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Sintesi

I Flavi



1. L’affermazione della dinastia flavia
La morte di Nerone (68 d.C.) segnò la fine della dinastia giulio - claudia e ci furono varie lotte perché il Senato era incapace di imporre il proprio volere e c’erano varie rivalità nell’esercito. A Nerone successe Galba che seguì una politica filo - senatoria suscitando il risentimento dei pretoriani e venne ucciso da una sommossa guidata da Otone. Vitellio sconfisse Otone e ci furono varie rivolte finché non venne proclamato imperatore il generale Vespasiano (69). Egli apparteneva a una famiglia italica di rango equestre e fu il primo imperatore proveniente da un ceto emergente. Aveva esperienza militare e si mostrò abile amministratore proponendo una rigida politica finanziaria. Intraprese la costruzione di opere pubbliche e incoraggiò l’ingresso dei provinciali in Senato. Venne sancita dal Senato un legge che legalizzò il sistema augusteo e venne regolato il problema della successone per via ereditaria.

2. Tito e Domiziano
Dopo 10 anni di regno gli successe Tito che ebbe un brevissimo regno ma lasciò un ottimo segno e intraprese una politica conservatrice e un profondo rispetto del Senato. Gestì l’amministrazione pubblica e fu più incline a grandiose opere edilizie. Fu completata la costruzione dell’Anfiteatro Flavio (intrapresa dal padre), inaugurato nell’80. Nel 79 ci fu l’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei, Ercolano e Stabia. Nell’80 un incendio devastò Roma e ci fu un’epidemia. Alla sua morte non lasciò eredi diretti e gli successe il fratello Domiziano. Egli intraprese una politica assolutista e volle essere chiamato “signore e dio” e che gli venissero attribuiti onori divini. Si scontrò con l’aristocrazia senatoria. Amministrò le province e istituì misure protezionistiche. In politica estera fu molto aggressivo e nel 96 venne ucciso da una congiura.

3. Vita culturale e attività letteraria nell’età dei Flavi
I principi controllarono la vita intellettuale per rinsaldare il loro potere. Vespasiano:
- scrisse dei Commentarii sulle sue gesta di cui non abbiamo frammenti
- promosse la scuola pubblica
- aprì una nuova biblioteca
- iniziò la costruzione dell’Anfiteatro Flavio
- stipendiò retori greci e latini e finanziò poeti, artisti e attori
- stipendiò gli insegnanti dando maggior impulso agli studi e rendendoli dipendenti dal potere politico.

la promozione della scuola di retorica mirava a fornire collaboratori preparati e fedeli al principe e a diffondere una cultura unitaria nei vari territori di Roma. Abbiamo giudizi positivi su Tito e Vespasiano. Domiziano si dedicò alla poesia componendo vari poemi epico - storici e abbandonò l’attività una volta divenuto imperatore.
Egli:
- promosse le arti istituendo concorsi letterari
- il suo dispotismo favorì l’odio del Senato e venne descritto negativamente dagli storici successivi
- espulse filosofi e retori
- fece accusare e condannare a morte due stoici i cui scritti vennero bruciati pubblicamente
- impedì le manifestazioni di dissenso politico nelle arti.
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