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Concetti Chiave

  • La peste inizia con l'apparizione di topi morti e si diffonde rapidamente, portando preoccupazione e incertezza tra i cittadini di Orano.
  • La città di Orano adotta misure drastiche per contenere l'epidemia, tra cui la chiusura della città, l'isolamento dei malati e la formazione di squadre sanitarie volontarie.
  • Con il progredire della peste, la città si abitua alla monotonia della disperazione, con funerali semplificati e una rassegnazione generale tra i cittadini.
  • La peste cambia le persone: alcune si adattano, altre cercano di fuggire o trovano modi per combattere la situazione, mentre le tensioni sociali aumentano.
  • L'epidemia finisce lentamente, portando ottimismo e speranza di ripresa, ma anche un ricordo persistente della sofferenza vissuta dalla comunità.

Indice

  1. Personaggi principali
  2. La città di Orano
  3. Inizio dell'epidemia
  4. Reazioni iniziali
  5. Aumento dei casi
  6. Misure di contenimento
  7. Primi decessi umani
  8. Taccuini di Jean Tarrou
  9. Discussioni sulla peste
  10. Convocazione della commissione sanitaria
  11. Cambiamenti sociali
  12. Chiusura della città
  13. Vita in isolamento
  14. Aumento dei decessi
  15. Effetti economici e sociali
  16. Storia di Grand e Jeanne
  17. Tentativi di fuga
  18. Evoluzione della peste
  19. Effetti della peste sulla città
  20. Organizzazione delle squadre sanitarie
  21. Funerali e cremazione
  22. Rassegnazione e pazienza
  23. Effetti della peste su Paneloux
  24. Riflessioni di Tarrou
  25. Speranze di guarigione
  26. Regressione della malattia
  27. Morte di Tarrou
  28. Fine dell'epidemia
  29. Conclusioni di Rieux
  30. Epilogo drammatico

Personaggi principali

Dottor Bernard Rieux.

Michel, portinaio.

Othon, giudice istruttore.

Raymond Rambert, giornalista.

Jean Tarrou, abita all’ultimo piano.

Padre Paneloux.

Joseph Grand, impiegato che salva il signor Cottard.

Richard, miglior medico, presidente dell’ordine dei medici.

Castel, collega anziano di Rieux.

Jeanne, ex moglie di Grand.

Garcia, ha affari di contrabbando.

Raoul, si occupa di far uscire illegalmente le persone dalla città.

Gonzales, amico di Raoul.

Marcel e Louis, amici di Gonzales.

La città di Orano

194 a Orano. Città di prefettura francese sulla costa algerina. Città brutta, ma ha un aspetto tranquillo. Primavera si annuncia con fiori dei venditori, ma non ci sono uccelli: si vende al mercato. Estate fa troppo caldo. Autunno diluvio di fango. Belle giornate solo d’inverno.

Ci si annoia. La difficoltà, o meglio scomodità, nella città si presenta quando c’è la morte, poiché il malato che ha bisogno di qualcuno che lo aiuti si trova da solo.

Inizio dell'epidemia

Il mattino del 16 aprile il dottor Bernard Rieux inciampa su un topo morto. Lui non si meravigliò ma il portiere del palazzo, Michel, si. Durante la giornata ne trova alcuni morti e la sera uno gli si avvicina gira su sé stesso sputando sangue e muore.

Così morivano i topi. Il giorno dopo la moglie malata di Rieux doveva partire.

Il 17 aprile Michel disse che qualcuno aveva portato quei topi lì e dice che il giorno seguente la madre di Rieux sarebbe arrivata. Rieux fa delle visite e vede sempre più topi morti. Accompagna la moglie alla stazione. Incontra Othon e gli chiede se sta partendo. Dice che sta aspettando la moglie.

Reazioni iniziali

Il pomeriggio il dottore incontra Raymond Rambert, un giornalista, che veniva da Parigi e voleva informazioni sulle condizioni di vita della città arabe, in particolare sullo stato sanitario. Rieux disse di non saperne niente ma consigliò al giornalista di fare un reportage sul numero di topi morti in quei giorni.

Aumento dei casi

Alle diciassette c’è l’incontro tra Rieux e Jean Tarrou. Il 18 Aprile arriva la madre del dottore che non si meraviglia del grande numero di topi morti e Michel ha una faccia sempre più scavata nonostante capisca che i topi non si trovavano solo nel suo palazzo.

Misure di contenimento

Rieux chiama Mercier il direttore dell’azienda di derattizzazione per chiedere un suo intervento. Dal 18 in poi i magazzini traboccano di sorci morti. Si è deciso che il reparto di derattizzazione deve ogni mattina all’alba ritirare i sorci morti. Ma nei giorni seguenti la situazione era sempre più grave: il 25 Aprile vengono raccolti 6221 topi morti e il 28 Aprile 8000.

Primi decessi umani

Sempre quel giorno Rieux vede arrivare Michel con Padre Paneloux. Questo perché Michel non stava bene: aveva gonfiori, gangli (linfonodi) e febbre molto alta (40).

Il pomeriggio il signor Cottard prova a suicidarsi ma non riesce perché un impiegato, Joseph Grand, se ne accorge e chiama il medico.

La situazione di Michel peggiora e Rieux chiama il miglior medico, Richard, per un confronto. La mattina del 30 Aprile la situazione sembra migliorata anche perchè la febbre di Michel scende a 38, ma a mezzogiorno risale a 40 e decidono di chiamare un’ambulanza dentro la quale però muore.

Taccuini di Jean Tarrou

Taccuini di Jean Tarrou , dialoghi tra le persone che parlano di un uomo morto. Un vecchio che lanciava, dal suo balcone, carta ai gatti per sputargli in faccia e ridere (un giorno scrive che il vecchietto non stava bene e non c’era più nemmeno un gatto). Racconta di episodi di persone al ristorante e dice di essere colpito dal carattere mercantile della città. A causa dei topi i gatti non ci sono più e il vecchio è triste. Al ristorante dell’albergo vede una famiglia: il padre dà alla moglie e ai bambini del voi e i bambini sono come cani addestrati. Il padre vieta la parola topi. Descrive Rieux: ha l’aria di una persona informata.

Discussioni sulla peste

Rieux dice a Richard di isolare i nuovi malati ma dice di non avere autorità.

Grand dice a Rieux che non conosce bene Cottard che gli ha chiesto dei gessetti e fiammiferi. La polizia va da Cottard, è agitato. Continuano a morire topi e uomini.

Castel va a trovare Rieux e dicono che sembra peste, ma non possono esserne sicuri.

Pensiamo che il flagello sia irreale perchè non è a misura dell’uomo. è difficile immaginare quanti sono diecimila morti. Rieux ripensa a tutti i casi di epidemia di peste nel passato. L’unica certezza della città era il lavoro di tutti i giorni.

Rieux incontra Grand che gli dice che i numeri stanno salendo. Capisce che il lavoro personale a cui sta lavorando Grand è un libro. Grand da anni è impiegato e voleva diventare cancelliere, ma riesce a vivere con lo stipendio e ha adattato la sua vita alle sue risorse. Grand non trova le parole per scrivere la lettera di reclamo che meritava (promessa che aveva fatto con il capoufficio che però è morto). Rieux non riesce a collocare le persone della città in mezzo alla peste, quindi pensa che la peste non abbia futuro tra i cittadini.

Convocazione della commissione sanitaria

Convocazione della commissione sanitaria in prefettura: stanno aspettando il siero e Rieux non può riconoscere ufficialmente che è peste, ma lo è, con un bacillo leggermente diverso. Decidono che bisogna agire come se la malattia fosse la peste, in modo che non venga uccisa mezza città. Il giorno dopo vengono prese delle precauzioni ma non drastiche: dichiarare e stare attenti ai malati, uccisione dei ratti.

Cambiamenti sociali

Grand dice a Rieux che Cottard è diventato più gentile, sembra che voglia stare con le persone. Ma ha alcuni sbalzi di umore quando qualcuno è meno gentile del solito con lui.

Ha detto a Grand di mandare soldi alla sorella. Grand pensa che Cottard nasconda qualcosa.

Rieux la sera parla con Cottard che dice che sta leggendo un libro dove un uomo viene arrestato perché le altre persone si fanno gli affari suoi. Vanno insieme in macchina, incontrano un bambino che fissa Rieux, Cottard scappa e dice che serve un terremoto.

Chiusura della città

In tre giorni i padiglioni per i malati sono pieni, aumentano le misure di sicurezza, una scuola diventa un ospedale. Arrivano i sieri ma sono insufficienti se l’epidemia si fosse estesa.

Dichiarano lo stato di peste e chiudono la città.

Vita in isolamento

Le persone sentono la lontananza dagli altri. Ci vollero alcuni giorni perché la città capisse che non potevano esserci compromessi o eccezioni. Proibito ogni scambio di corrispondenza. Proibiti, tranne in caso di nascita morte matrimonio, l’utilizzo dei telefoni pubblici. Rimangono solo i telegrammi. Vengono autorizzate le persone a tornare in città ma non a partire. Tutte le persone soffrono per questa separazione forzata.

Smettono di pensare a quanto potrebbe durare perché nulla impedisce che duri più di un anno. Esilio. Quelli più esiliati erano i viaggiatori bloccati lontani dalla persona e dalla città.

Le persone iniziano ad essere sensibili al sole e alla pioggia. La disperazione per la mancanza però li salvava dal panico della peste. Nessuno aveva ancora accettato la malattia

Aumento dei decessi

Terza settimana, 302 morti, ma non sanno se è una media normale perchè non sanno quante persone muoiono normalmente. Quinta 321, sesta 345. Notano che sta aumentando ma non sono abbastanza per togliere alle persone la certezza che è una cosa temporanea.

Effetti economici e sociali

La città sembrava una città in festa dove non potevano passare le macchine. Le persone bevono molto perché pensano che allontani i microbi.

Cottard e Rieux si incontrano e parlano di alcuni avvenimenti: un uomo morto di peste vendeva alimenti a prezzo altissimo, un uomo con la peste in strada grida che era malato.

Storia di Grand e Jeanne

Rieux parla con Grand che gli racconta di Jeanne. Si era sposato, e aveva interrotto gli studi per andare a lavorare. Lui era troppo preso con il lavoro e lei si è sentita non più amata, quindi se n’è andata.

Tentativi di fuga

Rieux incontra di nuovo il giornalista che era rimasto bloccato nella città e non volevano farlo uscire. Gli chiede se può fargli un certificato che dice che non ha la peste. Rieux gli dice che non ha senso perché non lo farebbero uscire comunque. Il giornalista si arrabbia e dice che vive nell’astrazione. Il dottore aveva un ospedale ausiliario dove doveva occuparsi dei malati, poi andava a fare visite a domicilio e tornava a casa tardi. Nelle case, quando trovava un malato chiamava l’ambulanza.

Il primo mese finisce con una predica di padre Paneloux. Organizzano una settimana di preghiera. Le persone non erano ancora disperate, erano in attesa. Il padre dice ai presenti che la peste è una punizione divina e devono temere solo i malvagi. Dice che Dio voleva vederli di più quindi ha permesso l’arrivo del flagello.

Qualcuno si adatta ma altri vogliono scappare dalla reclusione.

Rieux e Grand incontrano un uomo e commentano che tra poco diventeranno tutti pazzi come lui. Vanno in un caffè e Grand prende un alcolico, poi escono e dice che vuole che quando il suo manoscritto arriverà all’editore dovrà essere perfetto. Grand parla della difficoltà di trovare la parola perfetta. Entrano in casa sua e Rieux dice a Grand di leggergli un foglio. Grand dice che l’inizio diventerà perfetto e avrà il ritmo della passeggiata al trotto di cui parla. Sentono degli uomini che correvano verso le porte della città per cercare di scappare.

Rambert aveva provato a parlare con tantissime persone con una certa autorità ma non era riuscito ad andarsene dalla città. Rieux vede Rambert entrare in un bar come faceva da quando aveva girato ogni ufficio senza risultati. Rambert andava nelle sale d’attesa delle stazioni e guardava i manifesti.

Evoluzione della peste

Arriva il caldo e aumentano le vittime, le persone si rifugiano in casa. La peste bubbonica diventa polmonare, più contagiosa.

Effetti della peste sulla città

Guardie a cavallo controllano le strade e uccidono cani e gatti che potrebbero portare pulci. E’ arrivata l’estate ma non è vacanza. Tarrou racconta di una donna che apre la finestra e urla e che delle medicine sono scomparse perché le persone pensano che aiutino. Il vecchio che sputava sui gatti è triste perché vengono uccisi. Pensa che sarebbe meglio un terremoto: si contano i morti e i vivi e basta. La moglie dell’uomo con i due figli era in quarantena dopo la morte della madre. Il bambino era cambiato, era più cupo. Tarrou accompagna Rieux dal vecchio asmatico che andava a trovare e il giorno dopo ci torna. A 50 il vecchio si era messo a letto e non si era più alzato, misurava il tempo con pentole di piselli che riempiva.

Era nato un giornale per avvisare le persone sull'andamento dell’epidemia. Il siero mandato da Parigi era meno efficace del precedente.

Organizzazione delle squadre sanitarie

Tarrou aveva chiesto a Rieux di incontrarsi. Rieux stava con la madre. Tarrou dice che ha un piano (perché le autorità non si stanno comportando in modo da salvare le persone) per organizzare formazioni sanitarie volontarie. Tarrou gli chiede cosa ne pensasse del discorso del padre e Rieux dice che lui ha visto troppa gente morire per “elogiare” e voler dimostrare la nobiltà del dolore. Le vittorie del dottore sono sempre provvisorie e per lui la peste è un’interminabile sconfitta.

Tarrou crea la prima squadra. Le persone iniziano ad affacciarsi direttamente alla malattia e quindi a sentirla più reale. L’unica cosa da fare era combattere la malattia. Castel cerca di creare dei sieri sul posto. Le squadre cercavano di migliorare le condizioni igieniche e aiutavano con i malati. Rieux e Tarrou aiutano Grand a trovare le parole per la sua frase. Rambert cercava ancora di scappare dalla peste. Incontra Cottard che gli dice che ha iniziato a vendere sigarette e alcolici e un’organizzazione gli aveva proposto di scappare ma lui aveva rifiutato perchè stava bene lì. Insieme arrivano ad un caffè. Cottard chiede ad un uomo se Gargia la sera ci sarebbe stato. L’uomo dice di tornare la sera perchè manderà il ragazzo ad avvisare. La sera si trovano al caffè e bevono, poi escono e Cottard spiega la situazione di Rambert. Dice che c’è bisogno di Raoul, quindi due giorni dopo dovranno trovarsi con lui. Due giorni dopo si trovano Cottard e Rambert vicino alla caserma della dogana, in parte trasformata in infermeria. Una macchina si avvicina e vedono Tarrou e Rieux. Incontrano il signor Othon. La macchina se ne va. Arriva Garcia e dice che bisogna aspettare. Raoul dice a Rambert che la cosa è fattibile ma costerà diecimila franchi. Lui accetta. Il giorno dopo incontra Raoul in un ristorante insieme ad un altro uomo. Gli dicono che in due giorni prepareranno tutto: lui dovrà stare a casa delle guardie che gli diranno quando sarà il momento giusto. Il pranzo prosegue parlando di calcio. L'uomo dice di chiamarsi Gonzales. Rambert racconta a Rieux gli sviluppi. Rieux dice che non c’è materiale e persone per combattere la peste.

Il giovedì Rambert si trova davanti al portale della cattedrale. Passa il tempo ma non arriva nessuno. Entra nella volta buia e vede delle persone attorno ad un altare improvvisato.

Incontra Gonzales che gli dice che le persone che aspettava non sono arrivate e devono incontrarsi il giorno seguente.

Il giorno seguente incontra due uomini molto simili: Marcel e Louis. Gli dicono che sono 4 guardie ma 2 vanno in un locale lì vicino. Lui sarebbe stato per qualche giorno a casa loro pronto per uscire. Si danno un altro appuntamento.

La sera si trova con Tarrou e Rieux al bar. Bevono e Tarrou dice che è un peccato che vada via perché avrebbe potuto essere utile. Il giorno dopo Rambert va all’appuntamento ma non arriva nessuno quindi torna a casa. Il giorno dopo viene invitato da Rieux, con Cottard e Tarrou. Una persona è guarita dalla peste. Rieux e Tarrou dicono a Cottard che sanno cosa sta facendo. Rischia di essere arrestato. Per questo si era impiccato.

Rambert incontra di nuovo Cottard e al caffè dicono di dire a Garcia di farsi trovare il giorno dopo. Dopo giorni incontra Gonzales ma non si trovano i due fratelli. La peste è un continuo ricominciare. Rambert sceglie l’amore rispetto all’onestà.

A metà agosto la peste aveva ormai sommerso tutto. Iniziò a soffiare il vento, per molti giorni, che non incontra ostacoli. All’improvviso la peste si sposta dalla periferia al centro. Vengono isolati singoli quartieri. Alcune persone danno fuoco alla propria casa per sconfiggere la peste. Rivoluzioni: alcune case saccheggiate. Instaurano il coprifuoco.

Funerali e cremazione

I funerali vengono velocizzati e semplificati. Erano molto freddi. Le bare iniziarono a scarseggiare. Venivano portare insieme 5 bare al cimitero e venivano svuotate e disinfettate. Ai familiari non era consentito partecipare alla cerimonia ma potevano arrivare fino alla porta del cimitero. C’erano due grandi fosse, per uomini e donne. Non c’era abbastanza manodopera, ma si creano molti disoccupati. A partire da luglio i morti sono troppi per il cimitero quindi iniziano a seppellirli di notte e mettono in azione un vecchio forno crematorio. I morti venivano trasportati con dei tram. Era vietato l’accesso ma qualcuno riusciva a lanciare fiori sui rimorchi. Rieux sa che se i morti aumentano inizieranno a morire nelle strade. La peste non è un continuo di giornate infuocate e immagini esaltanti ma è monotona. L’abitudine alla disperazione è peggio della disperazione. La peste aveva tolto a tutti la disposizione all’amore. Era diventata una cosa condivisa da tutti. Rassegnazione e pazienza.

Rassegnazione e pazienza

A settembre e ottobre ci sono grandi acquazzoni. Rieux è stanco. Le persone iniziano a disinteressarsi al numero di vittime. Rieux riceve notizie dall’istituto dove stava la moglie: la malattia sta peggiorando. Castel ha il siero pronto e viene testato sul figlio del signor Othon, in condizioni gravi. Rieux è più sensibile e molte volte si era sentito dire che non aveva cuore dalle mogli dei malati. La stanchezza spingeva le persone ad essere più vulnerabili alla peste. Cottard non sembra sfinito e parla a Tarrou perchè è l’unico che lo capisce. Tarrou scrive nei taccuini di Cottard, che è a rischio come gli altri ma almeno è insieme agli altri. Pensa che se hai una malattia non puoi prenderne un'altra e per esempio non ha mai visto una persona malata di cancro morire in un incidente d’auto. Questa cosa lo rende ottimista. Sente le persone dire dopo la peste farò questo… ma lui preferisce questa situazione perchè non vuole essere arrestato. Tarrou e Cottard erano andati insieme al Teatro dell’opera. La compagnia era obbligata a ripetere lo stesso spettacolo tutte le settimane perchè erano bloccati in città. Nel terzo atto il cantante si accascia e l’orchestra si ferma. Le persone stupite iniziano ad andarsene in modo tranquillo poi scappano. I due rimangono nella sala.

Rambert inizia a lavorare con Rieux. Deve aspettare due settimane perché i turni di guardia sono aumentati. Un giorno si ubriaca e sente i sintomi della peste ma poi passa. Il signor Othon avvisa di non frequentare quelle persone perché attira l’attenzione: deve sbrigarsi. Si trasferisce nella casa dei fratelli. Un giorno gli dicono che l’indomani a mezzanotte lo avrebbero fatto uscire. Lui il pomeriggio va a trovare Rieux. Incontra Tarrou. In macchina Rambert dice che non vuole andare via.

Il figlio del signor Othon era in condizioni gravi quindi provano su di lui il siero. Osservano il bambino mentre soffre. Il bambino continua a contrarsi. Inizia a gridare, poi il grido si affievolisce e muore. Con il siero ha resistito più a lungo. Rieux corre fuori dall’ospedale.

Effetti della peste su Paneloux

Paneloux da quel giorno cambia e un giorno di vento fa la seconda predica. Partecipano meno persone. La profezia aveva sostituito la religione. Dice che bisogna trovare l’insegnamento anche nella peste. Parla della distinzione del bene e del male. Non bisogna eludere il problema: per qualcuno la sofferenza di un bambino non conta niente mentre per altri la paura del dolore è più grande di tutto. Rieux fuori dalla chiesa sente un signore che dice che la predica ha trasmesso più inquietudine che forza.

Il padre deve trasferirsi da un’anziana donna. Durante il trasloco il prete dimostra angoscia e perde la stima di lei. Un giorno il prete non scende quindi la donna va a controllare e lo trova non in salute, ma il prete dice che non ha sintomi della peste ma è solo stanco. Non vuole un medico. Il giorno dopo è peggiorato quindi la donna chiama Rieux. In ospedale si lascia curare ma non lascia il crocifisso. Muori il giorno dopo ma non sono sicuri che fosse peste.

Il giorno di Ognissanti questa volta nessuno vuole pensare ai morti, la festa dei morti è ogni giorno. La peste raggiunge un momento in cui i numeri non crescono ma restano costanti. Quando le persone sono più calme muore il dottor Richard e torna il pessimismo.

Manca cibo. La peste non unisce tutti infatti le persone povere sono ancora più povere, i ricchi stanno bene. I giornali mantengono un finto ottimismo.

Tarrou, Rambert e Gonzales vanno in un campo di isolamento allo stadio. Incontrano il signor Othon. Le persone lì non fanno niente, dormono in tende sul campo e durante il giorno si riparano dal sole nelle tribune, si sentono dimenticati.

Riflessioni di Tarrou

Una sera Tarrou e Rieux vanno dal vecchio asmatico e sulla terrazza della casa parlano. Tarrou racconta di suo padre, che sapeva ogni cosa sui treni nonostante non viaggiasse. Ricorda quando lui chiedeva al padre come si arrivasse in un posto e controllava se fosse giusto. Un giorno era andato con lui in tribunale e non aveva ascoltato le sue parole ma era rimasto colpito da colui che dicevano fosse colpevole. Il padre voleva che morisse e l'uomo è stato giustiziato. Provava ripugnanza e lasciò casa. Iniziò a studiare le condanne a morte per abolire. Ma anche lui aveva permesso lontanamente la morte di qualcuno. Dopo aver parlato con Rieux vanno a fare il bagno al porto.

Speranze di guarigione

La peste a dicembre non diminuisce ma è polmonare, aiutano il medico a fare il suo lavoro.

Othon esce dal campo e vuole fare il volontario. Rieux riesce a mandare una lettera tramite un sistema clandestino. Non c'è Grand, lo trovano disperato davanti a una vetrina. È malato e lo portano a casa. La frase ripetuta in 50 fogli con qualche variante viene bruciata. Il giorno dopo però Grand è guarito. Un'altra ragazza in condizioni disperate guarisce.

Regressione della malattia

I topi cominciano a uscire e la malattia ha una regressione.

I cittadini non si rallegrano subito. Si sono abituati e non pensano che possa finire tutto da un giorno all'altro. Infatti i numeri calano pian piano, come se stesse perdendo le forze. Le persone guariscono e il siero funziona.

Decidono di prolungare le misure di sicurezza perché hanno paura che possa ricominciare a diffondersi. Calo dei prezzi nonostante le condizioni non siano migliorate è una prova dell'ottimismo che le persone cercano di nascondere. Tarrou scrive nei suoi taccuini che Cottard non è felice di questa situazione e vorrebbe ricominciare tutto da capo.

Morte di Tarrou

Rieux torna a casa e la madre gli dice che Tarrou non stava bene. Gli danno il siero ma non sono sicuri che sia peste. Di notte stanno con lui e il giorno dopo ha tutti i sintomi. Tarrou cerca di lottare contro la malattia ma alla fine muore. Arriva un telegramma a Rieux che gli comunica che la moglie è morta.

Fine dell'epidemia

Le porte della città vengono aperte. Arrivano treni e navi e i cittadini incontrano le persone da cui erano stati separati. Alcune persone sono felici per aver ritrovato chi aspettavano mentre altre sono tristi perché chi aspettavano, o i parenti sono morti.

Conclusioni di Rieux

Rieux diretto verso i sobborghi e ripensa alla peste. Pensa che la gioia per una volta ha ricompensato chi si accontenta dell'uomo e del suo amore.

Rieux dichiara di essere l'autore del libro. Il suo lavoro gli ha permesso di incontrare molte persone e sapere i loro stati d'animo. Ha cercato di scrivere cose vere. Ma c'è una persona di cui non ha potuto scrivere.

Epilogo drammatico

Mentre torna a casa incontra dei poliziotti che dicono che c'è un pazzo che spara sulla folla. Arriva Grand che non sapeva niente. Gli spari arrivano dalla finestra di Cottard. Spara ad un cane. I poliziotti sparano dagli edifici vicini mentre altri entrano nella casa. Escono con Cottard. Grand dice a Rieux che ha scritto a Jeanne e ha ricominciato la frase, senza aggettivi. Vogliono fare un monumento per i caduti della peste. La peste aspetterà e andrà in un'altra città.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono alcuni dei personaggi principali de La peste di Albert Camus?
  2. I personaggi principali de La peste di Albert Camus sono il dottor Bernard Rieux, Michel il portinaio, Othon il giudice istruttore, Raymond Rambert il giornalista, Jean Tarrou che abita all'ultimo piano, Padre Paneloux, Joseph Grand l'impiegato che salva il signor Cottard, Richard il miglior medico e presidente dell'ordine dei medici, Castel il collega anziano di Rieux, Jeanne l'ex moglie di Grand, Garcia che ha affari di contrabbando, Raoul che si occupa di far uscire illegalmente le persone dalla città, Gonzales amico di Raoul, Marcel e Louis amici di Gonzales.

  3. Quali sono le condizioni della città di Orano descritte nel testo?
  4. La città di Orano viene descritta come brutta, ma con un aspetto tranquillo. Si dice che la primavera si annuncia con i fiori dei venditori, ma non ci sono uccelli. L'estate è molto calda, l'autunno è caratterizzato da un diluvio di fango e le belle giornate si verificano solo d'inverno.

  5. Quali sono le misure prese dalla città di Orano per affrontare l'epidemia di peste?
  6. La città di Orano prende diverse misure per affrontare l'epidemia di peste. Vengono chiamati gli addetti alla derattizzazione per rimuovere i topi morti, vengono prese precauzioni per isolare i nuovi malati, vengono raccolti e disinfettati i cadaveri, vengono organizzate squadre sanitarie volontarie per migliorare le condizioni igieniche e aiutare i malati, e infine viene dichiarato lo stato di peste e la città viene chiusa.

  7. Come reagiscono le persone alla peste nella città di Orano?
  8. Le persone nella città di Orano reagiscono inizialmente con preoccupazione e incertezza riguardo alla natura della malattia. Man mano che l'epidemia si diffonde, le persone diventano più disinteressate al numero di vittime e si abituano alla situazione. Alcune persone si adattano alla situazione, mentre altre cercano di scappare o di trovare modi per combattere la peste.

  9. Quali sono le conseguenze della peste sulla città di Orano?
  10. La peste ha diverse conseguenze sulla città di Orano. Le persone diventano isolate e separate l'una dall'altra, vengono imposte misure di sicurezza e restrizioni, i funerali vengono semplificati e accelerati, la città diventa monotona e abituata alla disperazione, e le persone diventano più vulnerabili e stanche. Tuttavia, alla fine, l'epidemia diminuisce e la città inizia a riprendersi.

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