Concetti Chiave
- Le commedie terenziane si basano sulla Commedia Nuova greca, ma rivelano un'elaborazione personale degli intrecci e dei personaggi.
- Le trame sono complesse e dominate dalla Sorte, con finali che risolvono situazioni problematiche, senza figure di artefici d'azione.
- Lo spettatore è maggiormente coinvolto, poiché scopre la trama attraverso i personaggi e non dal prologo.
- Terenzio si concentra sui caratteri dei personaggi, che mostrano profondità psicologica e comportamenti anticonvenzionali.
- Il teatro terenziano riduce la comicità farsesca, privilegiando un linguaggio elegante e un umorismo che induce più il sorriso che il riso.
Le commedie terenziane
Le commedie terenziane risalgono ai modelli della Commedia Nuova greca (soprattutto alle opere di Menandro) ma rivelano una rielaborazione degli intrecci e uno sviluppo dei personaggi molto personali. Le trame sono solitamente articolate e le vicende abbastanza complesse, spesso dominate dalla Sorte (Tyche), che si manifesta soprattutto nel finale con insperati riconoscimenti o l’appianamento di situazioni problematiche (e socialmente preoccupanti).
Mancano, invece, figure di veri e propri artefici dell’azione, come era stato il servo nel teatro plautino, e tutti i personaggi appaiono direttamente e attivamente coinvolti nello sviluppo della vicenda.Anche lo spettatore è invitato a un maggior coinvolgimento, poiché non è informato dell’intreccio complessivo: il prologo delle commedie terenziane contiene soltanto informazioni sull’autore e sulle sue scelte poetiche, ma non consente di conoscere preventivamente la trama; informazioni sparse, soprattutto sugli antefatti, emergono solo per bocca degli stessi personaggi e nel corso dell’azione. A Terenzio interessa concentrare la propria attenzione (e quella del pubblico) sui caratteri dei personaggi e sulla capacità di risposta alle situazioni: i personaggi principali, infatti, hanno una elevata coscienza di sé, dei propri ruoli e delle potenzialità della propria azione; mostrano una notevole profondità sentimentale e psicologica, che si esplica in comportamenti decisamente anticonvenzionali (soprattutto in rapporto alle soluzioni stereotipate della palliata romana).
L’approfondimento psicologico, l’attenzione ai rapporti fra personaggi e alla verosimiglianza delle situazioni, l’adozione di un linguaggio elegante e curato, poco propenso all’invenzione lessicale o all’esuberanza fonetico-verbale, riducono inevitabilmente la componente schiettamente "comica" del teatro terenziano, che produce più spesso il sorriso, che non il riso, e indulge molto meno alla comicità farsesca, alla comicità buffonesca e alle battute d’effetto proprie della tradizione plautina, e in generale della palliata.