Concetti Chiave
- Lucio Anneo Floro, noto anche come Giulio Floro, è identificato come l'autore de "L'Epitome", un'opera storica romana scritta nell'epoca di Traiano e Adriano.
- "L'Epitome" non è un compendio delle Storie di Tito Livio, ma una storia di Roma dalle origini al 27 d.C., strutturata in due libri.
- Floro adotta una concezione "biologica" della storia, paragonando lo sviluppo degli imperi alla vita umana, da Seneca Padre.
- L'opera segue uno schema cronologico e si distingue per lo stile conciso ed efficace, arricchito da ornamenti retorici.
- "L'Epitome" fu utilizzato nel Medioevo come sommario di storia romana, conferendo a Floro una duratura fama storica.
Floro - L’Epitome
Nell’età di Traiano e di Adriano ci fu uno scrittore che scrisse un’opera storica che dei manoscritti chiamano Lucio Anneo Floro (alcuni anche Giulio Floro), da identificare, secondo diversi studiosi, con il poeta amico di Adriano e con l’autore di un dialogo dal titolo “Vergilius orator an poeta” (“Se Virgilio sia un oratore o un poeta”, tipico argomento di declamazione), di cui si conserva solo una parte della prefazione. L’opera che diede la fama a Floro fu “L’Epitome”, composta sicuramente dopo la conquista della Dacia da parte di Traiano.
Il titolo con cui essa fu conosciuta nel Medioevo è “Epitome" ( questo termine indica il “compendio” di un’opera. Lo scritto di Floro deve questo titolo al fatto che nel Medioevo esso fu effettivamente usato come sommario di storia romana) de Tito Livio”. In realtà non si tratta di un componimento delle Storie di Livio, piuttosto si tratta di una storia di Roma dalle origini al 27 d.C. in due libri. Nella prefazione l’autore mostra di aderire alla concezione “biologica” della storia, che assimilava lo sviluppo delle vicende dei popoli e degli imperi a quelle della vita dei singoli individui, in cui si succedono diverse età, dall’infanzia alla vecchiaia. Questa teoria era stata applicata già alla storia di Roma da Seneca Padre, il quale, aveva collocato l’inizio della vecchiaia dell’impero prima di Augusto, nel tempo in cui erano cominciate le guerre civili. La ripartizione della materia nei due libri segue uno schema cronologico. L’originalità dell’impianto narrativo, con l’efficacia concisione dello stile, ricco di ornamenti retorici, contribuisce a rendere la narrazione di Floro piacevole ed interessante.