Concetti Chiave
- L'oratoria era una dote essenziale per i politici della Roma repubblicana, con pochi frammenti pervenuti delle loro opere.
- Cicerone ha caratterizzato storicamente gli oratori, ammirando in particolare i Gracchi per la loro eloquenza.
- La retorica si sviluppò attraverso scuole e trattati, tra cui la Rhetorica ad Herennium, il primo trattato di retorica tra l'86 e l'82 a.C.
- Il trattato Rhetorica ad Herennium riprende la classificazione aristotelica dell'oratoria e fissa la terminologia tecnica latina.
- Nonostante l'incertezza sull'autore, il trattato si distingue per il suo intento manualistico e la dipendenza da Aristotele ed Ermagora.
L'oratoria e la retorica
L’oratoria nella Roma repubblicana era sempre stata sentita come una delle doti caratteristiche dell’uomo politico. Quasi tutti gli uomini politici di quel tempo furono anche eccellenti oratori, ma sono pervenuti davvero pochi frammenti. Grazie al Brutus di Cicerone possiamo, tuttavia, caratterizzare storicamente i singoli oratori per scuole di appartenenza e tendenze stilistiche. Dopo catone, i più importanti oratori furono due esponenti del ciclo degli Scipioni, Publio Cornelio Scipione Emiliano e Gaio Lelio Sapiens.
Cicerone ammirò anche l’oratoria dei Gracchi che, istruiti da maestri greci, diedero prova di grande eloquenza e per questo che li considerò i migliori oratori del tempo. Sempre secondo Cicerone, dopo i Gracchi, gli oratori più famosi furono Marco Antonio e Lucio Licino Crasso anche se opposti in quanto: il primo sosteneva che bisognasse basarsi sulle sue doti naturali; il secondo sosteneva che bisognasse avere una buona preparazione. La pratica oratoria determinò lo sviluppo degli studi di retorica e la nascita di vere e proprie scuole tra cui quella di Lucio Gallo. tra l’86 e l’82 a.C. fu composto il primo trattato di retorica, la Rhetorica ad Herennium. I problemi legati alla sua attribuzione sono ancora aperti in quanto, a causa dei molti punti in comune con il De invenzione, fu, per molto tempo, attribuita a Cicerone ma, forse, fu composta da un altro poeta di nome Cornificio. Ad ogni modo, il trattato, scritto per un membro della famiglia delle Erenni, riprende la classificazione aristotelica dei tre generi dell’oratoria, deliberativo, giudiziario, epidittico, tratta poi delle varie parti della retorica e di quelle dell’orazione. Per quanto riguarda i contenuti, dipende dalle opere di Aristotele e di Ermagora, anche se l’autore non ha alcun interesse per la componente filosofica: prevale, infatti, un intento manualistico di classificazione. Il merito fondamentale di quest’opera è quello di aver fissato la terminologia tecnica latina della retorica, che verrà poi utilizzata da tutti gli autori successivi.Domande da interrogazione
- Qual era il ruolo dell'oratoria nella Roma repubblicana?
- Chi furono alcuni dei più importanti oratori secondo Cicerone?
- Qual è il merito fondamentale del trattato "Rhetorica ad Herennium"?
L'oratoria era considerata una delle doti caratteristiche dell'uomo politico, con molti politici dell'epoca che erano anche eccellenti oratori.
Cicerone ammirò oratori come i Gracchi, Marco Antonio e Lucio Licino Crasso, ciascuno con approcci diversi all'oratoria.
Il trattato ha fissato la terminologia tecnica latina della retorica, utilizzata da tutti gli autori successivi.