darkoniko
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Concetti Chiave

  • Cicerone concepiva la religione come un legame fondamentale tra individuo e Stato, riflettendo la natura pubblica della religione romana.
  • Nel "De natura deorum", Cicerone esplora e critica le teorie epicuree e stoiche sugli dei, inclinando verso il punto di vista stoico.
  • Il "De divinatione" esamina la divinazione, considerata una superstizione, ma riconosce l'importanza delle tradizioni religiose per la stabilità statale.
  • Il "De fato" discute il conflitto tra destino e libero arbitrio, evidenziando la complessità del pensiero filosofico di Cicerone.
  • Cicerone utilizza spesso il dialogo platonico per esporre le sue idee, evidenziando l'influenza della filosofia platonica nelle sue opere.

Opere "teologiche"

Che rapporto aveva Cicerone con la religione? Di certo, per Cicerone, la religione era il giusto collante tra singolo individuo e Stato. La Religione, per i Romani, era dunque un qualcosa di pubblico. Si pregava per il bene dello Stato, per la salvezza di una grande collettività. Inoltre emerge anche la concezione platonica dell'anima e del regno dei cieli, ripresa poi da Cicerone con il Somnium Scipionis. Cicerone, nelle opere prese in analisi, utilizza il dialogo platonico: efficace ed incisivo.

- Il De natura deorum (La natura degli dei) del 45-44, è un dialogo in 3 libri, sempre dedicati a Bruto. Vengono esposte e confutate le teorie filosofiche epicurea e stoica sull'esistenza degli dei e sulle loro prerogative. Alla fine del terzo libro, lacunoso, Cicerone sembra propendere per la teoria stoica, ritenuta più verosimile.

- De divinatione (La divinazione), del 44, è un dialogo in 2 libri fra Cicerone e il fratello Quinto. Lo scrittore critica la divinazione nelle sue varie forme come superstizione; tuttavia sostiene alla fine che "è doveroso difendere le istituzioni dei nostri antenati, mantenendo in vigore i riti e le cerimonie" perché ciò è utile allo Stato.

- De fato: è un trattatello scritto dopo la morte di Cesare (44), giunto lacunoso, illustra il contrasto tra destino e libero arbitrio.

Domande e risposte