Concetti Chiave
- Le Opere Retoriche di Cicerone si concentrano sulla teoria delle tecniche oratorie, simile al lavoro di sintesi culturale di Aristotele.
- Cicerone utilizza dialoghi platonico-aristotelici per la scrittura delle sue opere retoriche principali: 'De Inventione', 'De Oratore', 'Orator' e 'Brutus'.
- Il 'De Inventione' tratta del reperimento dei materiali, la prima delle cinque parti dell'insegnamento dell'eloquenza.
- Nel 'De Oratore', Cicerone discute due ideali di oratore e l'uso etico delle abilità oratorie tramite un dialogo tra oratori.
- L' 'Orator' introduce la 'teoria dei tre stili', mentre il 'Brutus' esplora la storia dell'eloquenza romana fino alle opere di Cicerone stesso.
-Le Opere Retoriche di Cicerone-
Le Opere Retoriche sono opere che trattano di teoria, riguardo alle tecniche dell’orazione; queste opere sono un tentativo di sintesi culturale del sistema retorico e lo stesso lavoro era stato fatto in precedenza da Aristotele.
Per la scrittura di questi testi, Cicerone fece uso di dialoghi platonico-aristotelici.
Principali Opere Retoriche sono: il ‘De Inventione’, il ‘De Oratore’, l’ ‘Orator’ e il ‘Brutus’.
Nel ‘De Inventione’, Cicerone tratta della prima delle cinque parti in cui era diviso l’insegnamento dell’eloquenza, ossia il reperimento dei materiali per effettuare un’orazione.
Nel ‘De Oratore’, Cicerone illustra, attraverso un dialogo tra diversi oratori, due diversi ideali di oratore: quello dato da Antonio, basato sul talento naturale e sulla pratica, e quello dato da Crasso, basato su un’ampia formazione culturale; illustra inoltre come le abilità oratorie debbano essere usate in modo eticamente corretto.
Nell’ ‘Orator’, Cicerone formula la ‘teoria dei tre stili’ (tenue, medio, elevato), ai quali l’oratore perfetto deve essere in grado di ricorrere in base al discorso che deve affrontare e a chi lo ascolta.
Nel ‘Brutus’, Cicerone illustra la storia dell’eloquenza romana, fino alle opere scritte dallo stesso Cicerone.