Concetti Chiave
- Eragon, protagonista del romanzo, è un giovane Cavaliere dei draghi legato profondamente alla sua dragonessa Saphira, con la quale condivide un indissolubile legame.
- La trama segue Eragon, Roran e Saphira nella missione di salvare Katrina dai Ra'zac, culminando con Eragon che decide il destino del traditore Sloan.
- Eragon scopre il vero significato degli Eldunarí, la fonte del potere di Galbatorix, e affronta la verità sulla sua paternità, rivelando che Brom è il suo vero padre.
- Il romanzo esplora temi di amicizia e lealtà, evidenziati dalla relazione tra Eragon e Saphira e dalle dinamiche politiche tra i Varden e i nani.
- Un episodio significativo è la creazione della spada Brisingr, un momento descritto con dettagli magici, che trasforma un semplice oggetto in un simbolo di potere.
Titolo: Brisingr
Autore: Christopher Paolini.
Data: 2008
Numero pagine: 835
Eragon: ragazzo diciassettenne, protagonista del romanzo e primo Cavaliere dei draghi del nuovo ordine. Figlio di Brom e Selena, è il Cavaliere di Saphira. Egli è molto spiritoso e giocherellone ma appena si prospetta un pericolo subito cambia carattere e diventa coscienzioso e con la testa sulle spalle.
Indice
Legami e relazioni tra i personaggi
Saphira: dragonessa blu, è la migliore amica di Eragon nonché la sua dragonessa. Tra di loro c'è un legame che neanche la morte può dissolvere.
Roran: cugino di Eragon e figlio di Garrow. Ora sposo di Katrina. E' molto forte e coraggioso ed è detto anche forte -martello per la forza con cui usa la sua arma.
Murtagh: fratellastro di Eragon, figlio di Morzan, cavaliere al servizio di Galbatorix, e Selena, sorella di Garrow e mano nera di Morzan, al quale però si ribella diventando una spia dei Varden.
Castigo: drago rosso di Murtagh. I suoi poteri sono stati aumentati da una magia di Galbatorix.
Arya: principessa degli elfi, ambasciatrice presso i Varden e portatrice dell'uovo di Saphira. Eragon ne è innamorato. Arya è una potente maga, ma è anche molto abile con la spada.
Oromis: elfo, Cavaliere dei draghi nascosto dagli elfi e ultimo maestro di Eragon, non più in grado di combattere a causa delle torture subite durante la prigionia presso i Rinnegati.
Glaedr: drago d'oro di Oromis, senza una zampa in seguito a una battaglia con i Rinnegati.
Varden: esercito che si è ribellato a Galbatorix. È formato da numerosi eserciti: i surdani(che sono comandati da re Orrin), i nani (che sono comandati da re Orik),elfi(che sono comandati dalla regina Islanzadi), e gli Urgali (specie di umani molto alti e possenti, dotati di lunghe corna e ricoperti di peli). Tutti sono capitanati dalla cosiddetta Lady Furianera (cioè Nasuada).
Orik: nano amico e protettore di Eragon. È anche diventato suo fratello adottivo. In questo libro verrà eletto Re dei nani e sposerà la nana Vedra.
Nasuada: capo dei Varden e figlia del defunto Ajihad. È una donna molto legata alla sua causa, per i Varden è stata anche disposta ad affrontare la prova dei lunghi coltelli.
Angela: amica di Eragon, erborista, chiromante e negromante; un personaggio molto misterioso che viaggia con il gatto mannaro Solembum.
Katrina: figlia di Sloan il macellaio, e ora sposa di Roran.
Elva: bambina benedetta da Eragon nel primo libro, la benedizione si è rivelata poi una maledizione poiché obbliga la piccola a sentire la sofferenza di tutti coloro che le stanno vicino e a cercare di impedirla con il rischio di sacrificarsi al posto di qualcun altro.
Re Orrin: re delle terre del Surda. Anche il suo esercito fa parte dei Den ed ha spesso delle divergenze con Nasuada.
Avventure e sfide iniziali
All'inizio del libro Eragon, Roran, e Saphira sono in viaggio verso l'Helgrind, la dimora dei Ra'zac mentre Katrina, è stata tenuta prigioniera. Insieme, si infiltrano nella fortezza e vengono attaccati dai Ra'zac. Roran riesce ad ucciderne uno e assieme al cugino si introduce nelle profondità della montagna dove salva Katrina. Qui Eragon, in una cella, trova anche il padre della ragazza: Sloan, il macellaio e traditore di Carvahall. Il Cavaliere decide di rimanere per uccidere il restante Ra'zac e decidere la sorte di Sloan. Egli dice a Saphira di tornare dai Varden con Roran e Katrina.
Conseguenze delle azioni di Eragon
Rimasto solo, individua e uccide l'ultimo Ra'zac per poi lasciare l'Helgrind con Sloan. Durante la fuga dalle forze dell'Impero scopre il vero nome del macellaio e, dopo essersi consultato con la Regina Islanzadi, decide di usarlo per obbligarlo a rispettare la sua sentenza (infatti il vero nome di una persona è talmente importante che chi lo scopre lo può indurre a fare anche cose contro la propria volontà). Sloan per i crimini commessi non dovrà mai più rivedere sua figlia ed è esiliato nelle terre degli elfi dove il Cavaliere spera che possa pentirsi fino a cambiare il proprio vero nome. Eragon non gli svela che in tal caso gli elfi gli ridaranno la vista che aveva perso perché i Ra Zac gli avevano cavato gli occhi. Senza più indugi, Eragon affronta il viaggio per ritornare dai Varden, ma nel villaggio di Agrod'est incontra Arya che era partita in suo soccorso per evitare che fosse catturato dalle forze imperiali. I due tornano così, sani e salvi al campo dei Varden. Il Cavaliere decide di porre rimedio alla maledizione che ha accidentalmente imposto a Elva, tuttavia l'impresa si rivela più ardua e complessa del previsto e il risanamento viene completato parzialmente: ora la bambina può scegliere se ignorare o meno il dolore di chi le sta attorno, quindi questa maledizione per lei diventerà un punto di forza. Murtagh e il suo drago, Castigo, attaccano i Varden poco prima del matrimonio di Roran e Katrina. I dodici stregoni elfi, giunti all'accampamento durante l'assenza del Cavaliere, lo aiutano nella sua lotta contro Murtagh, costringendo lo schiavo di Galbatorix a fuggire; dopo lo scontro, Eragon celebra il matrimonio tra Roran e Katrina.
Intrighi politici e alleanze
Nasuada ordina a Eragon di partecipare all'elezione del nuovo re dei nani senza Saphira, per evitare che le spie del re si accorgano della sua assenza e invitino l'Impero ad attaccare i Varden che non avranno abbastanza difese. Eragon accetta, seppur riluttante, e riceve l'ordine di sostenere il candidato più favorevole alla causa dei Varden che abbia concrete possibilità di essere eletto. Quindi, scortato da Nar Garzvogh (capo degli Urgali), impiega alcuni giorni per giungere alla rocca di Bregan dimora dell'amico e fratello adottivo Orik (nipote del defunto Re Rothgar) che è stato eletto capo clan del Dûrgrimst Ingeitum e si è appena sposato con Vedra. Eragon, disobbedendo agli ordini di Nasuada, decide di non tentare di influenzare direttamente l'elezione del nuovo re, ma di affidarsi ad Orik, tributandogli il rispetto e la lealtà dovuta in quanto membro del Dûrgrimst Ingeitum poiché il nano gli chiede fiducia e promette che sarà lui per primo a dare il suo voto ad un altro capo clan non ostile ai varden se non potrà essere eletto. L'elezione è lenta e difficoltosa a causa della litigiosità dei tredici clan, ma un tentativo di assassinare Eragon da parte del clan del Dûrgrimst Az Sweldn rak Anhûin (clan fortemente contrario alla causa dei Varden), permette ad Orik di sbloccare la situazione in proprio favore presentando prove agli altri capo - clan che bandiscono l'Az Sweldn rak Anhuin e il loro leader. Dopo aver ricevuto il voto di sette clan dei nani, Orik viene eletto come nuovo re. Alla sua incoronazione partecipa anche Saphira che offre come dono al nuovo sovrano la riparazione dello zaffiro stellato, che Arya aveva frantumato nel tentativo di salvare Eragon dallo Spettro Durza.
Scoperte e rivelazioni
Eragon e Saphira, con il permesso di Nasuada e la benedizione di Orik, tornano a Ellesméra per continuare il loro addestramento. Oromis e Glaedr rivelano al giovane cavaliere che Morzan non è il suo vero padre come credeva, questi in realtà è Brom, suo primo mentore e compagno di avventure. Eragon viene anche a conoscenza della fonte del potere di Galbatorix: gli Eldunarí, o cuore dei cuori. In sostanza essi sono un organo in cui i Draghi possono riversare la loro intera coscienza e la loro forza e sopravvivere alla morte della carne sfidando i millenni. Glaedr spiega che Galbatorix nel corso degli anni è riuscito a piegare la volontà dei Draghi in essi conservati e sfrutta la loro forza per aumentare il suo potere come un parassita. Durante il suo soggiorno nelle terre elfiche, Eragon cerca una nuova spada e scopre un macigno di acciaioluce, il metallo che Rhunön, l'elfa fabbro, utilizza per forgiare le spade dei cavalieri e le chiede di forgiare una nuova lama per lui. Lei accetta, capendo la gravità della situazione, ma a patto che il cavaliere aiuti l'elfa a forgiare la sua arma affinché lei non debba infrangere il giuramento che aveva fatto all'ascesa di Galbatorix, ovvero non forgiare mai più una spada. Forse perché Eragon viene coinvolto nella sua creazione o perché ne ha scoperto il vero nome, quando decide di chiamare la spada Brisingr (fuoco nell'antica lingua) questa gli obbedisce e prende letteralmente fuoco. Quando Eragon decide di tornare dai Varden, scopre che anche Oromis e Glaedr sono in partenza: il suo maestro spiega che è giunto il momento di opporsi a Galbatorix accanto a Islanzadí e Glaedr fa dono del suo Eldunarí a Eragon e Saphira prima della loro partenza, dichiarando che vuole assicurarsi di fare tutto il possibile per sconfiggere Galbatorix.
Battaglie e sacrifici
Eragon e Saphira giungono in aiuto dei Varden, che sono impegnati nell'assedio della città di Feinster, e salvano Arya e Blodhgarm, il capo dei maghi elfi, da un accerchiamento di soldati imperiali. Eragon e Arya guidano l'assalto al castello della città e mentre i soldati si scontrano nei cortili del palazzo, i due si introducono furtivamente con la speranza di catturare la governatrice Lorana e porre fine agli scontri. Giunti al suo cospetto scoprono che tre maghi fedeli a Galbatorix stanno tentando di creare uno Spettro, per fermare gli invasori. Eragon e Arya tentano di fermare il rito eliminando gli stregoni ma le loro difese magiche rallentano i due che assistono al completamento della trasformazione di un uomo in uno Spettro. Il Cavaliere all'improvviso viene travolto dai pensieri di Glaedr, che fluiscono in lui attraverso l'Eldunarí. Assiste così allo scontro fra Oromis e Murtagh. Galbatorix prende il controllo del suo giovane schiavo e tiene bloccati in aria i due Cavalieri e i loro draghi. La malattia di Oromis lo tradisce in duello manifestando una delle sue crisi nelle quali lui entra in una specia di trans, che gli impedisce di schivare il fendente letale di Murtagh che lo uccide. Glaedr, travolto dal dolore per la morte del suo compagno, si scaglia contro Castigo e Murtagh, ma il drago rosso lo schiva e lo uccide. Appena ritornato in se, Eragon vede Arya lottare da sola contro lo Spettro, Varaug, e immediatamente l'aiuta ad eliminare il mostro, che lei trafigge al cuore. Dopo il successo dell'assedio, Eragon rivela a Nasuada dell'esistenza di Oromis e Glaedr e racconta a lei e ad Arya della loro morte svelando infine alle due donne l'esistenza degli Eldunarì ed il modo per sconfiggere Galbatorix: Nasuada dichiara che il piano dei Varden è di marciare verso Belatona, quindi a Dras-Leona e da lì a Uru'baen, dove cercheranno di uccidere Galbatorix e liberare finalmente Alagaësia dalla sua tirannia.
Riflessioni personali sul libro
Un episodio a mio dire molto interessante è stato quando Eragon aiuta Rhunon a forgiare Brisingr. Mi è piaciuto molto perché pur essendo la cosa più ”normale”, cioè meno legata alla fantasia e concreta, viene descritta in modo molto affascinante come se fosse un momento magico. Le parole sono scelte con cura come una formula magica e gli eventi sono molto rallentati, come se avvenisse tutto per incanto. Dopo aver letto di elfi, draghi e creature fantastiche mi ha colpito molto vedere anche una comune spada diventare un elemento pieno di poteri magici.
Impressioni generali e critiche
Il libro mi è piaciuto perchè è molto divertente. Oltre a questo è molto profondo perchè è fortemente incentrato sull'amicizia.
L'unica parte che forse è stata un po' meno coinvolgente è stata quando Eragon si trova con i nani per l'elezione del nuovo re.
Le emozioni che il libro mi ha suscitato sono state: tenerezza per la forte amicizia che c'è tra Eragon e Saphira, apprensione quando il cavaliere e/o la dragonessa si trovavano in pericolo di vita, interesse per le passioni nascoste che si incontrano in questo libro.
Domande da interrogazione
- Chi è il protagonista del romanzo "Brisingr" e quali sono le sue caratteristiche principali?
- Qual è il legame tra Eragon e Saphira?
- Qual è il ruolo di Murtagh nella storia e quale drago lo accompagna?
- Quali sono le sfide principali che Eragon affronta nel libro?
- Qual è l'importanza della spada Brisingr nel romanzo?
Il protagonista del romanzo è Eragon, un ragazzo diciassettenne, primo Cavaliere dei draghi del nuovo ordine. È spiritoso e giocherellone, ma diventa coscienzioso e responsabile in situazioni di pericolo.
Saphira è la dragonessa blu e migliore amica di Eragon. Tra di loro esiste un legame indissolubile che neanche la morte può dissolvere.
Murtagh è il fratellastro di Eragon e un cavaliere al servizio di Galbatorix, ma si ribella diventando una spia dei Varden. È accompagnato dal drago rosso Castigo, i cui poteri sono stati aumentati da una magia di Galbatorix.
Eragon affronta diverse sfide, tra cui salvare Katrina dai Ra'zac, decidere la sorte di Sloan, porre rimedio alla maledizione di Elva, e partecipare all'elezione del nuovo re dei nani. Inoltre, scopre la verità sul suo padre biologico e la fonte del potere di Galbatorix.
La spada Brisingr è importante perché Eragon la forgia con l'aiuto dell'elfa Rhunön, utilizzando il metallo acciaioluce. Quando Eragon la chiama Brisingr, la spada prende fuoco, dimostrando il suo potere magico e il legame speciale con il cavaliere.