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Concetti Chiave

  • La satira classica è rappresentata da Ennio, Lucillio e Orazio come principali esponenti.
  • Persio e Giovenale hanno rivoluzionato la satira, pur vivendo a mezzo secolo di distanza l'uno dall'altro.
  • La destinazione sociale della satira si è ampliata, passando da una cerchia ristretta a un vasto pubblico.
  • I toni della satira sono cambiati da costruttivi e pacati a arrabbiati e di invettiva.
  • La forma della satira è passata dal classicismo al manierismo, perdendo l'indulgenza verso i vizi umani.

Indice

  1. La satira
  2. La trasformazione del genere

La satira

I principali esponenti furono, in ordine cronologico, Ennio, Lucillio e Orazio.

La trasformazione del genere

Sia Persio sia Giovenale, pur essendo vissuti a circa mezzo secolo di distanza, presentano numerose peculiarità ed entrambi, con la propria produzione poetica, si inseriscono alla tradizione satirica, che tuttavia rivoluzionano profondamente. A cambiare sono sia la destinazione sociale -in quanto prima la satira era rivolta alla cerchia ristretta degli amici mentre ora è rivolta formalmente a un singolo destinatario ma in realtà a un pubblico vasto e generico- sia i toni -in quanto il tono arrabbiato dell'invettiva sostituisce quello pacato del dialogo costruttivo ancora animato dalla speranza di poter indicare alla società una via di migliorare attraverso la guida morale della satira- sia la forma -sia in quanto si ha un passaggio da classicismo a manierismo sia in quanto prima il discorso aveva la forma della conversazione costruttiva che mentre guardava e criticava, anche se con indulgente comprensione, i vizi umani faceva sorridere, creando così una sorta di complicità fra autore e lettore, mentre ora il dialogo assume la forma dell'invettiva che denuncia impietosamente e che distrugge perdendo così qualsiasi possibilità del lettore di immedesimarsi e di avvicinarsi al narratore-.

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