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Concetti Chiave

  • Le Opere Filosofiche di Cicerone spaziano dalla politica all'etica, includendo testi come il De Re Publica e il De Amicitia, con l'obiettivo di creare una letteratura filosofica latina.
  • Queste opere sono strutturate come dialoghi, ispirati allo stile di Platone, ma caratterizzate da lunghi monologhi che riflettono il pensiero di Cicerone.
  • Nel De Re Publica, Cicerone esplora lo stato ideale, le forme di governo e la giustizia, ispirandosi alla Repubblica di Platone e proponendo l'immagine dell'uomo ideale per governare.
  • Il De Officis discute i doveri pubblici e privati, mettendo a confronto l'onestà e l'utilità, e delineando le responsabilità di diverse classi sociali.
  • Nel De Amicitia, Cicerone tratta l'amicizia, criticando la visione epicurea e sostenendo che l'amicizia autentica non cerca vantaggi, ma è seconda solo alla saggezza.

-Le Opere Filosofiche-

Le Opere Filosofiche sono di vario genere, da quello politico a quello etico; ne fanno parte il De Re Publica, il De Amicitia, il De Officis e il De Senectute.
Scrivendo questi testi filosofici, Cicerone voleva creare una sorta di letteratura filosofica in lingua latina, come era accaduto precedentemente in Grecia.

Le Opere Filosofiche hanno tutte la forma di un Dialogo, come lo erano le opere di Platone, ma quelle di Cicerone presentano meno battute dei singoli personaggi e molti lunghi monologhi.
L’idea di Cicerone era quella di diffondere in ambiente romano la filosofia greca.

Nel ‘De Re Publica’, Cicerone si rifà al testo di Platone della ‘Politeia (Repubblica)’ dove affronta in sei libri il tema dello stato ideale attraverso dialoghi tra Scipione l’Emiliano e altri personaggi politici minori.
Nell’opera egli analizza le varie forme di governo e le loro degenerazioni (ad esempio da monarchia a tirannide), affronta il tema della giustizia e disegna la figura dell’uomo ideale per governare uno Stato (colui che riesce a sacrificare ogni interesse personale per il bene della comunità, assicurando sempre stabilità allo Stato).

Il ‘De Officis’ è un trattato di tre libri, dove Cicerone analizza i diversi doveri privati e pubblici.
Egli parla dell’ ‘honestum’ e dell’ ‘utile’, oltre che dei doveri che spettano alla classe dirigente e a quella privata.

Nel ‘De Senectute’, Cicerone parla di Catone il Censore, uomo simbolo della vecchiaia operosa, difendendo la vecchiaia, la quale era considerata ormai come la fine della vita, e gli anziani che erano considerati inutili per la società; Cicerone dimostra invece l’esatto contrario. Inoltre l’opera tratta anche del tema della morte e della paura che essa suscita.

Nel ‘(Laelius) De Amicitia’, Cicerone tratta dell’origine e della natura dell’amicizia, sfruttando la figura di Gaio Lelio, facente parte del Circolo Scipionico, il quale dialoga con Scipione l’Emiliano, suo amico.
Vengono trattati diversi temi dell’amicizia; qui si denota il ‘pessimismo ciceroniano’: afferma che l’amicizia è fragile e non duratura, poiché le alte sfere (i nobili) cercano di rendersi amici le persone normali e viceversa, in modo da ottenere vantaggi; critica quindi la visione epicurea dell’amicizia, vista come mezzo per ottenere vantaggi.
Cicerone, poi, afferma che l’amicizia in ambito privatistico è l’unica vera, visto che non serve per ottenere vantaggi, ed essa è seconda solo alla saggezza.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'obiettivo principale di Cicerone nello scrivere le Opere Filosofiche?
  2. Cicerone voleva creare una letteratura filosofica in lingua latina e diffondere la filosofia greca nell'ambiente romano.

  3. Come si differenziano i dialoghi di Cicerone rispetto a quelli di Platone?
  4. I dialoghi di Cicerone presentano meno battute dei singoli personaggi e molti lunghi monologhi rispetto a quelli di Platone.

  5. Quali temi principali vengono affrontati nel 'De Re Publica' di Cicerone?
  6. Nel 'De Re Publica', Cicerone analizza le forme di governo e le loro degenerazioni, il tema della giustizia e la figura dell'uomo ideale per governare uno Stato.

Domande e risposte