Concetti Chiave
- L'incipit del poema di Lucano segue lo schema tradizionale della "proposizione dell'argomento", introducendo la guerra civile tra Cesare e Pompeo come tema centrale.
- Il tema della guerra civile è associato a "furor" e "licentia", esprimendo la follia e la sfrenatezza che sovrastano la ragione, un concetto caro alla filosofia stoica.
- La guerra civile non porta "trionfi" al vincitore, in contrasto con i valori eroici di poemi tradizionali, e sostituisce l'esaltazione della nascita di Roma con un quadro di decadenza e devastazione.
- Lucano utilizza frequentemente l'apostrofe per far irrompere l'io narrante sulla scena, creando così un coinvolgimento diretto con il lettore.
- Lo stile di Lucano è caratterizzato da concettosità e uso di ossimori, esprimendo l'assurdità della guerra civile, e da un gusto per l'amplificazione con immagini paradossali e un ordine alterato delle parole nei momenti di tensione.
Indice
- L'incipit del poema e la guerra civile
- Furor e licentia nella guerra civile
- Assenza di trionfi nella guerra civile
- Apostrofe e intervento dell'io narrante
- La concettosità nello stile di Lucano
- Immagini paradossali nella rappresentazione della guerra civile
- Lo stile ridondante di Lucano
- Ordine alterato delle parole nei momenti di tensione
L'incipit del poema e la guerra civile
L'incipit del poema, che annuncia l'argomento trattato, la guerra civile tra Cesare e Pompeo, culminante nella battaglia di Farsalo, segue uno schema tradizionale, ossia la "proposizione dell'argomento". Nell'Eneide, ad esempio,
Furor e licentia nella guerra civile
Alla stessa sfera semantica appartengono furor e licentia (v. 8). La guerra civile sembra frutto di "follia": furor indica qualsiasi passione (come l'ira o l'amore) che può sovrastare la ragione e portare un individuo alla rovina. Si tratta di un tema tipicamente stoico, quello del dominio delle passioni e della moderazione (continentia), cui si contrappone la licentia, cioè il permettere a se stessi qualsiasi cosa (da licet, "è lecito"), che diventa "sfrenatezza".
Assenza di trionfi nella guerra civile
La guerra civile non dà "trionfi" al vincitore (v.12), che non può diventare l'eroe di un poema tradizionale, un exemplum da additare ai posteri. Enea incarnava i valori fondanti della società romana: la pietas, cioè il rispetto per gli dèi, l'amore della patria e della famiglia. Le sue sofferenze si giustificavano provvidenzialmente con la fondazione di una grande civiltà. Nel Bellum civile, invece, all'esaltante celebrazione della nascita di Roma si sostituiscono l'invettiva del poeta contro i concittadini (vv. 8-23) e la triste rappresentazione di un quadro di desolante decadenza e devastazione che coinvolge tutta l'Italia (vv. 24-29).
Apostrofe e intervento dell'io narrante
L'espediente con cui sovente l'io narrante irrompe nella scena è l'apostrofe, che nel proemio ricorre più volte (ai cives romani, v. 8; a Roma, v. 21; a Pirro, v. 30).
La concettosità nello stile di Lucano
Un altro aspetto dello stile di Lucano è la concettosità, la costruzione di brevi frasi "a effetto", dovuta da una parte alla sua formazione retorica, dall'altra alla necessità di presentare una realtà assurda. Una guerra che contrappone concittadini e addirittura parenti rappresenta un vero e proprio rovesciamento dell'ordine naturale delle cose e la figura retorica più adatta a esprimere il concetto è l'ossimoro (ad esempio ius ... sceleri, v. 2).
Immagini paradossali nella rappresentazione della guerra civile
Un'immagine paradossale è anche quella di un popolo potente e vittorioso che rivolge le armi contro se stesso populum ... potentem / in sua victrici conversum viscera dextra, vv. 2-3; la medesima immagine è ripresa al v. 23 e ai vv. 31-32).
Lo stile ridondante di Lucano
Il gusto dell'amplificazione porta il poeta a variare con parole diverse, in maniera ridondante, lo stesso concetto, per conferirgli maggiore risalto. Ad esempio, ai vv. 24-29, con una successione di espressioni diverse si propone enfaticamente l'immagine di città devastate (semirutis... tectis; lapsis ...muris; saxa iacent) e di campagne incolte e abbandonate.
Ordine alterato delle parole nei momenti di tensione
Lucano, inoltre, altera il regolare ordine delle parole soprattutto nei momenti di maggiore tensione o che necessitano di un innalzamento di tono; si vedano, ad esempio, i doppi iperbati al v. 3 (in sua ... viscera e victrici ... dextra), al v. 5 (totis ... viribus e concussi ... orbis), al v. 10 (superba ... Babylon e foret... spolianda), e le anastrofi ai vv. 15 e 27.Domande da interrogazione
- Qual è l'argomento principale del poema di Lucano?
- Come vengono rappresentati furor e licentia nel contesto della guerra civile?
- Perché la guerra civile non porta trionfi al vincitore secondo Lucano?
- Qual è il ruolo dell'apostrofe nel poema di Lucano?
- In che modo Lucano utilizza lo stile ridondante e l'ordine alterato delle parole?
L'argomento principale del poema di Lucano è la guerra civile tra Cesare e Pompeo, culminante nella battaglia di Farsalo.
Furor e licentia sono rappresentati come elementi di follia e sfrenatezza che sovrastano la ragione, un tema tipicamente stoico che contrappone il dominio delle passioni alla moderazione.
La guerra civile non porta trionfi al vincitore perché non può diventare un eroe tradizionale, e il poema di Lucano sostituisce l'esaltazione della nascita di Roma con un'invettiva contro i concittadini e una rappresentazione di decadenza e devastazione.
L'apostrofe è un espediente usato dall'io narrante per irrompere nella scena, ricorrendo più volte nel proemio per rivolgersi ai cittadini romani, a Roma e a Pirro.
Lucano utilizza lo stile ridondante per amplificare concetti con parole diverse e altera l'ordine delle parole nei momenti di tensione per innalzare il tono, come dimostrato dai doppi iperbati e anastrofi.