Passioni dei martiri

Passioni dei martiri

Di poco posteriore agli “Atti dei martiri Scillitani” ma sempre proveniente dall’Africa è la Passione di Perpetua e Felicita (Passio Perpetuae et Felicitatis), che si riferisce ad un episodio di martirio avvenuto a Cartagine il 7 marzo nel 202 o nel 203 d.C. Il gruppo dei martiri è composto da cinque giovani catecumeni (tra cui Viva Perpetua, una nobildonna, madre di un bimbo ancora in fasce, e la sua schiava Felicita) e dal loro catechista Saturo (I termini catecumeno e catechista si riferiscono alla catechesi , ossia al percorso di istruzione, dottrinale e morale, che i fedeli dovevano compiere prima di ricevere il sacramento del battesimo: catecumeno è colui che viene istruito, catechista colui che lo guida nel suo percorso). Di Perpetua e di Saturo nella Passione vengono riportati i diari scritti personalmente in carcere. Il diario di Perpetua è un documento di straordinario interesse sia per il contenuto che per lo stile, prezioso già di suo perché scritto da una donna. Nelle pagine di questo diario la donna rievoca gli avvenimenti dall’arresto alla vigilia del martirio; grande spazio è dato soprattutto al racconto di quattro visioni avute in sogno. L’anonimo redattore dei due diari ha inoltre apposto una prefazione e un epilogo in cui presenta il significato e gli scopi del documento, con idee che diventeranno costitutive non solo per il genere martirologico, ma anche per quello biografico.