Seneca, Lucio Anneo - Passioni

Seneca - Le passioni

Secondo la filosofia stoica, l'uomo reca in sé una porzione di quel logos divino che regge in modo provvidenziale il cosmo e guida tutte le sue parti verso la perfezione. Tuttavia in questa concezione dell'uomo non è assente la possibilità del male, che viene rappresentato dalle passioni. Per Seneca le passioni sono alla stregua delle malattie del corpo, infatti minacciano la salute dello spirito e impediscono di conseguire l'apátheia, ossia quella totale assenza di ogni affezione dell'animo. Solo un severo e continuo autocontrollo può evitare che le passioni penetrino nell'animo e lo travolgano. Seneca sottopone a esame i differenti tipi di passione, le loro cause, il loro sviluppo, le modalità di difesa o di cura. Particolare attenzione viene data all'ira, a cui dedica ben tre libri. L'ira è considerata la più pericolosa di tutte, poiché si sostituisce alla ragione e annebbia la mente. La passione amorosa, così come l'ira, è in grado di cancellare ogni capacità di discernimento del bene: i suoi esiti mortali sono illustrati dalla tragedia Phaedra. L'indagine sul bene prezioso della tranquillità e sui modi di conquistarlo, condotta nel De Tranquillitate animi, dà al filosofo l'occasione per condurre una analisi del disagio esistenziale e della mancanza di equilibrio interiore che impediscono di raggiungere la serenità d'animo. Allo stesso tema è dedicato il De vita beata.