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Nel I sec a.C. cambia il gusto poetico. Già nell’età arcaica c’era stato qualche sintomo di cambiamento: il contatto di Roma con la cultura greca aprì la città ad una visione più ampia. Questa novità si manifesta nei contenuti, nelle forme poetiche e nel rapporto tra poeta, stato e società.
Non vi è più la celebrazione della romanità, ma i contenuti che prevalgono sono quelli della vita privata. Al grande poema epico e celebrativo della storia e della grandezza di Roma si sostituisce la poesia ellenistica breve e di carattere leggero, il carmen e l’epigramma. In precedenza il poeta era il cantore della gloria della res publica; invece questi nuovi poeti ergono un muro tra il pubblico e il privato. La poesia non ha nessuna relazione con la vita pubblica e quindi con lo stato, è rivolta ad una cerchia ristretta di persone ed ha un carattere giocoso e mondano, come il lusus riservato ai periodi di otium per avere un divertimento raffinato nella poesia.
Gli interpreti di questa poesia breve e dal carattere leggero sono i poetae novi o neoterici, scrittori accomunati dallo stesso pensiero e non uniti in circoli o scuole letterarie.
Disimpegno e raffinatezza dei nuovi poeti
Questi poetae novi vennero denominati neoteroi da Cicerone con sfumatura dispregiativa perché rifiutavano la tradizione del poema celebrativo e si rifacevano ai modelli ellenistici rinnovando la poesia latina del I sec. Cicerone condannava questi poeti poiché abbandonarono l’impegno etico e civile e quindi la loro visione era fondata sul disimpegno politico provocando la disgregazione della moralità romana con la diffusione di una visione dove il privato valeva più delle questioni pubbliche.
I temi trattati dai poetae novi comprendevano la sfera sentimentale e i valori dell’otium come l’amore e l’amicizia, esaltati in brevi e raffinati componimenti. La poesia dotta veniva invece composta in brevi poemi con citazioni colte e destinata a un pubblico di intenditori.
I canoni della poesia neoterica sono: l’ars, la brevitas e la doctrina. La brevitas e l’ars riguardano la forma (la brevitas è in funzione della labor limae, cioè l’accurata revisione dello stile), mentre la doctrina riguarda il contenuto. Queste dimensioni derivano dalla poesia ellenistica e in particolare da Callimaco che diceva "grande libro, grande sciagura": perché rifiutava i poeti sproporzionati e promuoveva le poesie brevi e raffinate rivolte ad un pubblico erudito.
POESIA NEOTERICA:nel I sec a.C. cambia il gusto poetico. Già nell’età arcaica c’era stato qualke
sintomo di cambiamento,il contatto di Roma cn la cultura greca,aprì la città ad una visione più
ampia. Questa novità si manifesta nei contenuti,nelle forme poetiche e nel rapporto tra poeta,stato e
società. Non vi è più la celebrazione della romanità,ma i contenuti ke prevalgono sn quelli della vita
privata. Al grande poema epico e celebrativo della storia e della grandezza di Roma si sostituisce la
poesia ellenistica breve e di carattere leggero,il carmen e l’epigramma. Cambia notevolmente il
rapporto tra poeta e stato. Prima il poeta era il cantore della gloria della res publica,invece questi
nuovi poeti ergono un muro tra il pubblico e il privato. La poesia nn ha nessuna relazione cn la vita
pubblica e quindi cn lo stato,è rivolta ad una cerchia ristretta di persone ed ha un carattere giocoso e
mondano cm il lusus riservato ai periodi ti otium quindi si ha un divertimento raffinato nella poesia.
Gli interpreti di questa poesia breve e dal carattere leggero sn i “poetae novi” o neoterici,scrittori
accomunati dallo stesso pensiero e nn uniti in circoli o scuole letterarie. DISIMPEGNO E
RAFFINATEZZA NELLA POESIA NUOVA:questi poetae novi vennero denominati neoteroi da
Cicerone cn sfumatura dispregiativa xke rifiutavano la tradizione del poema celebrativo e si
rifacevano ai modelli ellenistici rinnovando la poesia latina del Isec. Cicerone condannava questi
poeti xke abbandonarono l’impegno etico e civile e quindi la loro visione era fondata sul
disimpegno politico provocando la disgregazione della moralità romana cn la diffusione di una
visione dove il privato valeva più delle questioni pubbliche. I temi trattati dai poetae novi
comprendevano la sfera sentimentale e i valori dell’otium cm l’amore e l’amicizia,esaltati in brevi e
raffinati componimenti. La poesia dotta veniva invece composta in brevi poemi cn citazioni colte e
destinata a un pubblico di intenditori. – I canoni della poesia neoterica sn l’ars(labor limae),la
brevitas e la doctrina. La brevitas e l’ars riguardano la forma,la brevitas è in funzione della labor
limae,cioè l’accurata revisione dello stile e la doctrina riguarda il contenuto. Queste dimensioni
derivano dalla poesia ellenistica e in particolare da Callimaco ke diceva”grande libro grande
sciagura” xke rifiutava i poeti sproporzionati e promuoveva le poesie brevi e raffinate rivolte ad un
pubblico erudito. CATULLO:VITA:Gaio Valerio Catullo nacque a Verona. Abbiamo informazioni
sulla sua vita grazie al cronicon di San Girolamo e ci dice ke Catullo morì a 30 anni tra l’87 e il 57
a.C ma queste notizie vengono prese cn cautela xke studiando i suoi carmina si notano degli
elementi posteriori al 57 a.C. e quindi queste date vengono spostate tra l’84 e il 54 a.C. Apparteneva
ad una famiglia agiata in quanto,secondo le notizie di Svetonio,ebbe cm ospite nella propria casa
Cesare quando era proconsole in Gallia. Da Verona si trasferì a Roma xapprofondire gli studi ed
entrò in contatto cn ambienti intellettuali,politici e mondani . Catullo si affeziona agli ambienti
intellettuali e mondani avendo invece contrasti cn gli ambienti politici e in particolare cn Cesare e
Cicerone. Si lega ad una cerchia di intellettuali ke oltre ad essere poeti fungono da amici(il dolce stil
novo ripercorre questo circolo culturale di elitè formato da un gruppo di amici ke amavano un certo
tipo di poesia). L’amore verso la dimensione mondana lo porta ad una relazione cn una vedova ke
lui canta cn il nome di Lesbia,riprendendo kosì la poesia di Saffo,ma questa si può identificare cn
Clodia sorella del tribuno Clodio,attaccato da Cicerone in una sua orazione,la Pro Milone. La sua
vita breve si svolse per lo più a Roma allontanandosi da essa solo xtrascorrere periodi di riposo sul
lago di Garda. Intraprese un viaggio in Bitinia vicino il mar Nero visitando kosì la tomba del
fratello al quale dedicò il carmen 101,molto bello xil tema del colloquio tra i due fratelli e ripreso da
Foscolo nel sonetto “In morte del fratello Giovanni”. Nonostante il viaggio,nn riuscì a dimenticare
Lesbia e nel 55 a.C.,poko prima di morire gli dedicò un carmen cn dolorose parole di congedo. IL
LIBER:l’unica opera di Catullo è il Liber,scoperto da Petrarca nella biblioteca capitolare di Verona.
Comprende 116componimenti divisi in 3sezioni. I primi 60carmi sn brevi e scritti in metro vario e
denominati Nugae cioè poesie di argomento leggero. La seconda sezione è formata dai carmina 61-
68 denominati carmina docta e infine i carmina 69-116 sn degli epigrammi in distici elegiaci.
Questo libro è ordinato secondo un criterio metrico infatti abbiamo le Nugae in metro vario,i
carmina docta in esametri e distici e molto più lunghi dei precedenti. Questa divisione nn risale a
Catullo ma a qualke grammatico posteriore a lui. Il termine Nugae significa poesiole,versetti e
quindi ha una valenza riduttiva e si addice perfettamente ai primi 60 carmina ke sn brevi e di
argomento leggero,invece i carmina docta sn componimenti ke hanno la forma del poemetto