Concetti Chiave
- Quintiliano attribuisce l'originalità della satira a Roma, sebbene esistessero forme simili in Grecia, come la satira menippea di Menippo.
- La satira romana si distingue per la critica ai vizi e atteggiamenti generali, evitando attacchi personali diretti.
- Orazio sviluppa il genere satirico collegandolo alla commedia greca di Aristofane, con un'alternanza di toni seri e comici.
- Lucilio è considerato l'iniziatore della satira romana, seguendo Ennio e Pacuvio, con una forte componente moralistica e autobiografica.
- La satira ha una vasta diffusione a Roma, con contributi significativi da autori come Nevio, Petronio, Seneca, Persio, Marziale e Giovenale.
SATIRA:
Quintiliano disse “Satira tota nostra est” rivendicando l’originalità e la paternità del genere propriamente romano che non aveva rispettive corrispondenze in Grecia.
In realtà la satira in Grecia era un genere presente,la satira menippea ( da Menippo di Gàdara III secolo a.C.) presentava più o meno le medesime caratteristiche di quella romana.
La satira nasce come una polemica diretta ad obiettivi mirati,un’invettiva molte volte con temi moraleggianti che riguardano i più svariati argomenti: questo succede perché non ha schemi fissi che le donano la rigidità tipica di altri generi, ma si basa interamente sullo stile dello scrittore.
Orazio ne elabora gli aspetti formali del genere, pone il suo iniziatore in Lucilio e la ricollega alla commedia greca antica (archaia) di Aristofane. Caratteristiche della satira sono l’alternanza del tono grave e scherzoso, del serio e del facezio (comico) tipico anche della diatriba.
Prima di Lucilio, Ennio e Pacuvio sono i primi ad introdurre il genere a Roma. La loro satira era caratterizzata da un’aggressività più marcata, inoltre la varietà di tematiche si offre ad una tanta elevata varietà di intenti che oscillano da un impegno moralistico al semplice gusto per l’intrattenimento. La prima satira romana è caratterizzata da un attacco ad personam ,l’impianto soggettivo e l’uso dell’esametro.
Sulla scia di Lucilio, nell’età Augustea si pone Orazio il quale ne contesta lo stile rozzo e poco elaborato (contro la sua callida iunctura) e che individua i caratteri salienti in aggressivo moralismo e autobiografismo. Nei suoi sermones alla foga dell’attacco personale egli preferisce la tendenza a condannare l’atteggiamento e i costumi corrotti.
Nell’accezione più generica di satira, si può affermare che a Roma ve ne era una grande diffusione. Si pensi alla satirica e invettiva frase di Nevio nei confronti dei Metelli “Fato Metelli Romae fiunt consule” (con la loro imminente risposta: Malum dabunt Metelli Naevio poetae), al satyricon di Petronio, all’ apokolokyntosis di Seneca,e alle satire di Persio,Marziale e Giovenale (durante l’età neroniana).
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine della satira secondo Quintiliano?
- Come si differenzia la satira romana da quella greca?
- Quali sono le caratteristiche principali della satira romana secondo Orazio?
Quintiliano afferma che la satira è un genere originale e propriamente romano, senza corrispondenze in Grecia, anche se in realtà esisteva la satira menippea greca con caratteristiche simili.
La satira romana, a differenza di quella greca, non è una satira ad personam ma preferisce condannare i vizi e gli atteggiamenti generali, evitando di attaccare singoli individui.
Orazio elabora gli aspetti formali della satira, collegandola alla commedia greca antica e caratterizzandola per l'alternanza di toni gravi e scherzosi, con un focus su moralismo aggressivo e autobiografismo.