Concetti Chiave
- Virgilio, nato il 15 ottobre del 70 aC vicino a Mantova, è il poeta più rappresentativo dell'età augustea.
- Studiò a Cremona, Milano, Roma e Napoli, seguendo lezioni del filosofo epicureo Sirone.
- Nonostante le confiscazioni delle terre durante le guerre civili, Virgilio fu protetto da Asinio Pollione e scrisse le Bucoliche.
- Nel circolo di Mecenate, compose le Georgiche, esaltando il lavoro nei campi.
- Si dedicò all'Eneide dal 29 aC per celebrare la storia di Roma; morì nel 19 aC prima di completarla, ma Augusto ne affidò la pubblicazione a Vario Rufo e Prozio Tucca.
Virgilio è il poeta più rappresentativo e originale dell’età augustea.
Publio Virgilio Marone nacque il 15 ottobre del 70 aC in un villaggio chiamato Andes presso Mantova. La sua famiglia avrebbe avuto modeste origini probabilmente dovute al possedimento di proprietà terriere. I suoi studi iniziarono a Cremona, Milano, Roma e Napoli dove seguì le lezioni del filosofo epicureo Sirone.
Visse gli anni più cupi delle guerre civili tra Augusto e Antonio.
Dal 29 aC Virgilio si dedicò alla sua opera maggiore: l’Eneide; per celebrare la storia sacra di Roma e della famiglia di Augusto, la gens Iulia; vi lavorò per unici anni. All’età di circa 50 anni intraprese un viaggio in Grecia per visitare i posti descritti nell’Eneide ma morì dopo essere sbarcato a Brindisi il 21 settembre del 19 aC. Le sue ossa furono portate a Napoli e sulla sua tomba fu scritto il seguente epigramma:
Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc
Parthenope: cecini pascua, rura, duces.
“Mantova mi ha generato, i Calabri mi hanno strappato alla vita, ora Partenope (Napoli) conserva i miei resti:ho cantato i pascoli, i campi e gli eroi(Bucoliche,Georgiche ed Eneide).
Virgilio prima di morire desiderava che l’Eneide venisse bruciata in quanto incompiuta ma Augusto diede l’incarico a Vario Rufo e Prozio Tucca di curarne un’edizione ed ecco che essa ci è pervenuta fino a noi.