Concetti Chiave
- Lucilio è stato il pioniere della satira, un genere letterario totalmente latino, non derivato dai greci.
- Appartenente all'ordine equestre, Lucilio preferiva l'otium letterario al negotium della vita politica romana.
- Le satire di Lucilio erano aggressive, criticando apertamente individui con nome e cognome, a differenza delle satire più pacate di Orazio.
- In epoca repubblicana, la satira si concentrava su critiche dirette a persone reali, ma l'epoca imperiale limitò questa libertà.
- Lo stile narcisistico di Lucilio si caratterizzava per una narrazione spiritosa e un linguaggio ricco, prediligendo l'esametro.
La satira di Lucilio
Lucilio, insieme a Orazio, fu il pioniere di un nuovo genere letterario: la satira. Questo nuovo genere letterario era scritto in esametri e uno dei primi autori fu proprio Lucilio; infatti la satira fu uno dei pochi generi letterari non ripresi dagli antichi greci ma un invenzione totalmente latina. Il primo ad usare la forma della satira fu Ennio tra il terzo e il secondo secolo a.C., ma Lucilio fu il primo a farne un uso massiccio.Lucilio nacque forse nel 180 a.C. da una famiglia benestante, appartenente all'ordine equestre (stesso ceto sociale di Cesare). La sua classe sociale rifiutava il potere politico, lo screditavano, mentre la restante parte della società preferiva partecipare alla vita pubblica. Egli quindi preferiva l'otium letterario al negotium della vita politica Romana.
Tuttavia l'autore latino fu costretto a dedicarsi alla politica e ciò lo fece entrare nel circolo degli Scipioni, dove comincerà ad appassionarsi alla letteratura, soprattutto alla satira; questo gli fece abbandonare subito la politica per potersi dedicare totalmente al suo otium letterario; nonostante la sua passione per la scrittura, che coltivò per tutto il corso della sua vita, di lui ci sono giunti solo pochi frammenti. Morì nel 102 a.C.
Questo genere letterario in epoca repubblicana mirava a criticare tramite sbeffeggiamenti e frecciatine contro persone reali, delle quali si specificava il nome e il cognome. Tutto ciò non fu più possibile in epoca imperiale perché, con l'ascesa del regime assoluto, la satira era vista come qualcosa di dannoso per l'immagine dell'impero Romano e quindi fu limitata. Infatti le satire di Orazio risultano molto più pacate di quelle di Lucilio, inoltre non era possibile indicare una persona reale a cui indirizzare l'opera, per questo tutte le satire di Orazio miravano a criticare dei gruppi sociali, e non degli individui.
Ciò che colpisce di Lucilio è l'aggressività dei suoi versi, egli infatti cita per nome e cognome le vittime delle sue satire e rivolge loro critiche molto aspre; egli si distingue da Orazio, che criticava un gruppo sociale, infatti Lucilio attacca la persona stessa. Orazio è considerato l'erede di Lucilio, ma egli non è caratterizzato dall'aggressività del suo predecessore, anche perché all'epoca di Lucilio c'era molta più libertà di espressione perché Roma era ancora una repubblica. Se Orazio avesse mantenuto l'aggressività del suo predecessore le sue opere sarebbero state censurate dalle autorità imperiali, e avrebbe potuto addirittura rischiare la vita.
Lo stile di Lucilio è molto narcisista, è un esteta, che non guarda agli altri o al successo in patria ma la sua letteratura è legata alla sola cura di sé, che afferma nelle sue satire con una narrazione divertita e spiritosa, anche sui piaceri terreni e il tema politico, con un linguaggio molto ricco. Usò molto l'esametro, al posto del giambo greco, e in minor parte i distici elegiaci o metri vari.
Domande da interrogazione
- Chi fu Lucilio e quale fu il suo contributo alla letteratura?
- Qual era l'approccio di Lucilio verso la politica e la letteratura?
- Come si differenziano le satire di Lucilio da quelle di Orazio?
- Quali erano le caratteristiche stilistiche delle opere di Lucilio?
Lucilio fu un pioniere della satira, un genere letterario totalmente latino, e il primo a farne un uso massiccio, distinguendosi per l'aggressività dei suoi versi.
Lucilio preferiva l'otium letterario al negotium politico, ma fu costretto a dedicarsi alla politica prima di abbandonarla per la letteratura, entrando nel circolo degli Scipioni.
Le satire di Lucilio erano aggressive e indirizzate a persone reali, mentre quelle di Orazio erano più pacate e miravano a criticare gruppi sociali, a causa delle restrizioni dell'epoca imperiale.
Lo stile di Lucilio era narcisista e spiritoso, con un linguaggio ricco e l'uso predominante dell'esametro, concentrato sulla cura di sé e sui piaceri terreni.