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Concetti Chiave

  • Nel primo atto, Mercurio si traveste da Sosia per impedire al vero Sosia, servo di Anfitriòne, di entrare nel palazzo e svelare il ritorno di Anfitriòne dalla guerra.
  • Mercurio affronta Sosia, provocandolo e accusandolo di essere un impostore, portando Sosia a dubitare della propria identità e a subire una crisi di spersonalizzazione.
  • Plauto introduce il tema del "doppio", un motivo centrale nella commedia che avrà un'influenza duratura nella letteratura europea.
  • Il nome "sosia" deriva da questa commedia, usato per indicare una persona identica a un'altra, tale da poter essere facilmente confusa.
  • La comicità dell'opera è accentuata dalla parodia dei toni epici e tragici, con elementi presi dai testi omerici e dalla tragedia classica.

Indice

  1. Chi è il vero Sosia?
  2. Amphitruo, atto I, scena 1, vv 263-462

Chi è il vero Sosia?

Amphitruo, atto I, scena 1, vv 263-462

Nel primo atto, dopo il famoso canticum di Sosia, avviene l’incontro tra Mercurio, che si è travestito da Sosia, e il vero Sosia, servo di Anfitriòne, inviato a casa dal padrone per annunciare il suo ritorno dalla guerra. Mentre Giove è ancora in compagnia di Alcmena, moglie di Anfitriòne, Mercurio deve impedire a Sosia di entrare nel palazzo, così, vedendolo arrivare, lo affronta davanti alle porte e lo provoca presentandosi come Sosia, Il servo reagisce affermando di essere lui il vero Sosia, ma Mercurio, dopo averlo malmenato, lo accusa di essere un impostore e gli fornisce delle prove inoppugnabili sulla sua identità, lasciandolo malconcio, sgomento e in piena crisi.
Plauto sviluppa qui il motivo del “doppio”, centrale nella trama di questa commedia, che sarà destinato ad avere una lunga fortuna nella letteratura europea. Sosia, trovandosi di fronte il proprio doppio, il proprio simulacro, cade in una profonda crisi d’identità e subisce un processo di spersonalizzazione arrivando a dubitare di se stesso. La situazione ebbe tanto successo che il nome “sosia” è passato a indicare per antonomasia il doppione, la persona identica a un’altra tanto da poter essere confusa con essa.
Il tutto è naturalmente volto in beffa da Plauto, che coinvolge nella “commedia all’interno della commedia” anche il pubblico, già avvertito dell’inganno dal personaggio Mercurio nel prologo, con il gioco degli a parte, in cui gli spettatori diventano complici della beffa e ridono dello stupore del vero Sosia. Un altro elemento di comicità particolarmente evidente nel testo originale è offerto dalla parodia dei toni epici e tragici, condotta con riprese dai testi omerici e dal linguaggio “alto” della tragedia.

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