Concetti Chiave
- Livio Andronico, un liberto greco di Taranto, è noto per aver avviato la letteratura latina nel 240 a.C. con opere come palliate e cothurnate.
- Gneo Nevio, cittadino romano di Capua, è stato un innovatore teatrale, introducendo la contaminatio e l'alternanza tra dialogo e canto, e inserendo accenni politici nelle sue opere.
- Quinto Ennio, cittadino italico di Rudiae, si distinse come mediatore culturale e sperimentatore stilistico, scrivendo tragedie, commedie e gli Annales in esametri.
- Marco Pacuvio, nipote di Ennio, si dedicò esclusivamente alle tragedie, utilizzando uno stile complesso e ricco di neologismi.
- Lucio Accio, attivo nel periodo dei Gracchi e di Gaio Mario, fu un poeta-filologo che compose principalmente tragedie cothurnate.
- Livio Andronico, liberto greco di Taranto, III a.C. (giunge a Roma con Livio Salinatore nel 272 a. C., ludi nel 240 (inizio letteratura latina), partenio nel 207. Assente nel canone di Volcacio, fu autore di palliate (Gladiolus - predecessore Miles gloriosus plautino, Ludius, Virgus) e cothurnate (Achilles, Aiax, Mastigophorus, Equos Troianus, Hermiona, Tereus, Aegysthus, Andromeda), oltre che dell’Odusia, in saturni.
- Gneo Nevio, cittadino romano di Capua (civitas sine suffragio, greca, dominata dai Romani, ma con forti tendenze autonomistiche: *ozi di Capua) III a.C. (combatte nella I guerra punica – 264-241, arrestato dai Metelli nel 206, muore pochi anni dopo in esilio a Utica). Terzo nel canone, influenzato da fescennini e atellana, per primo ha usato la contaminatio e sempre per primo ha introdotto l’alternanza tra dialogato (in trimetri) e cantato (in metri vari). È il primo e ultimo a introdurre accenni politici nelle sue opere. Il suo esempio scoraggerà gli altri. Scrive commedie (palliate – Tarentilla, ma anche togate, genere di cui è l’iniziatore) e tragedie (cothurnate – Lycurgus, ma anche praetextae - Romulus, Clastidium, altro genere di cui è considerato iniziatore), oltre al Bellum Poenicum, in saturni.
- Quinto Ennio, cittadino italico di Rudiae (nell'odierna Puglia), nato nel 239 a.C. formatosi a Taranto, giunge a Roma nel 204 con Catone il Censore, entra in contatto con gli Scipioni, grazie ai quali ottiene la cittadinanza romana. Muore a Roma nel 169 a. C. Aulo Gellio (Noctes Atticae, 17.7) riporta che: Quintus Ennius tria corda habere sese dicebat, quod loqui Graece et Osce et Latine sciret (*mediatore culturale). Fu autore di tragedie sia cothurnatae che praetextae (Ambracia) e di commedie (Caupuncula e Pancratiastes). Fu l’ultimo a praticare insieme i due generi. Nelle tragedie accentua il gusto per il patetico e il grandioso. Scrisse anche gli Hedyphagetica, le Saturae (è l’iniziatore del genere), l’Ephemerus, l’Epicarmus e, soprattutto, gli Annales, in esametri (17 libri, due proemi al I - l’Omero reincarnatoe VII libro - dicti studiosus). Il suo stile è fortemente votato allo sperimentalismo.
- Marco Pacuvio, 220 a.C. Brindisi – 130 a. C. Taranto (periodo scipionico). È il nipote di Ennio ed entra in contatto con cosiddetto “Circolo degli Scipioni”; scrive solo tragedie (soprattutto, ma non solo, cothurnate); utilizza uno stile contorto e ampolloso, sovente incline ad arditi neologismi.
- Lucio Accio, 170 a.C. Pesaro – 90/80 Roma, (periodo dei Gracchi e di Gaio Mario); scrive solo tragedie (soprattutto, ma non esclusivamente, cothurnate). Fu un poeta-filologo (dicti studiosus) come Ennio
Domande da interrogazione
- Chi era Livio Andronico e quale fu il suo contributo alla letteratura latina?
- Quali innovazioni introdusse Gneo Nevio nel teatro romano?
- Qual è il significato culturale di Quinto Ennio nella letteratura romana?
- Quali sono le caratteristiche distintive dello stile di Marco Pacuvio?
Livio Andronico, un liberto greco di Taranto, è considerato l'iniziatore della letteratura latina con i suoi lavori teatrali e l'Odusia in saturni.
Gneo Nevio introdusse la contaminatio e l'alternanza tra dialogato e cantato, oltre a inserire accenni politici nelle sue opere, un esempio che scoraggiò altri autori.
Quinto Ennio, noto come mediatore culturale, scrisse opere in diversi generi e lingue, accentuando il patetico e il grandioso nelle tragedie e sperimentando con lo stile.
Marco Pacuvio era noto per il suo stile contorto e ampolloso, spesso incline a neologismi arditi, e scrisse principalmente tragedie cothurnate.