Recensione e analisi del romanzo "Chiedi alla polvere" di John Fante

Chiedi alla polvere: libro

Chiedi alla polvere è un romanzo del 1939 di John Fante, scrittore e sceneggiatore italo-americano. Il luogo in cui è ambientato è la California, durante il periodo che seguì la caduta della Borsa di Wall Street del 29, ovvero La Grande Depressione.
Il personaggio principale è Arturo Bandini, nonché suo alter ego e infatti il romanzo fa parte di un ciclo di scritti di Fante in cui le vicende narrate sono autobiografiche.
Arturo è un giovane sognatore, spera di diventare uno scrittore statunitense, mentre i genitori sono emigrati italiani.

Arturo è abituato alla miseria, vive di sole arance ma rimane ironico e spensierato grazie alla sua indole. Personaggio unico, cerca in tutti i modi di amare, ma riesce solo a farsi amare, in particolare da Camilla Lopez, giovane cameriera messicana. Si scoprirà presto, però, che Camilla ha una relazione con il collega Sammy, e che inizierà a prendersi gioco di Arturo.
Un altro personaggio è Vera, ebrea, intelligente e sensuale, innamorata di Arturo dalla prima volta che lo vede. Sia Arturo, sia l'ex marito di lei, si rendono conto delle ustioni presenti sul corpo di Vera, ma mentre Arturo la aiuta e diventa un suo grande amico, l'ex marito la lascia, ritenendola brutta.
Compare inoltre Hellfrick, un anziano che risiede nello stesso hotel di Arturo (del quale la padrona è Mrs. Hargraves, altro personaggio secondario), alcolista, approfitterà della bontà del giovane protagonista per derubarlo.
Infine Sammy, il proprietario del bar in cui lavora Camilla, grande rivale di Arturo.
Il significato di Chiedi alla polvere è nascosto tra le tre storie che vivono in questo libro, la prima è quella di un giovane che sogna di diventare uno scrittore di successo (cosa che poi, nella realtà, riuscirà a fare), la seconda narra di un giovane cattolico che cerca di vivere in un contesto poco favorevole e la terza è la storia di un italo americano che vuole sposare la donna della sua vita, una cameriera messicana.
Il linguaggio, invece, è riassumibile in pochi punti: Fante utilizza parole semplici, per la prima storia, leggere e felici. Nella seconda, invece, assume un tono più romantico, musicale e poetico, così come per la terza storia.
Esiste anche una sorta di morale che si evince dalle tre storie, in particolare si può ritenere un libro adattissimo ai sognatori, a coloro che devono decidere tra l'avere del denaro e poter vivere degnamente e, invece, inseguire e realizzare un sogno, dunque combattendo contro le difficoltà, tra le quali c'è ovviamente la difficoltà economica che derivava (e deriva) dal vivere di scrittura.
Chiedi alla polvere è diventato un film nel 2006.

John Fante: cenni biografici

John Fante nasce a Denver nel 1909, figlio di emigrati italiani della Basilicata. Vive un'infanzia turbolenta e in povertà e, una volta adolescente, lascia l'Università e la casa di famiglia, rifugiandosi in California. Lì inizia a scrivere e a pubblicare i primi racconti, finché si appassiona del cinema e della sceneggiatura. Si sposa con Joyce Smart, da cui ha quattro figli, ma si ammala molto presto di diabete e la sua vita inizia a divenire complessa.
Intanto incontra Bukowski, che successivamente dirà di lui "il migliore scrittore che abbia mai letto" e il "narratore più maledetto d'America". Da parte sua, il grande scrittore Charles, ricambierà pronunciando queste parole "Fante era il mio Dio". L'amicizia tra i due è piuttosto famosa e la ripubblicazione di Chiedi alla polvere ha, infatti, la prefazione di Bukowski.
La ripubblicazione dei suoi scritti fa di questo periodo una fase piuttosto felice per Fante, nonostante il diabete gli avesse procurato la perdita della vista e l'amputazione di entrambe le gambe.
Uno strazio che avrà fine nel 1983, in una stanza di una clinica a Los Angeles.

Chiedi alla polvere: film

Nel 2006 è uscito il film di Chiedi alla polvere, diretto da Robert Towne. Alcune parti del libro non si trovano nel film e viceversa. E' il caso, per esempio, di Camilla che nella pellicola non è innamorata di Sammy ma cerca semplicemente un appoggio economico da lui. Inoltre nel film Camilla si ammala e muore, mentre nel libro non si ammalerà mai. Il personaggio è interpretato da Salma Hayek.
Altra differenza è che Vera sparisce nel libro, mentre muore a seguito di un terremoto nel film. Il personaggio è interpretato da Idina Menzel.
Infine nel libro Sammy è un personaggio scontroso e insensibile, mentre nel film è molto meno rude e Camilla non è innamorata di lui, ma di Arturo.
La trama del film è ambientata a Los Angeles, in un albergo in cui soggiorna Arturo, andato via dal Colorado. L'hotel è abbastanza volgare e ostico nei confronti di immigrati, ebrei e messicani. Un giorno Arturo incontra Camilla, una giovane cameriera analfabeta, e da quel momento i suoi occhi vedranno solo lei. Purtroppo, però, Camilla è alle prese con Sammy, da cui vuole ottenere il cognome americano (poiché messicana). Dunque Arturo si avvicina a Vera, finché lei incontrerà la morte durante un terremoto.
Tornato in albergo, Arturo incontra Camilla con un occhio nero. La domanda che sorge spontanea è se il carnefice sia stato Sammy, nel film malato di tisi. Così è avvenuto, infatti, e Arturo decide di portarla al mare per farla svagare, ancora innamorato di lei. Arrivati al mare i due comprano un cagnolino e iniziano la loro storia d'amore, finalmente liberi. I giorni trascorrono velocemente, tra baci e gli insegnamenti di Arturo che vuole che Camilla impari a leggere.
Poco tempo dopo, Arturo scopre che Camilla si droga, dunque decide di lasciarla. Seguiranno giorni tremendi in cui Arturo cadrà in depressione, finché un messaggio di Sammy lo farà risvegliare: Camilla è a casa sua in fin di vita.
Una volta riunitasi, Arturo chiede a Camilla di sposarlo, è ancora innamorato di lei e si ritiene uno stupido ad aver lasciato un'anima così fragile da sola. Ma Camilla perderà la vita pochi giorni dopo aver risposto "sì" alla dichiarazione d'amore. Arturo dunque la seppellisce e anni dopo, concluso il romanzo, torna nel campo in cui aveva posto il corpo di Camilla e le lascia un dono: il suo libro concluso con una dedica "A Camilla Lopez, con amore. Arturo Bandini".