Concetti Chiave
- Petronio fu condannato a morte nel 66 d.C., probabilmente per l'invidia di Tigellino, che lo vedeva come un rivale nei piaceri.
- La morte di Petronio si oppone allo stile stoico, sfidando Nerone con un testamento che ne descrive comportamenti eccentrici.
- Seneca ricevette l'ordine di suicidarsi nel 65 d.C., accusato di partecipare alla congiura dei Pisoni, ma il suo gesto si allinea con ideali stoici.
- Il suicidio di Seneca è paragonato a quello di Socrate, con un'immagine idealizzata della morte come liberazione.
- Entrambi i suicidi, di Petronio e Seneca, sono stati narrati da Tacito, evidenziando aspetti distintivi delle loro morti.
Suicidio di Petronio
Nel 66 d.C. Petronio fu condannato a morte forse perché suscitò la gelosia e l’odio di Tigellino. Era, infatti, accusato di essere un amico di uno dei partecipanti alla congiura dei Pisoni ma in realtà questa era una scusa per la vera condanna di Petronio: Tigellino vedeva nello scrittore un rivale più esperto di lui nella scienza dei piaceri.La sua morte contrasta con il suicidio stoico. Nel suo testamento descrive i comportamenti strani di Nerone in un senso quasi di sfida mostrando i suoi atteggiamenti anticonformisti ed eccentrici.
Suicidio di Seneca
Nel 65 D.C. Seneca si è ritirato a vita privata ma gli giunge l’ordine imperiale di uccidersi con l’accusa di aver partecipato alla congiura dei Pisoni.Il suicidio di Seneca è in linea con quello stoico e in alcuni aspetti assomiglia alla morte di Socrate: entrambi bevono la cicuta, secondo una concezione letteraria del suicidio (riferimento poco credibile), facendo riferimento a Giove Liberatore. C’è un’idea positiva della morte come liberazione.
Secondo la realtà storica, invece, Seneca si sarebbe tagliato le vene.
C’è immagine di Paolina, la moglie, che tenta come un’eroina stoica di morire insieme al marito ma ciò gli è impedito dai pretoriani di Nerone.
Inoltre bisogna notare che entrambi i suicidi sono stati descritti da Tacito.