stefanolivieri1
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Concetti Chiave

  • L'epicureismo, inizialmente non ben visto a Roma, divenne popolare tra gli altolocati e promosso da figure come Orazio e Virgilio.
  • Il "De rerum natura" di Lucrezio, composto da sei libri, è una rielaborazione dell'opera di Epicuro e mira a liberare l'uomo dalle paure per una vita serena.
  • Lucrezio espone la teoria atomistica, negando l'esistenza di un ordinatore divino e sostenendo che il mondo è composto da atomi che si muovono casualmente.
  • Secondo Lucrezio, l'anima è atomica e mortale, rendendo inutili le paure o speranze nell'aldilà; la conoscenza è acquisita attraverso i simulacra.
  • L'opera critica la religione come ostacolo alla verità e anticipa la teoria evoluzionistica, discutendo anche l'antropologia delle società primitive.

De Rerum natura

L’epicureismo non venne mai esplicitamente condannato da Roma ma inizialmente certo non era visto di buon occhio dato che condannava la superstitiones della religione pagana tradizionale a cui la società romana era particolarmente legata. Successivamente invece si può dire che diventò una delle dottrine più di moda fra gli altolocati, alcuni dei quali proteggevano numerosi pensatori epicurei, fra i quali anche Orazio e Virgilio. Scopo dell’epicureismo, diffusosi a partire dall’arrivo a Roma di intellettuali greci, era quello di condurre l’uomo a una vita serena attraverso la liberazione dalle paure. Il De rerum natura è composto da 6 libri in 7415 esametri e costituisce in un certo senso la rielaborazione di Lucrezio dell’originale greco “Sulla natura” di Epicuro, in 37 libri, di cui ci sono rimaste pochi frammenti. Purtroppo a causa della morte prematura dell’autore non venne corretto ma è evidente l’attenta organizzazione. La dedica è a Gaio Memmio, probabilmente il suo protettore. Nel primo libro è presente il proemio, l’inno a Venere, dea dell’amore, forza che rende vivi e sereni tutti gli elementi naturali. Il libro successivo è dedicato alla fisica dove viene enunciata la teoria atomistica: lo spazio e il tempo non hanno limiti e tutto é composto da atomi che si aggregano e separano in modo casuale, detto clinamen, senza alcun divino ordinatore che ne stabilisca l’ordine. La presenza di un divino ordinatore sarebbe limite allo sviluppo dell’umanità stessa. L’essere umano è tuttavia in grado di raggiungere la felicità, sottostando tuttavia alle leggi imposte dalla natura. La felicità di Lucrezio non è una felicità fisica ma la privazione di qualsiasi dolore nell’arco della vita, che non è breve ma che spesso gli umani sono incapaci di sfruttare a pieno. Nel terzo e quarto libro Lucrezio approfondisce il discorso sull’anima, che come ogni altra cosa è formata da atomi e per questo non è eterna. Pertanto è inutile e riduttivo temere punizioni o sperare in premi nell’aldilà perché la vita è solo ora ed è inutile pensare a un suo prolungamento ultraterreno. IL processo della consocenza avviene mediante i simulacra, piccole porzioni che si staccano dai corpi colpendo gli organi di senso. Anche i sogni in un certo senso sono i simulacra di porzioni di vita già vissuta. Negli ultimi due libri Lucrezio discute riguardo alla civiltà umana. Non è minimamente previsto l’intervento divino, completamente disinteressato alla vita umana. Proprio come l’uomo anche la terra tornerà a essere materia primordiale dando vita a un nuovo ciclo. Ogni cosa ha una spiegazione razionale e la religione nasce proprio a causa del fatto che l’uomo primitivo fosse incapace di dare spiegazioni razionali ai fenomeni scientifici, allontanando l’uomo dalla ricerca della verità. La condanna della religione si fa ancora più aspra quando si parla dell’episodio della morte di Ifigenia, sacrificata ad Artemide dal padre Agamennone. Nell’ultimo libro si fa anticipatore della teoria evoluzionistica darwiniana, secondo cui solo le specie che sono state in grado di adattarsi essendo più forti sono sopravvissute. Poi si dedica all’antropologia delle società umane primitive. La conclusione dell’opera è l’episodio della peste di Atene dove morì Pericle; è singolare che appunto l’intero ciclo si chiude con la distruzione stabilendo una sorta di legame con l’inizio. Lucrezio elogia ben quattro volte Epicuro quasi divinizzandolo, rendendolo quasi un eroe greco le cui armi non sono spade e scudi ma la ragione, che si distingue dalle false illusioni.

Domande da interrogazione

  1. Qual era l'obiettivo principale dell'epicureismo secondo Lucrezio?
  2. L'obiettivo principale dell'epicureismo, secondo Lucrezio, era condurre l'uomo a una vita serena attraverso la liberazione dalle paure, come descritto nel "De rerum natura".

  3. Come Lucrezio descrive la teoria atomistica nel "De rerum natura"?
  4. Lucrezio descrive la teoria atomistica affermando che lo spazio e il tempo non hanno limiti e tutto è composto da atomi che si aggregano e separano in modo casuale, senza alcun divino ordinatore.

  5. Qual è la visione di Lucrezio sull'anima e l'aldilà?
  6. Lucrezio sostiene che l'anima è formata da atomi e non è eterna, rendendo inutile temere punizioni o sperare in premi nell'aldilà, poiché la vita è solo ora.

  7. Come Lucrezio vede il ruolo della religione nella comprensione del mondo?
  8. Lucrezio vede la religione come un ostacolo alla ricerca della verità, nata dall'incapacità dell'uomo primitivo di dare spiegazioni razionali ai fenomeni scientifici.

  9. Quale teoria anticipa Lucrezio nel suo ultimo libro?
  10. Nell'ultimo libro, Lucrezio anticipa la teoria evoluzionistica darwiniana, affermando che solo le specie più forti e adattabili sono sopravvissute.

Domande e risposte