CarmelaGualtieri
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Concetti Chiave

  • Orazio, poeta della moderazione, nasce a Venosa nel 65 a.C. da un padre liberto che vende le sue terre per permettergli di studiare a Roma.
  • Studia filosofia e poesia greca ad Atene e partecipa all'esercito di Bruto e Cassio, fuggendo dopo la loro sconfitta a Filippi nel 42 a.C.
  • Dopo aver beneficiato di un'amnistia, torna a Roma, vive un periodo di povertà che lo spinge a comporre versi mentre lavora come scriba quaestorius.
  • Stringe un forte legame con Mecenate, che lo presenta ad Augusto e gli regala una villa per favorire la sua creatività poetica.
  • Nel 17 a.C., scrive il Carmen saeculare per i Ludi saeculares di Augusto; Orazio muore nell'8 a.C., lasciando i suoi beni all'imperatore.

Indice

  1. Quinto Orazio Flacco
  2. Altri aspetti importanti

Quinto Orazio Flacco

Est modus in rebus – c’è una misura in tutte le cose. Questo è l’aforisma che racchiude un po’ il pensiero di Orazio, poeta dell’aurea mediocritas e della metriotes, ossia della moderazione. Nasce l’8 dicembre del 65 a.C. a Venosa. Di sua madre non abbiamo notizie ma sappiamo che il padre era un liberto, schiavo affrancato proprietario di un modesto terreno che venderà per permettere al figlio di studiare a Roma. Qui il padre lavorerà come coactor, ossia esattore delle aste pubbliche, pagando per Orazio il maestro Orbilio, che il poeta definì plagosus per i suoi metodi bruschi con cui costringeva gli studenti a studiare i versi di Livio Andronico.
Nel 45-44 a.C. compirà un viaggio a Atene dove studierà presso l’Accademia la filosofia e la poesia greca, imparando le arti liberali, ossia le discipline del trivio (grammatica, retorica e dialettica) e del quadrivio (aritmetica, geometria, musica e astronomia). Qui verrà a contatto con Bruto e Cassio, arruolandosi nel loro esercito ed ottenendo incarichi importanti. Tuttavia inseguito alla sconfitta del 42 a.C. a Filippi e al suicidio dei due cesaricidi, Orazio si diede alla fuga.
Tra il 41 e il 40 a.C. poté poi tornare a Roma, beneficiando di un'amnistia concessa dai triumviri vincitori. Per Orazio fu un periodo molto difficile: era morto il padre e le proprietà a Venosa erano state confiscate. Per poter vivere, il poeta riuscì a trovare lavoro come scriba quaestorius, cioè cancelliere al servizio di un questore. Lui stesso afferma che la povertà vissuta in questo periodo lo porterà a comporre versi.

Altri aspetti importanti

Nella primavera del 38 a.C. Virgilio e Vario Rufo lo presentarono a Mecenate: al cospetto del potente uomo politico, uno dei principali collaboratori di Ottaviano, Orazio balbettò solo poche parole; e poche parole disse Mecenate, che però nove mesi dopo richiamò il poeta, ammettendolo tra i suoi amici e il legame tra i due, reso saldo da un'affinità caratteriale, si rafforzò via via sempre di più, tanto che Orazio scriverà
«Quel giorno porterà l'una e l'altra fine. Non ho fatto un giuramento falso: andremo, andremo, e di nuovo sarai tu guida, compagni pronti ad affrontare l'ultimo viaggio».
Mecenate oltre che regalargli una villa in campagna per permettergli di trovare la serenità interiore necessaria per comporre le sue poesie, gli permetterà di stare a stretto contatto con Augusto, che gli regalerà una villa e gli proporrà di diventare suo segretario, incarico rifiutato da Orazio per mantenere maggiore indipendenza.
Nel 17 a.C. Augusto decide di celebrare i Ludi saeculares per esaltare la grandezza del suo principato ed affiderà ad Orazio la stesura del Carmen saeculare, inno solenne in cui si celebrano il destino di Roma e la pax Romana, cantato da un coro composto da 27 giovani e 27 vergini in processione.
Nel settembre dell’8 a.C. morì Mecenate, che nel suo testamento aveva raccomandato ad Augusto l’amico Orazio scrivendo “Ricordati di Orazio come dime stesso”. Due mesi dopo, il 27 novembre dell’8 a.C. morì anche Orazio, che venne seppellito accanto all’amico fraterno e lasciò ad Augusto tutti i suoi beni.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'aforisma che riassume il pensiero di Orazio?
  2. L'aforisma che riassume il pensiero di Orazio è "Est modus in rebus – c’è una misura in tutte le cose", che riflette la sua filosofia di moderazione.

  3. Quali studi intraprese Orazio ad Atene?
  4. Ad Atene, Orazio studiò filosofia e poesia greca presso l'Accademia, apprendendo le arti liberali, che includono le discipline del trivio e del quadrivio.

  5. Come influenzò la povertà la carriera poetica di Orazio?
  6. La povertà vissuta da Orazio dopo la confisca delle sue proprietà lo spinse a comporre versi, trovando lavoro come scriba quaestorius per sostenersi.

  7. Quale fu il rapporto tra Orazio e Mecenate?
  8. Orazio e Mecenate svilupparono un forte legame caratteriale, con Mecenate che lo accolse tra i suoi amici e gli donò una villa in campagna per favorire la sua creatività poetica.

  9. Quale incarico rifiutò Orazio da Augusto e perché?
  10. Orazio rifiutò l'incarico di diventare segretario di Augusto per mantenere la sua indipendenza, nonostante il dono di una villa e la vicinanza all'imperatore.

Domande e risposte