Concetti Chiave
- Cicerone inizia a scrivere opere filosofiche dal 46 a.C., durante un periodo di allontanamento dalla politica e di eventi personali traumatici.
- Le opere di Cicerone spesso riassumono varie filosofie greche e mostrano un approccio eclettico, escludendo l'epicureismo per motivi ideologici.
- Lo stoicismo è una delle scuole filosofiche principali trattate da Cicerone, con una distinzione tra una fase radicale e una moderata più coinvolta nella politica.
- "Le Tuscolane" affrontano temi morali complessi e sono considerate un'enciclopedia dell'etica, scritte come dialoghi ambientati a Tuscolo.
- Cicerone sostiene lo stoicismo moderato, posizionando la virtù come mezzo per la felicità, contrapponendo l'equilibrio interiore stoico all'assenza di dolore epicurea.
Opere filosofiche
Cicerone si occupa di queste probabilmente dal 46, nell’ultimo periodo della sua vita, scrive molto perché è allontanato dalla politica. Inoltre divorzia dalla moglie e sposa una donna più giovane e gli muore la figlia di parto.
Alcune sono in forma di dialogo, ma non tutte. In questi trattati riassume le diverse filosofie greche, prendendo spunto da tutte le scuole filosofiche, eccetto l’epicureismo perché contrario alla sua idea.
L’eclettismo è l’atteggiamento utilizzato da Cicerone rispetto le diverse scuole filosofiche, infatti ne prende in considerazione diverse e le mette insieme. Cicerone prende gli elementi che gli sembrano più funzionali per dimostrare le sue idee.
Lo stoicismo: è una delle scuole più importanti e che dura a lungo, infatti è stata fondata da Zenone ed è stata distrutta nel 1° sec. Si divide in due fasi:
- radicale, che è la più antica, del fondatore; secondo cui l’uomo deve seguire l’equilibrio interiore e il saggio stoico deve evitare qualsiasi emozione negativa che possa sconvolgere, quindi non può partecipare alla politica.
- media e moderata: Panezio e Posidonio; questa scende a compromessi con la realtà, infatti ammette al saggio stoico di impegnarsi in politica, ma non deve farlo per scopi personali o egoistici.
Le tusculanae, affrontano temi morali molto ampi, infatti sono considerate l’enciclopedia dell’etica. Sono dedicate a Bruto; sono scritte sotto forma di dialogo tra Cicerone ed un interlocutore non identificato. Il nome è preso da Tuscolo, la località dove sono ambientate. Cicerone dimostra come l’anima non si deve lasciare turbare dalla realtà, ma non afferma che si deve isolare (quindi sostiene lo stoicismo moderato); infatti ci sono temi come la tristezza, la morte ed afferma che la virtù è l’unico mezzo per raggiungere la felicità, che, per gli stoici è l’equilibrio interiore, invece per gli epicurei è l’assenza di dolore.
Domande da interrogazione
- Qual è l'approccio di Cicerone verso le diverse scuole filosofiche?
- Come si differenziano le fasi dello stoicismo secondo Cicerone?
- Quali temi affrontano le "Tusculanae" di Cicerone?
Cicerone adotta un atteggiamento eclettico, prendendo spunto da diverse scuole filosofiche, eccetto l'epicureismo, per dimostrare le sue idee.
Lo stoicismo si divide in una fase radicale, che evita le emozioni negative e la politica, e una fase media e moderata, che ammette l'impegno politico senza scopi egoistici.
Le "Tusculanae" affrontano temi morali ampi come la tristezza e la morte, sostenendo che la virtù è l'unico mezzo per raggiungere la felicità, in linea con lo stoicismo moderato.