Concetti Chiave
- Lucrezio, autore del "De Rerum Natura", è una figura avvolta nel mistero con poche testimonianze storiche, salvo una nota di San Gerolamo e una menzione di Cicerone.
- "De Rerum Natura" è un poema epico-didascalico in sei libri che mira a divulgare la filosofia epicurea, utilizzando la poesia per rendere accessibili concetti complessi.
- Il poema è dedicato a Memmio e si ispira alla tradizione epica latina, con riferimenti a Ennio, e si distingue per la sua finalità educativa e l'uso di un linguaggio tecnico.
- Ogni libro del poema esplora aspetti della filosofia epicurea: dalla teoria atomica e gnoseologica alla concezione della morte e dei fenomeni naturali.
- Lucrezio impiega un approccio argomentativo rigoroso per coinvolgere il lettore, spiegando con cura fenomeni naturali e filosofici, e incoraggiandolo a riflettere.
La vita
Abbiamo notizie scarse e incerte riguardo la vita di Lucrezio, autore del poema De rerum natura (“Sulla natura”).La testimonianza più importante è quella di San Gerolamo: il poeta sarebbe nato nel 94 a.C. e, divenuto folle per un filtro d’amore, sarebbe morto suicida a 43 anni, dopo aver scritto negli intervalli della pazzia alcuni libri di cui poi Cicerone curò la pubblicazione. Molti studiosi, tuttavia, ritengono che sia opportuno anticipare la data di nascita al 98 a.C. e quella di morte al 55 a.C.
I tre nomi sono riportati dai codici che conservano l’opera; i contemporanei non parlano mai del poeta, con l’unica eccezione della lettera di Cicerone.
Il De Rerum Natura
Il De rerum natura è un poema epico-didascalico (era tra le forme più congeniali al gusto alessandrino, che nella prima metà del I secolo a.C. si andava diffondendo in Roma) in esametri, suddiviso in sei libri. Suo oggetto è l’esposizione della filosofia epicurea, che verso la metà del I secolo a.C. aveva già raggiunto una diffusione nel mondo romano e che il poeta si propone di divulgare, poiché essa può assicurare agli uomini la soluzione dei loro problemi esistenziali.l poema di Lucrezio è dedicato a un Memmio, un illustre personaggio appartenente al partito degli ottimati, pretore nel 58 a.C. e propretore in Bitinia nel 57 a.C. Cicerone nel Brutus lo presenta come un coltissimo intellettuale amante della letteratura greca.
Lucrezio stesso chiarisce e giustifica la scelta della poesia nel libro I della sua opera, con una similitudine: egli afferma il valore strumentale della forma poetica, destinata a mediare in modo efficace contenuti salutari ma difficili, che altrimenti riuscirebbero ostici al lettore; vuole esporre in versi la dottrina epicurea così come i medici, dovendo somministrare ai bambini un’amara medicina, cospargono di miele l’orlo della tazza.
Nel libro I Lucrezio rende omaggio ad un altro precedente letterario: Ennio, il poeta che aveva creato l’epica latina in esametri e che si pone come punto di riferimento per la lingua e per lo stile del De rerum natura.
Il genere epico-didascalico è un filone dell’ épos, accomunato dall’uso dell’esametro.
Esso presenta però alcune caratteristiche distintive:
• La finalità di ammaestramento -> il poeta fornisce insegnamenti intorno a uno o più ambiti
• Il destinatario -> introduzione di un personaggio al quale il poeta stesso rivolge i propri insegnamenti
• Il carattere espositivo e parenetico -> l’epica didascalica non è narrativa, ma espositiva (vengono illustrate dottrine o norme di condotta) e parenetica (abbiamo delle esortazioni al destinatario). Vengono usate apostrofi, imperativi e congiuntivi esortativi
• L’imposizione argomentativa -> esigenza di dimostrare tesi e confutare quelle altrui
• Il lessico settoriale -> vengono usati vocaboli tecnici della materia affrontata
Suddivisione dei libri
Nel primo libro viene introdotta la teoria degli atomi (primordia rerum) secondo cui tutto l’universo è formato dagli atomi - invisibili ed eterni - e dal vuoto, che interagendo tra loro formano ogni cosa, senza nessun limite di spazio e senza quindi che possa trovarsi un centro dell’universo.Il secondo libro spiega il modo in cui si aggregano gli atomi: essi seguono un movimento in linea retta che viene deviato da una forza obliqua detta clinamen, la quale fa in modo che gli atomi si incontrino e si combinino tra loro in base alle loro forme, dando vita a un numero limitato di generi di strutture atomiche, che possono però essere infinitamente replicate ed essere formate da un numero illimitato di atomi.
Il terzo libro si concentra sulla struttura atomica dell’organismo umano e in particolare dell’animus (parte razionale dell’uomo) e dell’anima (principio vitale), che sono materiali quanto il corpo, da cui non possono mai separarsi, neanche nel momento della disgregazione atomica, che comunemente si chiama morte. Lucrezio invita il lettore a non temere la morte, perché nel momento in cui arriva non esiste più nessuna sensibilità e quindi non può far soffrire.
Nel quarto libro è esposta la teoria gnoseologica di Epicuro, secondo cui i sensi non sono altro che l’interazione degli atomi dell’uomo con i simulacra rerum, delle specie di membrane superficiali di tutte le cose che si staccano e interagiscono con gli atomi degli organi di senso e che poi, permanendo, sono all’origine dei pensieri e dei sogni. La teoria dei simulacra rerum spiega anche l’amore, che non è altro che una reazione fisica al simulacrum di un’altra persona.
Il quinto libro contiene la teoria sulla non eternità del mondo, che è frutto di un’aggregazione atomica e per questo è destinato ad avere anche una fine, e quella sugli dei, che sono anch’essi fatti di atomi, come tutto, e vivono senza interessarsi affatto degli uomini.
Infine nel sesto libro, dopo la spiegazione di numerosi fenomeni naturali (tuono, lampo, fulmine, tempesta, arcobaleno, terremoto, eruzione vulcanica, magnetismo), Lucrezio si sofferma sulle cause delle epidemie e ricorda in particolare la famosa peste di Atene del V sec. a.C., che determinò la perdita di ogni senso religioso e di ogni umanità.
Lucrezio espone questi argomenti con un rigoroso procedimento argomentativo e cerca l’interazione con il lettore, sollecitandolo con appelli e accompagnandolo quasi per mano durante la spiegazione dei fenomeni descritti.
Domande da interrogazione
- Quali sono le informazioni principali sulla vita di Lucrezio?
- Qual è l'obiettivo del poema "De Rerum Natura"?
- Come Lucrezio giustifica l'uso della poesia nel suo lavoro?
- Quali sono le principali teorie esposte nei libri del "De Rerum Natura"?
- Qual è il metodo di esposizione utilizzato da Lucrezio nel suo poema?
Le informazioni sulla vita di Lucrezio sono scarse e incerte. Secondo San Gerolamo, Lucrezio nacque nel 94 a.C. e morì suicida a 43 anni. Tuttavia, alcuni studiosi suggeriscono che sia nato nel 98 a.C. e morto nel 55 a.C. Cicerone è l'unico contemporaneo che menziona Lucrezio.
L'obiettivo del "De Rerum Natura" è esporre la filosofia epicurea, che Lucrezio intende divulgare per risolvere i problemi esistenziali degli uomini. Il poema è scritto in esametri e suddiviso in sei libri.
Lucrezio giustifica l'uso della poesia nel libro I del suo poema, affermando che la forma poetica serve a mediare contenuti difficili in modo efficace, simile a come i medici cospargono di miele l'orlo di una tazza per somministrare una medicina amara ai bambini.
Nei sei libri, Lucrezio espone diverse teorie: la teoria degli atomi, la struttura atomica dell'organismo umano, la teoria gnoseologica di Epicuro, la non eternità del mondo e la natura degli dei, e infine, le cause dei fenomeni naturali e delle epidemie.
Lucrezio utilizza un rigoroso procedimento argomentativo, cercando l'interazione con il lettore attraverso appelli e accompagnandolo nella spiegazione dei fenomeni descritti, con un carattere espositivo e parenetico.