Concetti Chiave
- Durante l'età Flavia, le antiche famiglie patrizie si indeboliscono mentre cresce l'aristocrazia italica e provinciale, che non mira a ripristinare la repubblica.
- L'imperatore Vespasiano promuove un programma di restaurazione morale e culturale, creando biblioteche e incoraggiando poeti e artisti.
- Domiziano incentiva una produzione artistica e letteraria che esalta il suo principato, mostrando avversione per la cultura filosofica greca.
- Sotto i Flavi, il mecenatismo è occasionale e i letterati vivono in una condizione precaria, con attenzione all'epica, oratoria e altri generi letterari.
- La cultura distingue tra attività intellettuali e pratiche, concentrandosi su trattati didascalici senza approfondire le cause, per non destabilizzare le certezze acquisite.
Indice
Età Flavia
Nell'età Flavia si assiste ad un mutamento delle classi sociali più elevate: le antiche famiglie patrizie si indeboliscono e i principi vengono decimati e privati dei loro beni, mentre le province crescono economicamente. La nuova aristocrazia italica e provinciale, conservatrice nei propri ideali e gusti, non intendeva ripristinare la repubblica ed era pronta a fornire efficienti burocrati e funzionari al servizio dello stato.
L'imperatore Vespasiano attuò un programma di restaurazione morale, civile e culturale (istituisce nuove biblioteche pubbliche, promuove concorsi e premi per poeti e artisti, fonda la cattedra pubblica di retorica).
Domiziano invece incentivò una produzione artistica e letteraria encomiastica per il suo principato.
I principi della dinastia Flavia nutrirono una profonda avversione nei confronti della cultura filosofica di origine greca, tanto che gli intellettuali che si mostravano affini ad essa furono espulsi dalla città.
Il mecenatismo era occasionale e la condizione dei letterati sotto i Flavi rimase ancora precaria.
Mutarono anche i generi letterari: vennero ripresi epica e oratoria e si diede maggiore importanza all'epigramma, alla poesia di occasione e alla prosa tecnico-scientifica.