Concetti Chiave
- Florio, di origini africane, visse tra il I e II secolo d.C., viaggiando nel Mediterraneo e insegnando retorica a Terragona, in Spagna.
- Dopo aver lasciato Roma, Florio tornò e divenne amico dell'imperatore Adriano, dedicandosi allo studio della storia e della poesia.
- Le opere principali di Florio includono "Sulle guerre romane", che copre sette secoli di storia militare di Roma, dalle guerre esterne alle guerre civili.
- Florio affrontò temi oratori come il dibattito su Virgilio, se fosse più poeta o oratore, stilando un dialogo su questa questione.
- Nonostante il suo lavoro storico, Florio è considerato più un rètore, poiché enfatizzava l'elogio di Roma, immaginandola come un essere umano che risorge sotto la dinastia antonina.
In questo appunto viene descritta la breve biografia e le opere di Florio. Dell'autore di origini africane si sa pochissimo. Egli sarebbe vissuto tra I e II secolo d.C. e, dopo aver lasciato Roma per qualche tempo, decise di viaggiare un po' in giro per il Mediterraneo, fino a quando giunse a Terragona, in Spagna, in cui iniziò ad insegnare la materia della retorica.
Successivamente fece ritorno a Roma, diventando amico del grande imperatore Adriano. A Roma si dedicò allo studio della storia e della poesia. Florio scrisse le due opere "Sulle guerre romane", dove descrive ben sette secoli di storia militare di Roma.
Vita e opere di Floro
Visse nel corso dei secoli. I-II d.C.. Originario dell'Africa, a somiglianza degli oratori greci della "seconda sofistica", Florio ebbe un'attività di conferenziere itinerante nelle province. Uno dei temi da lui affrontato era la questione se "Virgilio era oratore o poeta", problema sul quale ci è stato conservato uno svolgimento redatto in forma di dialogo.
Florio finì per stabilire a Roma la sua dimora, durante l'impero di Adriano (infatti tornò a Roma diventando grande amico dell'imperatore romano; qui iniziò a studiare in maniera assidua la storia e il genere della poesia) e nella città compose i suoi 2 libri "Sulle guerre romane" (specificamente, il I relativo alle guerre esterne, il II alle guerre civili del I sec. a.C.), comprende 7 secoli di storia militare romana, dalla fondazione dell’Urbe ad Augusto.
Sotto la vernice del presunto storico, traspare però l'atteggiamento del rètore: Florio elogia più che raccontare. Questo conferenziere, sempre in cerca di brillanti amplificazioni, immagina di paragonare la vita del popolo romano a quella di un essere umano le cui differenti età si caratterizzano per una crescita, una maturità e una decadenza, salvo poi concludere, per trarsi d'impaccio, che la dinastia antonina aveva restituito a Roma la sua giovinezza. Quest'opera "puerile" (anche nella struttura molto semplice del suo latino) ci è stata conservata sotto il titolo, davvero improprio, di "Epitoma de Tito Livio" ("Compendio di Tito Livio").
Domande da interrogazione
- Chi era Florio e quale era la sua origine?
- Quali sono le opere principali di Florio?
- Qual era il rapporto di Florio con l'imperatore Adriano?
- Qual era lo stile di scrittura di Florio nelle sue opere?
Florio era un autore di origini africane vissuto tra il I e il II secolo d.C.
Florio scrisse "Sulle guerre romane", un'opera in due libri che copre sette secoli di storia militare romana.
Florio divenne amico dell'imperatore Adriano dopo essere tornato a Roma, dove si dedicò allo studio della storia e della poesia.
Florio aveva uno stile retorico, elogiando più che raccontare, e paragonava la storia di Roma a quella di un essere umano.