Jessica93
Genius
7 min. di lettura
Vota 3 / 5

Concetti Chiave

  • Catullo, poeta neoterico nato a Verona, è noto per il suo amore appassionato per Lesbia e per la sua poesia che esprime eleganza e gioia.
  • La raccolta poetica di Catullo, il "Liber", comprende 113 carmina, suddivisi in componimenti brevi, poesia dotta e epigrammi.
  • I poetae novi, tra cui Catullo, si distinguono per il loro individualismo, raffinatezza linguistica e metrica, ispirandosi alla poesia ellenistica di Callimaco.
  • La poesia neoterica enfatizza l'otium e l'amore, rifiutando il negotium e l'epicureismo tradizionale, creando un legame con l'ellenismo selettivo.
  • I poetae novi, sebbene disprezzati da Cicerone, hanno lasciato un'impronta duratura nella letteratura latina, includendo figure come Cinna e Licinio Calvo.

Questo appunto di Letteratura Latina tratta della vita e delle opere di Catullo, l'unico poeta neoterico di cui possiamo leggere l'opera. Presenta inoltre un approfondimento sulla poesia neoterica.

Indice

  1. Vita di Catullo
  2. L'opera di Catullo
  3. I poetae novi o neoterici

Vita di Catullo

La maggior fonte della vita di Catullo è la sua opera. Gerolamo, nel Chronicon, dice che Catullo nacque a Verona nell’87 a.C. e morì a trent’anni nel 58 a.C. :

Catullus XXX aetatis anno Romae moritur.

Questa notizia contrasta però con il fatto che i carmina 11 e 29 fanno riferimento all’impresa di Cesare in Britannia, che risale al 55 a.C, e che il carmen 55 ricordi il portico di Pompeo, inaugurato lo stesso anno. La data di morte di Catullo andrebbe dunque abbassata al 55 o al 54 a.C. sicché la sua nascita sarebbe da collocare nell’ 84 a.C. durante il quarto consolato di Cinna che, probabilmente, fu confuso con il primo, esercitato nell’87 a.C.

Catullo nacque dunque a Verona, nella Gallia Cisalpina, da una famiglia in vista che ospitava Cesare quando soggiornava a Verona. Acquisita un’ottima formazione culturale andò però a Roma assai giovane, prima del 60 a.C. Nell'Urbs entrò in contatto con i letterati più famosi della sua epoca, in particolare con i poetae novi. Fu amico dei neoterici Calvo ed Elvio Cinna e di Cornelio Nepote al quale è dedicata la sua opera ed è rivolto il primo carme di essa. L’incontro più importante però fu quello con Lesbia, da identificare molto probabilmente con Clodia, moglie del governatore della Gallia Cisalpina e sorella del tribuno Clodio, il grande avversario di Cicerone.
Nel 57 a.C. Catullo partì per la Bitinia al seguito del propretore Gaio Memmio, probabilmente con Elvio Cinna. Poiché si rese conto di non avere l'abilità di arricchirsi, nel 56 a.C. prese da solo la via del ritorno. Nella Troade visitò la tomba del fratello, morto qualche tempo prima. La relazione con Lesbia peggiorò drasticamente dopo il ritorno di Catullo che, già affranto per la perdita del fratello, sembrò non scorgere più una ragione di vivere.
Tema dei carmi di Catullo sono l’amicizia, l’eleganza, la gioia dei banchetti, ma soprattutto l’amore per Lesbia e la passione per la poesia.
Catullo scelse per la donna amata lo pseudonimo poetico di Lesbia in onore di Saffo, la poetessa nata nell’isola di Lesbo. Era una donna colta e raffinata, ma di costumi piuttosto liberi. La relazione tra i due cominciò quando ella era sposata, ma il poeta la cantò nei suoi versi come se tra loro ci fosse un vincolo sacro quanto quello del matrimonio, al quale però la donna non volle tener fede. L’amore e la fedeltà di Catullo non furono infatti ricambiati da Lesbia che per un breve periodo.

L'opera di Catullo

Il Liber di Catullo consta di 116 carmina o più esattamente di 113. La numerazione sale a 116 a causa di tre carmina (18,19 e 20) che furono inseriti nella raccolta da Mureto, un grande umanista francese del sedicesimo secolo. Questi tre carmina furono poi esclusi dal Liber nel diciannovesimo secolo da Karl Lachmann poiché ritenuti spuri. La numerazione dei singoli carmina non venne però cambiata. Abbiamo dunque 113 carmina per un totale di quesi 2300 versi.
I carmina possono essere divisi, su base metrica, in tre gruppi:
  • Carmina 1-60: si tratta di componimenti brevi e di carattere leggero in metro vario ma mai in distici elegiaci: si trovano soprattutto endecasillabi faleci ma anche trimetri giambici, scazonti, strofe saffiche. Nel breve carmen dedicatorio che apre la raccolta, Catullo chiama le sue poesie "meas nugas". Nugae già in Plauto vuol dire "cose da nulla", "inezie, "frottole". Le vere e proprie "nugae" sono i componimenti di questo primo gruppo.
  • Carmina 61-68: sono i cosiddetti "carmina docta". I primi quattro sono in esametri o versi lirici, mentre gli ultimi quattro sono in distici elegiaci e preparano il passaggio agli epigrammi dell'ultima sezione. I carmina docta, molto più lunghi dei precedenti, sono un esempio di poesia dotta di matrice alessandrina.
  • Carmina 69-116: sono i cosiddetti "epigrammi", carmina generalmente brevi in distici elegiaci.

I poetae novi o neoterici

Verso la metà del secolo I a.C. a Roma alcuni poeti avviavano una fondamentale stagione di sperimentazioni letterarie: sono appunto questi i poetae novi. Caratteristica essenziale è il senso dell’individualismo, per ci il poeta canta il proprio «io», i propri sentimenti più profondi, il mondo che lo circonda. La raffinatezza delle scelte linguistiche e metriche è uno dei canoni fondamentali della poesia dei poetae novi. L’eleganza formale doveva risaltare ancora di più grazie alla brevità, per cui i componimenti poetici si concludevano nel giro di pochissimi versi o condensavano in estrema sintesi miti molto ampi.
La caratteristica saliente della poesia neoterica è il legame con la poesia ellenistica. La letteratura latina aveva in verità avuto fin dalle sue origini l'ellenismo come modello ma la novità di questi poeti consiste nel selezionarne solo alcuni aspetti. Sarà quindi Callimaco il loro poeta di riferimento nella cura formale, nel rifiuto della poesia epica, nel gusto per l'erudizione, nella brevità, nella distinzione tra i componimenti neoterici leggeri e impegnati.
I poetae novi seguono l'epicureismo nel loro rifiuto del negotium a cui contrappongono il culto dell'otium, si distaccano tuttavia dalla suddetta corrente filosofica poiché non mirano all'atarassia e riservano un posto centrale all'amore.
Questi poeti erano del tutto sgraditi a Cicerone che li chiamò appunto poetae novi, o neoteroi o cantores Euphorionis. Ancora oggi usiamo i termini poetae novi e neoteroi ma senza alcuna connotazione dispregiativa.
Oltre a Catullo ricordiamo Cinna, Licinio Calvo e Varrone Atacino.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la data di nascita e di morte di Catullo secondo le fonti?
  2. Secondo Gerolamo, Catullo nacque nell'87 a.C. e morì nel 58 a.C., ma riferimenti nei suoi carmina suggeriscono che la sua morte avvenne nel 55 o 54 a.C., quindi la sua nascita sarebbe da collocare nell'84 a.C.

  3. Quali sono i temi principali trattati nei carmi di Catullo?
  4. I carmi di Catullo trattano principalmente dell'amicizia, dell'eleganza, della gioia dei banchetti, dell'amore per Lesbia e della passione per la poesia.

  5. Come è strutturata l'opera di Catullo e quanti carmina contiene?
  6. L'opera di Catullo, il Liber, contiene 113 carmina, divisi in tre gruppi: carmina brevi e leggeri (1-60), carmina docta (61-68), e epigrammi (69-116).

  7. Chi erano i poetae novi o neoterici e quali erano le loro caratteristiche principali?
  8. I poetae novi o neoterici erano poeti del I secolo a.C. noti per il loro individualismo, raffinatezza linguistica e metrica, e legame con la poesia ellenistica. Rifiutavano la poesia epica e valorizzavano l'otium e l'amore.

  9. Qual è il legame tra Catullo e i poetae novi?
  10. Catullo era parte dei poetae novi, condividendo con loro l'approccio individualista e la raffinatezza formale. Era amico di altri neoterici come Calvo ed Elvio Cinna.

Domande e risposte