamente il Generale Clemm, una bestia più che un uomo. La dedizione per il suo ruolo, l’arroganza e la violenza lo etichettano come un uomo spregevole, che uccide solo per il gusto del dolore e della sofferenza. Cane Nero è un altro uomo fascista che non incontriamo mai nel romanzo, ma viene spesso nominato in contesti di terrore e malvagità.

- aiutanti partigiani: sono una serie di uomini, al fianco di Enne 2, tutti con un ruolo fondamentale all’interno degli attentanti agli edifici nemici. Tra i nomi più importanti ricordiamo Orazio, Metastasio e Barca Tartaro, i deceduti Mambrino, Scipione e Coriolano e l’amico di Enne 2 Gracco.

- aiutanti fascisti: Figlio-di-Dio e El Paso-Ibarruri sono due infiltrati all’interno dell’albergo dove alloggiano i nemici. Il primo lavora all’interno dell’albergo e si prende cura dei cani del Generale, il secondo è un soldato che ha la possibilità di partecipare alle feste organizzate dai tedeschi.

- i cani: sono la perfetta personificazione dei tedeschi: bestie imprigionate, affamate e crudeli, aggressive e senza controllo. A questi animali viene data la capacità di intendere il male che fanno: come i loro padroni, uccidono in modo brutale e hanno la vista annebbiata da un profondo desiderio di sangue e violenza.

Ambientazione e contesto storico

La città in cui si svolgono i fatti è Milano. Vengono menzionati i nomi di alcune vie e alcune piazze dove si verificano avvenimenti importanti: le vie adiacenti a Porta Romana, il bastione che da Porta Romana arriva a Porta Vigentina, il corso che da Porta Romana giunge verso le officine e la stazione e l’albergo Regina di via Santa Margherita sono lo scenario dell’attacco al Tribunale. Largo Augusto ospita invece i corpi freddi senza vita di tutte le persone, giovani e vecchie, che sono morte durante lo scontro. Le ultime scene si svolgono nella casa di Enne 2, in una lunga via presa d’assalto dai fascisti, pronti ad ucciderlo.

Come è possibile leggere già dalle prime pagine del romanzo le vicende narrate sono ambientate nell’inverno del 1944, un inverno “diverso”, molto più mite e sereno rispetto ai precedenti. La storia si sviluppa nell’arco di pochi giorni. I fatti sono raccontati in maniera pressoché lineare: fabula e intreccio coincidono, dato che gli accaduti vengono raccontanti in ordine cronologico. In alcuni momenti la linea del tempo della storia viene interrotta da brevi flashback: l’autore, in un discorso intrapreso direttamente con il protagonista, immagina di catapultare Enne 2 nel passato, al tempo della sua infanzia, e racconta un possibile incontro con la Berta fanciulla, una bambina vivace e spensierata, ancora libera dalle esperienze future.

Milano, gennaio 1944. Il romanzo si apre con la figura di uomo in bicicletta che cerca di rincorrere un tranvai sul quale vede una donna: è Enne 2, il protagonista del romanzo. Una volta arrivato alla fermata l’uomo riesce a fermare Berta, la donna che rincorreva. Il momento dell’incontro non è dei migliori: c’è in corso un rastrellamento e i personaggi, per scappare alle grinfie di Cane Nero, si rifugiano a casa di Selva. Dopo anni di lontananza, parlano delle loro vite attuali: Berta non abita più a Milano, ma solitamente viene in città ogni due o tre giorni per visitare i cognati. I sentimenti che li legano sono ostacolati dalla presenza del marito di Berta, un personaggio descritto in modo negativo dal quale Enne 2 la vuole salvare. Lasciata la ragazza, Enne 2 torna a dedicarsi al suo lavoro: è un uomo della GAP, comandante della squadra “Naviglio 2”, e la sera stessa, grazie all’aiuto di una donna di nome Lorena e dei suoi uomini, riuscì a uccidere il capo del Tribunale e altri tre soldati tedeschi. Per far fronte a questa minaccia la notte seguente il Tribunale si sarebbe nuovamente riunito per scegliere quaranta prigionieri da fucilare. Enne 2, insieme ai suoi uomini, organizzò allora un altro attacco per impedire ai tedeschi di uccidere altre persone innocenti. Grazie all’aiuto di Gracco, una vecchia conoscenza di Enne 2, ed El Paso, un soldato infiltrato tra le truppe nemiche, venne messo a punto il colpo, con effetti negativi anche sulla stessa banda dei partigiani. La mattina seguente i corpi dei cadaveri, seri e innocenti, sono il triste spettacolo delle strade di Largo Augusto. Berta, tornata in città per cercare Enne 2, decide di abbandonare il marito per stare con il giovane. Nel caos generale di Largo Augusto un povero venditore ambulante uccide uno dei cani del Generale Clemm. Preso dalla rabbia il Generale dà sfogo alla bestia che si nasconde dentro il suo animo: per ripagare la morte della cagna il venditore ambulante venne fatto sbranare da altri due cani tedeschi. La fine del romanzo è tragica: durante un altro attacco alla sede di Cane Nero era stata vista la faccia di Enne 2. A causa della confessione di un tabaccaio i soldati riescono a trovare Enne 2 che, nonostante l’aiuto di un operaio del suo palazzo, affronta coraggiosamente il nemico. Attraverso alcuni capitoli scritti in corsivo l’autore intraprende dei dialoghi direttamente con Enne 2: ne emergono le caratteristiche del suo animo sensibile e innamorato, dei suoi viaggi fantasiosi nel passato, volti a salvare Berta dalle grinfie del marito. Gli ultimi cinque capitoletti sono dedicati all’ingresso nel gruppo partigiano dell’operaio che, pronto a combattere contro i tedeschi, impara il nuovo mestiere insieme a Metastasio e Orazio.

Il tema principale su cui verte il romanzo è sicuramente la lotta partigiana contro il totalitarismo fascista. Avendo partecipato attivamente alla Resistenza Vittorini conosce a pieno le esperienze e i dolori delle persone della sua epoca. Da questa consapevolezza nasce il messaggio fondamentale del libro: chi può essere realmente definito uomo? Attraverso l’analisi di alcuni personaggi e i dialoghi con Enne 2, Vittorini propone più volte questo quesito e si interroga sul valore della morte. Molti uomini hanno ingiustamente perso la vita, sacrificandosi per il bene e la libertà dei propri compagni. In una situazione così critica e delicata vengono a mancare le libertà, i valori e le virtù che rendono un uomo tale: questi principi sono più volte sottolineati nella figura di Enne 2, immerso in un conflitto comune (quello della Resistenza) e in uno privato (l’amore per Berta, che dà nuovamente la speranza di essere ancora un uomo). Un altro aspetto particolare della figura del protagonista è il sacrificio: Enne 2 mette in gioco se stesso per raggiungere il suo obbiettivo, non ha paura della morte o di quello che gli può accadere e, grazie alla sua tenacia e al suo senso del dovere, combatte e mette in pericolo la propria vita per gli altri.

“[…]Combattere quello che loro sono, senza più essere quello che noi siamo. Non essere uomini? Non essere nell’uomo […]”. Dalle parole conclusive del CVI capitolo nasce una profonda riflessione sulla natura dell’uomo che percorre tutto il romanzo. In tempo di guerra il “sentirsi pienamente uomini” diventa un’utopia: la perdita della libertà, delle virtù e dei propri principi morali rappresenta una sconfitta interiore e immerge il personaggio in una realtà distaccata e crudele. Una briciola di affetto è in grado di allontanare l’anima dalla quotidianità, ma la propria virilità svanisce nuovamente dopo poco tempo. Lo stesso Enne 2, in alcuni dialoghi, afferma di aver perso le proprie sembianze da uomo e non riconosce più se stesso. Però il conflitto interno che arde nell’anima del protagonista è dovuto non soltanto alla straziante vita da soldato che è tenuto a fare, ma anche alla perdita della ragione a causa dell’amore. I sentimenti che prova per Berta si manifestano nel binomio dolore-razionalità, una lotta che non interessa soltanto Enne 2, ma colpisce ogni uomo, quasi come se fosse una debolezza comune. Accanto a questa disperazione sentimentale e privata sorge poi l’altra grande sofferenza, questa volta però di tipo comune, che interessa direttamente anche i compagni del protagonista: l’uomo si è trasformato in una bestia, e come tale arriva a compiere azioni impensabili e ingiustificabili. Proprio dal titolo stesso del romanzo nasce una differenziazione tra le virtù umane: l’uomo reale è quello che, attraverso il ragionamento, la solidarietà e la cultura, è in grado di affrontare la vita; al contrario invece il “non uomo” è la parte più oscura dell’animo umano. Vittorini dà prova di questa filosofia nella manifestazione della crudeltà dei nazisti. Le figure dei cani, apparentemente personaggi insignificanti e senza un ruolo ben preciso, sono invece la personificazione dell’Uomo: da una parte è possibile osservare come Gudrun, pervasa dall’odio, divora il povero venditore ambulate; dall’altra invece è molto più particolare la figura di Kaptan Blut, che prima pensa, poi agisce. Al cane vengono attribuiti dei comportamenti umani, in particolare quello del pentimento: Blut, dopo aver compreso la terribile azione che ha compiuto, non si sente più un cane libero e degno di scappare per aiutare i partigiani, ma prende consapevolezza del suo triste destino da assassino e accetta la vita così come gli si presenta. Il fatto che questo comportamento sia attribuito a un animale e non a un uomo fa riflettere: è proprio questa la differenza tra “l’uomo” e il “non uomo”, due aspetti che convivono nella medesima persona. Il “non uomo” è l’incarnazione della bestia, è quel lato oscuro dell’animo umano che ancora non è in grado di evolversi. Secondo altre testimonianze invece, il titolo del romanzo non è riferito a questa distinzione generale della natura umana ma è quasi “ai confini col razzismo: forse che i fascisti non erano anch’essi uomini?” (Claudio Pavone in un’intervista condotta da Alberto Papuzzi). Sta di fatto che la doppia identità dell’animo umano trova una soluzione alla fine del romanzo. L’operaio suggerito da Enne 2, disposto in un primo momento ad attaccare i nemici, non si trasforma in una bestia, ma al contrario, da uomo, vede la tristezza e l’umiliazione negli occhi di un tedesco e decide di risparmiarlo. Attraverso il ragionamento e il rispetto l’uomo può decidere di essere tale o trasformarsi in “non uomo”: è tutta una questione di umanità.

Struttura narrativa e stile

Il romanzo è suddiviso in piccoli capitoli, alcuni dei quali, scritti in corsivo, ospitano un dialogo tra l’autore e il protagonista Enne 2. Quasi estraniandosi dal resto del romanzo, in questi capitoli vengono delineati gli aspetti psicologici e pienamente umani del personaggio. Attraverso brevi flashback il lettore viene trasportato in un’atmosfera passata e spensierata: ci si trova catapultati ai tempi della giovinezza dei due protagonisti. L’ultima sezione di questi capitoli offre uno spunto di riflessione sulla figura dell’uomo, che perde la sua umanità trasformandosi in una bestia. In un clima di dolore e terrore il tema dell’amore scava profondamente l’animo del protagonista, ma allo stesso tempo rappresenta un briciolo di umanità e spensieratezza. La narrazione è veloce e scorrevole grazie al rapido alternarsi di dialoghi e sequenze narrative. Compaiono poche sequenze descrittive, una di queste è la caratterizzazione dei corpi di Largo Augusto: la fisionomia dei personaggi (spenti, seri e freddi) aiuta l’autore a descrivere il loro sacrificio, la loro innocenza e la loro morte ingiusta. Il narratore è esterno alla vicenda, il romanzo è scritto in terza persona, a eccezione dei capitoletti scritti in corsivo dove viene usata la prima persona. I periodi non sono lunghi e nemmeno troppo complessi, Vittorini utilizza un registro linguistico di medio livello, adatto alle competenze linguistiche dei personaggi. Il lessico è di facile comprensione, ma all’interno dei dialoghi è possibile trovare interiezioni in tedesco, pronunciate dai soldati nazisti.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il contesto storico e biografico di "Uomini e no"?
  2. "Uomini e no" è un romanzo storico scritto da Elio Vittorini nel 1944, durante la Seconda Guerra Mondiale, e pubblicato nel 1945. Vittorini, nato a Siracusa nel 1908, partecipò attivamente alla Resistenza e il romanzo riflette le sue esperienze personali e il contesto della lotta partigiana contro il fascismo.

  3. Chi sono i personaggi principali del romanzo e quali sono le loro caratteristiche?
  4. Il protagonista è Enne 2, un giovane partigiano tormentato dall'amore per Berta e dalla lotta contro i nazifascisti. Altri personaggi includono Selva, Lorena, il Generale Clemm, Cane Nero, e vari compagni partigiani e antagonisti fascisti. Ogni personaggio rappresenta diversi aspetti della resistenza e della crudeltà del regime.

  5. Qual è l'ambientazione del romanzo e come influisce sulla trama?
  6. Il romanzo è ambientato a Milano durante l'inverno del 1944. Luoghi specifici come Porta Romana e Largo Augusto sono cruciali per gli eventi della trama, che si svolge in pochi giorni e riflette la tensione e il pericolo della vita sotto l'occupazione nazifascista.

  7. Quali sono le tematiche fondamentali affrontate nel romanzo?
  8. Il romanzo esplora la lotta partigiana contro il fascismo, la natura dell'umanità, e il sacrificio. Vittorini si interroga su cosa significhi essere veramente "uomini" in un contesto di guerra e oppressione, e come l'amore e il sacrificio personale possano definire l'umanità.

  9. Come è strutturato il romanzo e quale stile narrativo utilizza Vittorini?
  10. "Uomini e no" è diviso in piccoli capitoli, alcuni in corsivo che contengono dialoghi tra l'autore e Enne 2. La narrazione è veloce e scorrevole, con un alternarsi di dialoghi e sequenze narrative. Il linguaggio è accessibile, con un registro medio e occasionali interiezioni in tedesco.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community