Concetti Chiave
- Cicerone utilizza la metafora di un corpo malato per descrivere lo stato della res publica, paragonando i Catilinari a una malattia che minaccia la salute dello Stato.
- Sottolinea la necessità di eliminare non solo Catilina, ma anche i suoi complici, per risolvere il problema alla radice e preservare la Repubblica.
- Nel discorso, Cicerone esorta gli improbi a svelare le loro intenzioni e abbandonare la città, mettendoli in contrasto con i "boni" che vogliono il bene dello Stato.
- Cicerone promuove il "consensus omnium bonorum" come via per la salvezza delle istituzioni repubblicane, utilizzando figure retoriche per rafforzare il messaggio.
- Fa leva sull'autorità dei senatori, la forza dei cavalieri e il consenso popolare per isolare i Catilinari, posizionandosi saldamente dalla parte dei "boni".
Temi e stili di Cicerone
Nel paragrafo 31 dalla perorazione, Cicerone accosta l’immagine di un corpo malato alla res publica, e i Catilinari alla malattia. Questo morbo sta pian piano aggravando la situazione dello Stato, e Cicerone vuole convincere i padri Coscritti, ovvero il Senato, che quest’uomo scellerato deve essere fermato al più presto prima che la degenerazione sia massima. Ma ci fa capire che, come chi è colpito da grave morbo, è preso da una febbre ardente e anche se viene curato, solo in un primo momento sembrerà sollevato, ma poi patirà di più, allo stesso modo, lo Stato, eliminando solo Catilina, aggraverà la situazione, a meno che non saranno messi a morte anche i suoi complici. Cicerone vuole quindi spiegarci che per risolvere il problema dobbiamo partire dalla radice, perché il male si è ormai insidiato, annidato nel sangue, nelle viscere della Repubblica.
Nel paragrafo 32, Cicerone apre il discorso con l’invito agli improbi ad ammettere i loro sentimenti verso lo Stato e abbandonare la città. Per l’autore essi sono i Catilinari, i seguaci di Catilina, che escogitarono un piano segreto contro il console. Mettendoli in cattiva luce sotto gli occhi del Senato, Cicerone si mette dalla parte dei "boni", coloro i quali vogliono solo il bene dello Stato e, di conseguenza, la morte degli improbi. Egli vuole mettere un muro tra queste due fazioni, cosicché tutti i "boni viri", i consoli, i senatori e i cavalieri possano collaborare in modo pacifico per proteggere la res publica.
Si intravede già qui un cenno del progetto politico ciceroniano: il “consensus omnium bonorum” che gli indicherà la via per la salvezza per le istituzioni repubblicane. Il senso del discorso è qui rinforzato da figure retoriche, come l’allitterazione (secedant, secernant), o il poliptoto.
Cicerone nel suo discorso al Senato fa una netta distinzione tra la parte dei “buoni”, nella quale egli rientra, e la parte dei “malvagi”, che sarebbero per l’autore i Catilinari, i quali vanno contro lo Stato. Dalla parte dei “boni viri” Cicerone mette i senatori, a causa della loro autorità, i cavalieri, coraggiosi in battaglia, i consoli e la “buona gente”. In questo ingegnoso e furbo modo il console mette i predetti dalla sua parte: il potere dei senatori, la forza equestre e ovviamente il consenso della massa, del popolo, il quale era forse la cosa più importante in una Roma dove il Foro (spazio cittadino dedicato alle assemblee popolari) era uno dei luoghi principali della città, il suo fulcro centrale, per così dire. Cicerone agendo in questo modo, fa sì che i Catilinari abbiano contro tutti gli esponenti principali della città e dello Stato, evidenziando il fatto che se il Senato decidesse di andare contro questi “improbi”, dovrebbe essere conscio del fatto che andrebbe contro la stessa città e soprattutto il bene dello Stato. Ponendosi dalla parte dei “boni”, l’autore non può fallire.
Domande da interrogazione
- Qual è la metafora utilizzata da Cicerone per descrivere la situazione della res publica?
- Cosa suggerisce Cicerone per risolvere il problema dei Catilinari?
- Qual è l'obiettivo di Cicerone nel suo discorso al Senato?
- Come Cicerone distingue tra le fazioni nel suo discorso?
Cicerone paragona la res publica a un corpo malato, con i Catilinari rappresentati come la malattia che aggrava la situazione dello Stato.
Cicerone suggerisce che per risolvere il problema bisogna eliminare non solo Catilina, ma anche i suoi complici, affrontando il male alla radice.
L'obiettivo di Cicerone è convincere il Senato a unirsi contro i Catilinari, promuovendo un "consensus omnium bonorum" per proteggere la res publica.
Cicerone distingue tra i "boni", che includono senatori, consoli e cavalieri, e i "malvagi", rappresentati dai Catilinari, cercando di mettere i "boni" dalla sua parte per il bene dello Stato.