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Concetti Chiave

  • Le opere politiche di Cicerone, "De Republica" e "De Legibus", sono ispirate alle opere platoniche, ma orientate verso la filosofia stoica.
  • "De Republica" è un dialogo ambientato nel 129 a.C. che esplora le diverse forme di governo e sostiene la superiorità della costituzione romana.
  • Il concetto di "princeps" nel "De Republica" rappresenta una figura autorevole dedita al bene dello Stato, non un sovrano assoluto.
  • Il "Somnium Scipionis", parte del sesto libro, descrive un sogno di Scipione Emiliano sui premi ultraterreni per coloro che servono lo Stato.
  • "De Legibus" discute la natura eterna della giustizia e le leggi transitorie, includendo il diritto sacro e le magistrature romane.

Cicerone, le opere politiche: De Republica e De Legibus

I titoli delle due opere rimandano alle opere platoniche "la Repubblica" e "le Leggi". Ciò dimostra come cicerone conoscesse le varie teorie filosofiche, nonostante il suo pensiero fosse orientato verso la filosofia stoica.

Il "De Republica" è una delle opere politiche di Cicerone. Diviso in 6 libri, oggi è possibile leggere solo 1/4 dell'opera originarle. La scoperta del codice si deve al cardinale filologo Angelo Mai.
È un trattato in forma dialogica (viene ripresa la forma del trattato platonico) ambientato nel 129 a.C. in occasione delle Ferie latine. Il dialogo si svolge nella casa di Scipione Emiliano e i protagonisti sono personalità emergenti del circolo degli Scipioni (Gaio Lelio, Tuberone, Manilio).

Nel dialogo vengono prese in considerazione le diverse forme dello stato: Monarchia (governo di un solo uomo), Aristocrazia (governo dei migliori) e Democrazia (governo del popolo). Riprendendo le teorie di Panezio e Posidonio, queste forme di governo possono degenerare: la monarchia degenera in tirannide (governo di un despota), l'aristocrazia degenera nell'oligarchia (governo di pochi) e la democrazia nell'oclocazia (governo della feccia). Interviene Scipione Emiliano, il quale afferma come lo stato romano abbia la forma migliore nella sua costituzione (intesa come l'insieme delle magistrature del cursus honorum). Difatti, la monarchia si identifica nel potere dei consoli (anche se collegiale), l'aristocrazia nel potere del senato e la democrazia nei comizi curiati, centuriati e nei tribuni della plebe.

Nel quinto libro si fa riferimento a un "governator rei publicae" o "princeps". Secondo gli studi filologici, è impossibile si tratti di un individuo con tutti i poteri nelle proprie mani, in quanto andrebbe contro la straordinaria qualità della costituzione romana. Si tratta invece di una figura autorevole che abbia a cuore il bene dello Stato (uno dei viri boni), così come sono tutti i membri del circolo degli Scipioni.

Il sesto libro è anche conosciuto come Somnium Scipionis. Si fa riferimento a un sogno, nel quale Scipione Emiliano incontra l'anima del suo antenato Publio Cornelio Scipione Africano (vincitore di Annibale a Zama nel 202 a.C.) e del padre naturale Lucio Emilio Paolo. I due raccontano di quali siano i premi che attendono nella vita ultraterrena coloro che in vita hanno perseguito il bene dello Stato (detti "rectores" e "conservatores").

Il "De Legibus" è stato scritto nel 51 a.C. È un dialogo sulle leggi che si svolge tra Cicerone, il fratello Quinto e l'amico Tito Pomponio Attico, nel 129 a.C. in una delle ville di Cicerone. A noi sono giunti 3 libri, sui 5 originali.
Si parte da una trattazione con riferimento alla natura delle leggi e della giustizia.
Nel primo libro si definisce la natura eterna della giustizia, mentre le leggi sono transitorie, frutto delle convenzioni che nascono tra gli uomini. Viene ripreso inoltre il pensiero stoico, nel quale si afferma che le leggi (quindi il diritto convenzionale) sono espressione di una ratio universale (logos).
Nel secondo libro si fa riferimento al diritto sacro e alle leggi religiose. Vengono prese in considerazione alcune delle leggi delle dodici tavole,
Nel terzo libro vengono presentati dei discorsi sulle prerogative delle varie magistrature di Roma.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le opere politiche di Cicerone menzionate nel testo?
  2. Le opere politiche di Cicerone menzionate sono "De Republica" e "De Legibus".

  3. Qual è la struttura del "De Republica" e chi sono i protagonisti del dialogo?
  4. "De Republica" è un trattato in forma dialogica ambientato nel 129 a.C., con protagonisti personalità del circolo degli Scipioni come Gaio Lelio, Tuberone e Manilio.

  5. Come vengono descritte le forme di governo nel "De Republica"?
  6. Le forme di governo descritte sono Monarchia, Aristocrazia e Democrazia, che possono degenerare rispettivamente in tirannide, oligarchia e oclocrazia.

  7. Cosa rappresenta il "governator rei publicae" nel quinto libro del "De Republica"?
  8. Il "governator rei publicae" rappresenta una figura autorevole che si prende cura del bene dello Stato, non un individuo con tutti i poteri.

  9. Quali temi vengono trattati nel "De Legibus"?
  10. Nel "De Legibus" si trattano la natura delle leggi e della giustizia, il diritto sacro e le leggi religiose, e le prerogative delle magistrature di Roma.

Domande e risposte