Concetti Chiave
- "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia è un romanzo giallo che analizza il contesto socio-culturale siciliano, in particolare l'omertà e la mentalità locale.
- La trama inizia con l'omicidio di Salvatore Colasberna, presidente di una cooperativa edilizia, avvenuto su un autobus, evento che dà il via alle indagini delle forze dell'ordine.
- L'autore esplora il tema dell'omertà, evidenziando come la paura di testimoniare alteri i risultati delle indagini, influenzando la giustizia.
- Attraverso false deposizioni, i carabinieri cercano di ottenere confessioni, portando infine al capomafia Don Mariano Arena, che confessa ma viene poi protetto da un potere mafioso più grande.
- Il romanzo si conclude con una nota amara: le indagini del capitano Bellodi vengono vanificate da falsi alibi e manipolazioni, portando a una giustizia distorta e ingiusta.
Il giorno della civetta scritto da Leonardo Sciascia è un romanzo giallo a carattere socioculturale: per comprendere bene la storia bisogna tener presente il substrato sociolculturale in cui è inserito l'autore. La narrazione è molto particolare e da una parte c'è la storia vera e propria cioè gli omicidi e le indagini; dall'altra ci sono gli eventi raccontati in modo molto più indeterminato, lasciando molte volte i personaggi nell'anonimato.
Ciò ci permette di capire le radici della storia: il suo substrato logico
Indice
L'omicidio di Salvatore Colasberna
Il libro Il giorno della civetta inizia con una breve ma essenziale descrizione di un autobus in partenza, luogo del movente, dove avviene un omicidio quello di Salvatore Colasberna, presidente di una cooperativa edilizia. Subito dopo l'omicidio, le forze dell'ordine, recatesi sul posto, cercano testimoni che possano fornire qualche informazione utile per le indagini, ma non riescono a farlo in quanto nell'autobus non c'è più nessuno.
Il tema dell'omertà
Qui appare per intero il vero problema esposto dal libro: le caratteristiche del modo siciliano, la loro idea sul tema della famiglia, degli affetti, delle relazioni, della giustizia e sopratutto appare interamente e nella maniera più assurdamente visibile il tema dell'omertà. Il libro è, infatti, ricco di informazioni, alcune chiaramente esposte, altre meno visibili sulla mentalità siciliana, di cui l'omertà ne rappresenta proprio un aspetto evidenziato dall'autore in modo molto suggestivo, esponendo cioè i pensieri dei siciliani che si trovano ad avere a che fare con tutto ciò che avviene intorno a loro
Indagini e paura di parlare
Ritornando al testo de Il giorno della civetta si nota come, successivamente, le forze dell'ordine per raccogliere elementi utili all'indagine interrogano il fratello e i soci del morto E' evidente attraverso le parole esposte dalla gente un elemento che sarà l'assunto di base caratterizzante tutta le indagine e che ne altererà i risultati: la paura delle persone ad esporsi ed a parlare liberamente ciò vale anche per la stessa signora Nicolosi che, dopo essersi resa conto che la scomparsa del marito aveva a che fare con l'omicidio di Salvatore Colasberna, cerca inutilmente di far finta di aver dimenticato il nome fattogli dal marito il giorno della sua scomparsa.
Confessioni e false verità
I carabinieri, dopo aver capito che la sparizione di Nicolosi potrebbe essere ricondotta all'omicidio di Colasberna, decidono di fermare Diego Marchica, detto Zicchinetta, perché sicuri del fatto che fu proprio lui ad essere riconosciuto da Nicolosi la mattina dell'agguato. E lo stesso trattamento è riservato al mandante dell'omicidio, un certo Pizzucco, conoscente del Marchica, sperando che costui confessi. Lo stratagemma dei carabinieri di usare una falsa deposizione per far confessare prima uno e poi l'altro delle persone coinvolte, porta le forze dell'ordine a Don Mariano Arena, capomafia e reale mandante dell'omicidio, che quando si rende conto che non può fare diversamente, vista la situazione venutasi a creare,sorprendentemente decide di confessare. Quando ormai si crede che i veri colpevoli siano ormai stati catturati, accade ciò che porta poi allo all'epilogo della storia: un capomafia ancor più potente di Don Mariano, il cui nome non è scritto, ordina di far costruire dei falsi alibi per i tre detenuti, in modo che le confessioni sembrino essere state strappate dai carabinieri con una forma di sevizia psicologica cui erano stati sottoposti gli inquisiti, durante l'interrogatorio. Da qui appare come i rapporti tra carabinieri e mafiosi siano assolutamente inseriti in un ambito di poca legalità e gli intrecci che si realizzano al momento della raccolta delle prove non fanno che confondere e alterare la verità.
Conclusione triste e ingiusta
La conclusione di questo libro è in qualche modo da considerarsi molto triste e ingiusta; il capitano Bellodi si ritrova, durante una licenza per malattia, ad apprendere da un quotidiano che stava leggendo, di come le sue indagini e accuse siano state completamente annullate a causa di nuove false verità venute fuori che hanno portato alla realizzazione di alibi e finte deposizioni da parte degli inquisiti che vengono immediatamente rilasciati dalla legge e di come sia indagata per l'omicidio del marito la signora Nicolosi e il suo amante.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del libro "Il giorno della civetta"?
- Come inizia la storia nel romanzo "Il giorno della civetta"?
- Qual è il ruolo della signora Nicolosi nella trama del libro?
- Chi sono i principali sospettati nell'indagine dell'omicidio di Colasberna?
- Come si conclude il romanzo "Il giorno della civetta"?
Il tema principale del libro è l'omertà e la mentalità siciliana riguardo alla giustizia e alle relazioni sociali, evidenziando come queste influenzino le indagini sugli omicidi.
La storia inizia con l'omicidio di Salvatore Colasberna, presidente di una cooperativa edilizia, avvenuto su un autobus in partenza, che diventa il punto di partenza per le indagini delle forze dell'ordine.
La signora Nicolosi è coinvolta nella trama poiché si rende conto che la scomparsa del marito è collegata all'omicidio di Colasberna, ma cerca di dimenticare il nome che il marito le aveva fatto prima di scomparire.
I principali sospettati sono Diego Marchica, detto Zicchinetta, e il mandante dell'omicidio, Pizzucco, entrambi collegati a Don Mariano Arena, il capomafia e reale mandante dell'omicidio.
Il romanzo si conclude in modo triste e ingiusto, con le indagini del capitano Bellodi annullate da false verità e alibi costruiti, portando al rilascio dei sospettati e all'accusa della signora Nicolosi e del suo amante per l'omicidio del marito.