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Concetti Chiave

  • Tacito descrive il territorio germanico come inospitale, caratterizzato da un ambiente selvaggio, squallido e con condizioni climatiche avverse.
  • La descrizione delle risorse naturali evidenzia la debolezza dell'agricoltura e dell'allevamento, con l'assenza di alberi da frutto e animali di piccola taglia.
  • I Germani considerano la quantità di bestiame l'unica vera ricchezza, senza dare importanza alla bellezza degli animali.
  • La polemica di Tacito contro la corruzione romana si esprime nel confronto tra i Germani e la società romana, evidenziando l'integrità morale dei primi.
  • I Germani, come gli antichi Romani, valorizzano solo ciò che è necessario per la sussistenza, resistendo alla corruzione del benessere e mantenendo costumi integri.

Indice

  1. Tacito - Costumi dei Germani
  2. Risorse naturali e clima
  3. La ricchezza secondo i Germani
  4. Oro e argento: maledizione divina
  5. Il confronto implicito con Roma
  6. Procedimento antifrastico
  7. I Germani come gli Antichi Romani

Tacito - Costumi dei Germani

Il sostantivo "terra", posto all'inizio del brano, introduce l'argomento della trattazione, ossia la descrizione del territorio germanico. Tacito sottolinea i fattori che rendono la regione inospitale: gli aggettivi horrida, foeda, humidior e ventosior qualificano l'ambiente come selvaggio, squallido e soggetto a condizioni climatiche avverse all'uomo.

Risorse naturali e clima

Segue la descrizione delle risorse naturali (satis ... improcera), apparentemente più equilibrata dal momento che due coppie di cola indicano i punti di forza e di debolezza dell'agricoltura e dell'allevamento; la disposizione degli enunciati, tuttavia, dà risalto agli aspetti negativi, rappresentati dall'assenza di alberi da frutto e dalla piccola taglia della maggior parte degli animali. Quanto alle bestie di grosse dimensioni, il periodo successivo precisa che esse sono prive di bellezza e di corna adeguatamente sviluppate (Ne ..frontis).

La ricchezza secondo i Germani

Quest'ultima osservazione offre all'autore lo spunto per spostare l'attenzione dalla descrizione oggettiva (il meschino aspetto fisico del bestiame) al punto di vista dei Germani: il numero dei capi posseduti, indipendentemente dalla loro bellezza, è l'unica ricchezza (opes) da essi riconosciuta e apprezzata.

Oro e argento: maledizione divina

L'interesse per i mores s'impone nella seconda parte del capitolo, dedicata ai metalli preziosi e all'uso della moneta. Essa si apre con un'osservazione personale dell'autore (Argentum ... dubito), espressa con un'ironica interrogativa retorica che qualifica l'oro e l'argento, emblemi della ricchezza, come una maledizione divina. Si tratta di un luogo comune moralistico largamente attestato nella cultura latina.

Il confronto implicito con Roma

Nel prosieguo del capitolo il tema è interamente svolto in chiave moralistica e in polemica contro la corruzione della società romana, continuamente adombrata. Anche se l'unico richiamo esplicito al contesto dell'autore è nell'uso dell'aggettivo possessivo nostrae, riferito a pecuniae, si possono cogliere altri riferimenti a Roma, lasciati impliciti: l'avverbio perinde, che sottintende ac nos ("così come lo siamo noi",) e l'aggettivo sostantivato proximi, che denota le tribù "più vicine" alle province romane.

Procedimento antifrastico

Un altro procedimento con cui Tacito suggerisce il confronto con Roma è quello antifrastico, consistente nel dare risalto a ciò che i Germani non fanno: essi non danno importanza alla bellezza del bestiame, non si preoccupano di cercare o di possedere oro e argento, consideravano i vasi preziosi non diversamente da quelli di terracotta, anche quando usano certe monete lo fanno per comodità, non per una particolare predilezione.

I Germani come gli Antichi Romani

I Germani, dunque, non sono affatto interessati all'accumulo di denaro o all'ostentazione della ricchezza, ma danno valore solo a ciò che effettivamente serve per la sussistenza (il bestiame), e anche quando conoscono la moneta (per il tramite dei Romani), la usano solo come mezzo di scambio. Notevoli analogie accomunano questo ritratto idealizzato della civiltà germanica alle ricostruzioni storiografiche della società arcaica romana, parsimoniosa ed austera, anch'esse concepite in funzione della condanna moralistica del presente, corrotto dall'eccessivo benessere. Come gli antichi Romani, costretti a fronteggiare la costante minaccia degli altri popoli, anche i Germani vivono in condizioni di estrema difficoltà (date nel loro caso dalla durezza dell'ambiente naturale), ma proprio per questo conservano un'esemplare integrità di costumi.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali del territorio germanico secondo Tacito?
  2. Tacito descrive il territorio germanico come inospitale, utilizzando aggettivi come horrida, foeda, humidior e ventosior per sottolineare il suo carattere selvaggio e le condizioni climatiche avverse.

  3. Come vengono descritte le risorse naturali e l'agricoltura dei Germani?
  4. Le risorse naturali sono descritte in modo equilibrato, evidenziando sia i punti di forza che di debolezza, come l'assenza di alberi da frutto e la piccola taglia degli animali, mentre le bestie di grosse dimensioni mancano di bellezza e corna sviluppate.

  5. Qual è la concezione della ricchezza tra i Germani?
  6. Per i Germani, la ricchezza è determinata dal numero di capi di bestiame posseduti, indipendentemente dalla loro bellezza, piuttosto che dall'oro o dall'argento.

  7. Come viene interpretato l'uso dei metalli preziosi e della moneta?
  8. Tacito considera l'oro e l'argento come una maledizione divina, un luogo comune moralistico, e critica l'uso della moneta come simbolo di corruzione nella società romana.

  9. In che modo Tacito confronta i Germani con gli antichi Romani?
  10. Tacito paragona i Germani agli antichi Romani, sottolineando la loro mancanza di interesse per l'accumulo di ricchezza e l'ostentazione, e valorizzando la loro integrità di costumi, simile a quella della società arcaica romana.

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