Concetti Chiave
- La sovrana lettrice narra la storia di Elisabetta II, regina d'Inghilterra, che scopre il piacere della lettura grazie a un incontro casuale con una biblioteca circolante.
- Il libro esplora come la lettura diventi un'ossessione per la regina, portandola a riflettere sul tempo perso e a trascurare i suoi doveri ufficiali.
- La lettura offre alla regina una nuova prospettiva sul mondo, contrastando il suo ruolo di fornire soluzioni concrete, causando distrazioni e sospetti a Palazzo.
- Attraverso un viaggio tra classici e autori di ogni epoca, il racconto culmina in un finale sorprendente, mantenendo il lettore incuriosito e divertito.
- Nonostante la trama poco credibile, il libro è apprezzato per la sua scorrevolezza e l'umorismo nel rappresentare un lato inaspettato di una figura pubblica.
Indice
L'inizio della passione per la lettura
La sovrana lettrice è un libricino di poco meno di 100 pagine che racconta la storia di una donna conosciuta da tutti, ma in realtà di una signora con molti lati nascosti che Bennet rivela di tanto in tanto sorprendendo di continuo il lettore.
Per Elisabetta II regina d’Inghilterra tutto comincia per colpa, o sarebbe meglio dire grazie ai cani di Palazzo che con il loro fastidioso verso hanno costretto la regina a recarsi davanti alla piccola biblioteca circolante del distretto di Westminster.
La scoperta della lettura
Tutta colpa dei cani, dunque, e di un servo Norman dai capelli rossi che pare essere l’unica persona a Palazzo a conoscere i libri.
Così la regina scopre che la lettura fosse molto più piacevole e coinvolgente di come se la potesse aspettare. Il tempo trascorso senza leggere diventa quindi irrimediabilmente perso. La regina si accorge di aver guardato per decenni il proprio regno e il mondo intero in maniera errata e distratta. Si rende conto di aver ha perso quasi 80 anni della sua vita.Lettura come malattia
La lettura diventa per la regina quasi una malattia, che le fa annullare cene importanti e tardare a cerimonie nazionali. Come ogni malattia, soprattutto quando la malata in questione è la regina d’Inghilterra, anche l’amore per i libri genera sospetto e timore. La regina non è assolutamente in fin di vita, anzi è convinta che la sua vera vita sia iniziata con i libri.
“Certamente” disse la regina “ma ragguagliare non è leggere. Anzi, è l’esatto contrario. Il ragguaglio è succinto, concreto e pertinente. La lettura è disordinata, dispersiva e sempre invitante. Il ragguaglio esaurisce la questione, la lettura la apre”.
Il contrasto tra lettura e dovere
Ma leggere non è agire e una sovrana dovrebbe fornire soluzioni, sintesi, sicurezza al suo popolo, invece Elisabetta II è sempre più distratta. I suoi libri non garantiscono soluzioni, ma solo distrazioni.
Tra gioie e dolori, licenziamenti e stupore si arriva così all’ultima pagina. Tra classici, autori di ogni tempo, interrogativi, appunti segreti e noia di Stato, Bennet si spinge fino al finale, sorprendente e unico.
Conclusione e opinione personale
Il libro mi è piaciuto molto, è scorrevole, quasi mai noioso e divertente.
La storia, certo, é chiaramente poco credibile. Ma la scoperta dell'amore per lettura da parte di questo personaggio noto al mondo intero non puó che far sorridere.
Domande da interrogazione
- Qual è l'evento che porta la regina Elisabetta II a scoprire la lettura?
- Come cambia la vita della regina Elisabetta II dopo aver scoperto la lettura?
- Qual è la percezione della lettura secondo la regina Elisabetta II?
Tutto inizia a causa dei cani di Palazzo che, con il loro verso fastidioso, costringono la regina a recarsi davanti alla piccola biblioteca circolante del distretto di Westminster.
La lettura diventa per la regina quasi una malattia, portandola ad annullare cene importanti e tardare a cerimonie nazionali, facendole realizzare di aver guardato il mondo in maniera errata per decenni.
La regina ritiene che il ragguaglio sia succinto e concreto, mentre la lettura è disordinata e invitante, aprendo questioni piuttosto che esaurirle.