Concetti Chiave
- Cicerone visse durante l'era di Cesare, un periodo segnato da conflitti tra patrizi e plebei, e dalle guerre civili tra Optimates e Populares.
- Il primo triumvirato del 60 a.C. vide Cesare, Pompeo e Crasso come figure centrali, con eventi chiave come la battaglia di Farsalo e l'assassinio di Cesare nel 44 a.C.
- Nato ad Arpino nel 106 a.C., Cicerone fu un homo novus che si affermò come pretore, oratore, avvocato e filosofo, nonostante le congiure contro di lui.
- Cicerone fu esiliato nel 53 a.C. per aver condannato Catilina senza appello, ma venne perdonato da Cesare dopo la morte di Pompeo.
- Rientrato in politica dopo l'assassinio di Cesare, le Filippiche di Cicerone contro Antonio portarono alla sua esecuzione nel 43 a.C.
Indice
Contesto storico
Cicerone vive nell'età di Cesare, periodo dilaniato dalle lotte tra patrizi e plebei, Optimates(conservatori) e Populares(riformatori). Inoltre vive il periodo delle guerre civili e del triumvirato di Cesare(populares), Pompeo(aristocrazia senatoria, difende la res publica) e Crasso(populares)
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88-79 a.C. : guerra tra Mario e Silla, dal quale uscirà vincitore Silla che diventerà dittatore.
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59 a.C. : Cesare diventa console
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44 a.C. : Cesare viene ucciso
Biografia
Cicerone nasce nel 106 a.C. ad Arpino da un'agiata famiglia del ceto equestre e viene considerato un homo novus che si forma da sé. Ricopre molti incarichi come pretore, oratore, avvocato e filosofo. Nel 63 a.C. Lucio Sergio Catilina organizza una congiura verso Roma con l'intento di fare uccidere Cicerone, il quale si era candidato come console per il 62 a.C. . Cicerone ottiene l'incarico ma nel 53 a.C. viene esiliato perché condanna Catilina e i suoi seguaci senza concedere loro la provocatio ad populum, l'appello al popolo. Nella guerra tra Cesare e Pompeo si schiera con Pompeo, alla morte del quale viene perdonato da Cesare. Quando quest'ultimo viene assassinato, Cicerone rientra in politica con il tentativo di ripristinare la res publica. L'autore in questione compone una serie di orazioni contro Antonio che prendono il nome di Filippiche in quanto richiamano le omonime pronunciate da Demostene contro Filippo II di Macedonia. Per questo motivo nel 43 a.C. viene ucciso e la sua testa e le sue mani vengono appese sui rostri che si trovavano sopra la tribuna da cui i senatori tenevano le loro orazioni.