Concetti Chiave
- L'elegia latina deriva dall'elegia greca, evolvendo dal lamento funebre a temi erotici e mitologici.
- Catullo è il mediatore che ha introdotto l'elegia latina, rivoluzionandola formalmente e moralmente.
- Il circolo letterario di Messalla, distinto dal Mecenate, favorì lo sviluppo dell'elegia in età augustea.
- L'elegia latina esplora un amore malato e dannoso, dove l'uomo diventa schiavo della domina.
- Tibullo, Properzio e Ovidio sono i principali elegiaci del circolo di Messalla, con contributi distintivi all'elegia.
L'elegia latina
L'elegia nasce in Grecia, col termine "elegos" ovvero "lamento funebre" e indica qualsiasi componimento il cui metro era il distico elegiaco. A partire dal VII secolo si diversifica: elegia guerresca, erotica, sentenziosa. All'età arcaica sopravvive soltanto il tema erotico. L'
elegia ellenistica è il ponte dell'elegia latina,la quale racconta di amori mitici, che rappresentano dei paradigmi d'amore. I componimenti vengono dedicati ad una donna, che assume una funzione puramente strumentale poiché funge solo da nome, non è il centro dell'eros. Per quanto riguarda l'origine dell'elegia latina, vi sono varie interpretazioni. Secondo il filologo ateniese Friedrich Leo, l'elegia latina nasce da quella greca soggettiva. Secondo altri invece, l'elegia latina nasce dall'unione tra la forma del'elegia e un'epigramma, cioè un componimento breve. Secondo una terza ipotesi, l'elegia latina deriva semplicemente da quella greca. Il mediatore che ha introdotto l'elegia latina è
Catullo, infatti il carme 68 è il testo inaugurale dell'elegia latina. Catullo dell'elegia latina operò una rivoluzione formale (brevitas,ecc..), una rivoluzione morale e un nuovo modo di concepire l'amore, e questi temi rappresentano il nuovo impegno civile. Ad adottare l'elegia in età augustea fu il circolo letterario di Messalla. A differenza del circolo di Mecenate, in cui si doveva parlare del princeps, il circolo di Messalla era indipendente. Tutti gli elegiaci facevano parte del suo circolo. Il tema centrale è l'amore, un amore malato, dannoso, in cui l'uomo si rende schiavo della domina. L'amore è anche furtum, poiché la domina è avida di denaro e di sesso ed è sempre una docta puella, quindi la poesia è strumento di seduzione. Ciò provoca furor, ovvero la gelosia che porta all'invocazione della morte. L'uomo cerca di farsi maestro d'amore, per insegnare alla domina come amare. Del circolo di Messalla si distinguono in particolare tre elegiaci:
Tibullo,
Properzio e
Ovidio.