Concetti Chiave
- Marco Valerio Marziale nacque intorno al 40 d.C. a Bilbilis, nella Spagna Tarragonese, e visse a Roma dal 64 d.C. dove cercò protezione da patroni.
- Marziale era un poeta che visse come cliente, una condizione comune per i letterati senza una posizione sociale elevata, spesso rappresentata nelle sue opere.
- Nel 80 d.C., pubblicò una raccolta di epigrammi per celebrare l'inaugurazione del Colosseo, evidenziando il suo ruolo nella cultura romana.
- Nel 98 d.C., con l'aiuto finanziario di Plinio il Giovane, Marziale tornò in Spagna, dove ricevette una proprietà da una benefattrice ricca.
- Visse a Bilbilis fino alla sua morte tra il 102 e il 104, in tranquillità, ma mantenendo un legame nostalgico con Roma.
Marziale
Non abbiamo dati certi sulla vita di Marco Valerio Marziale, se non quelli che possiamo ricavare dalla lettura e dall'analisi della sua opera. Sappiamo con certezza che nacque nella Spagna Tarragonese, precisamente a Bilbilis, intorno al 40 d.C. Dopo i primi anni in Spagna, nel 64 d.C. decise di trasferirsi a Roma, dove esercitò l'attività poetica e cercò protezione e sostegno economico da parte di patroni e grandi mecenati. La condizione di cliente , che lui stesso è costretto a condurre (come tutti i letterati che non avevano una posizione sociale elevata) per sopravvivere, è presentata più e più volte all'interno della sua opera.
Non sono molti i testi che ci rimandano a Marziale, gli unici risalgono all'80 d.C. , quando pubblicò una raccolta composta completamente da epigrammi per l'inaugurazione del grande Anfiteatro Flavio, cioè del Colosseo. Nel 98 d.C. , anno della successione di Traiano a Nerva, il poeta decise di lasciare definitivamente Roma e di fare ritorno in Spagna ,grazie all'aiuto di Plinio il Giovane che gli fornì il denaro necessario per compiere il viaggio. Nella sua città natale, Bilbilis, una vecchia signora ricca gli donò una casa ed un podere, dove Marziale visse fino alla sua morte in completa tranquillità, lontano dai disagi e dalle preoccupazioni della vita cittadina, provando però sempre un pizzico di nostalgia per Roma. A Bilbilis morì tra il 102 e il 104.