Concetti Chiave
- Marziale era un epigrammista latino del primo secolo d.C., noto per la fusione di epigrammi realistici con elementi satirici.
- A causa della sua situazione economica difficile, si sostentava vendendo i suoi testi per le strade dell'impero romano.
- Compose il "liber del spectaculis", una raccolta di epigrammi dedicati all'inaugurazione dell'anfiteatro Flavio, su richiesta dell'imperatore.
- Tra l'86 e il 102 d.C., pubblicò dodici libri di epigrammi, seguiti dagli "Xenia" e dagli "Apophoreta", legati alle tradizioni dei Saturnalia e dei banchetti.
- Marziale scrisse circa 1500 epigrammi, per un totale di quasi 10000 versi, curando varietà e originalità per garantirne la vendita.
Marziale, introduzione e Opere
Marziale fu un epigrammista latino del primo secolo d.C. Il suo merito principale fu riuscire a comporre epigrammi notevolmente realistici e a fondere in un certo qual modo tale genere con quello della satira. Vista la sua condizione economica particolarmente disagiata e la vita modesta che egli compiva, divenne un poeta clientelare (viveva cioè della vendita dei suoi testi, che egli stesso si occupava di vendere, o a volte scambiare in cambio di viveri, per le strade dell'impero, incapace di trovare dei protettori e quindi di assicurarsi una stabilità economica).
Marziale compose il liber del spectaculis (una raccolta di trenta epigrammi, dedicati all'inaugurazione dell'anfiteatro Flavio e richiestogli dall'imperatore) nell'80 d.C. Scisse inoltre, tra l'86 e il 102, dodici libri di epigrammi, composti uno dopo l'altro e pubblicati di seguito. Contemporaneamente, tra l'84 e l'85 compose anche gli Xenia (una sorta di tredicesimo libro di epigrammi che dovrebbero accompagnarsi ai doni per i Saturnalia) e gli Apophoreta (un quattordicesimo libro di epigrammi da legare ai doni dati ai commensali invitati ai banchetti). Tali epigrammi furono poi ordinati in base al metro e all'estenzione (diversi per ciascun componimento): Marziale fu particolarmente attento a non essere piatto o ripetitivo (egli aveva bisogno che la gente comprasse i suoi epigrammi, dovendo sfamarsi con i proventi della loro vendita). In totale possiamo contare circa 1500 componimenti da lui scritti, per un totale di quasi 10000 versi.