Concetti Chiave
- Giovenale, nato probabilmente ad Aquino, compose 16 satire suddivise in 5 libri, pubblicate tra il 100 e il 127 d.C.
- Le sue satire mostrano un cambiamento dall'indignazione a un tono più distaccato e ironico, riflettendo una disillusione verso la società.
- Ideologicamente, Giovenale si distacca da Lucilio, Orazio e Persio, concentrandosi su una diatriba moralistica e sugli ideali del ceto medio italico.
- Critica la decadenza della nobiltà e l'ascesa di liberti e stranieri, con un particolare astio verso i Greci, e affronta temi come la corruzione e la decadenza matrimoniale.
- La sua originalità stilistica emerge nell'uso di anafore, domande retoriche, iperboli, antitesi e un linguaggio che alterna termini colloquiali e aulici.
Egli nacque probabilmente ad Aquino (vicino a Frosinone) e ricevette una buona educazione retorica. Morì probabilmente in Egitto dove sarebbe stato esiliato.
L’opera di Giovenale consiste in 16 satire suddivise in 5 libri che furono pubblicate dopo la morte di Domiziano tra il 100 e il 127.
Nel corpus delle satire vennero riconosciuti due momenti ispiratori: il primo è quello dell’indignatio sostituito poi da un atteggiamento distaccato e ironico incentrato su temi moralistici e pacati.
Si interpreta questo cambiamento come la disillusione delle speranze di un miglioramento della società.
Giovenale dal punto di vista ideologico si distacca nettamente dall’esperienza di Lucilio e Orazio, basata sulla ricerca di un criterio morale, e dall’impostazione storicistica di Persio.
Giovenale si basa più che altro sulla diatriba, tipica della letteratura moralistica.
La visione di Giovenale appare legata agli ideali del ceto medio italico basati sulla morale catoniana sobria, repubblicana e xenofoba, in contrasto con la quotidianità.
L’antica nobiltà infatti era stata quasi totalmente sterminata dall’autocrazia degli imperatori della dinastia giulio - claudia, e ciò che era rimasto di essa divenne una massa di servili adulatori (satira 4).
Il tema della decadenza della nobilitas e della mancanza di virtù politica è affrontato anche nelle satire 2 e 8.
L’ostilità per i Greci è probabilmente alla base dell’odio di Giovenale nei confronti di Adriano (filoellenico).
Per Giovenale la società è sempre basata sul denaro, sul commercio e sulla speculazione e con un immutato pessimismo sottolinea gli elementi di continuità con il passato piuttosto che i cambiamenti portati dai nuovi imperatori.
Giovenale fa più volte riferimento alla figura del cliente forse perché ha avuto una esperienza personale, e all’atto del matrimonio. La satira, dove viene affrontato quest’ultimo tema, è frutto della misoginia del poeta e nel pensiero del declino dell’istituzione matrimoniale.
In Giovenale la rappresentazione della realtà subisce uno stravolgimento e viene preso in considerazione esclusivamente l’aspetto negativo.
Lo sviluppo concettuale delle satire tende a comporsi senza troppa organicità e coerenza strutturale; si susseguono, infatti, immagini, commenti sarcastici e tirate moralistiche.
La maggiore originalità stilistica si trova invece nelle grandi capacità espressive di Giovenale che ricorre spesso ad anafore, a domande retoriche, a iperboli, ad antitesi, a ellissi e a climax.
Il linguaggio è invece costituito da componenti colloquiali bassi e da termini aulici e ricercati arcaismi.
Domande da interrogazione
- Dove nacque e morì Giovenale?
- Quali sono i temi principali delle satire di Giovenale?
- Quali sono le caratteristiche stilistiche delle satire di Giovenale?
Giovenale nacque probabilmente ad Aquino, vicino a Frosinone, e morì probabilmente in Egitto, dove sarebbe stato esiliato.
Le satire di Giovenale trattano temi moralistici e pacati, con un focus sulla decadenza della nobilitas, la mancanza di virtù politica, e l'ostilità verso i Greci, riflettendo una visione pessimistica della società basata sul denaro e la speculazione.
Le satire di Giovenale sono caratterizzate da una rappresentazione negativa della realtà, con uno sviluppo concettuale poco organico e coerente, e uno stile espressivo ricco di anafore, domande retoriche, iperboli, antitesi, ellissi e climax, utilizzando un linguaggio che mescola componenti colloquiali bassi e termini aulici.