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Concetti Chiave

  • Gneo Nevio, cittadino romano, partecipò alla prima guerra punica e si distinse per il suo carattere fiero e libero, opponendosi alla potente famiglia dei Metelli.
  • Fu incarcerato e successivamente esiliato per le sue satiriche polemiche contro figure di spicco, inclusa una storia su Scipione l'Africano.
  • Nevio scrisse commedie palliatae che fondevano elementi della farsa italica e della commedia greca, caratterizzate da uno spirito mordace e da temi spesso osceni.
  • Le sue tragedie cothurnatae includono il dramma "Lucurgus", che esplora temi mitologici come l'introduzione del culto di Dioniso in Grecia.
  • Nella sua opera epica "Bellum Poenicum", Nevio mescola il mito di Enea con la storia della prima guerra punica, creando un'opera dal carattere eziologico.

Gneo Nevio

Vita: Fu un cittadino romano probabilmente un plebeo di una colonia greca della Campania ma non sappiamo molto altro della sua vita. Partecipò direttamente alla prima guerra punica (dal 264 al 241 a.C.) e nel 235 a.C. vi fu la sua prima rappresentazione teatrale. Fu un uomo fiero e libero. Scrisse anche contro alcuni degli uomini più in vista del tempo in particolare contro la famiglia dei Metelli, che alla fine lo fecero incarcerare, questa era infatti una famiglia molto potente e un frammento del testo che Nevio scrisse contro di loro recita “Fato Metelli Romae fiunt consules” questa frase può assumere diversi significati:
1 I Metelli diventavano consoli a Roma per disgrazia.
2 Per disgrazia di Roma i Metelli diventavano consoli.

3 Per volere del fato i Metelli diventavano consoli.
I Metelli risposero con il verso “Malum dabunt Metelli Naevio poetae” ossia:” I Metelli la faranno pagare cara al poeta Nevio”. La sua era una polemica satirica infatti un altro suo frammento ritrovato raccontava una vicenda che aveva come protagonista questa volta Scipione l’Africano secondo la quale venne ritrovato dal padre a casa di una donna e fu costretto a ritornare a casa solo con il pallio. Questo suscitò l’ira di Scipione che lo fece in un primo momento incarcerare e in seguito lo esiliò in Africa dove morì ad Utica (nell’attuale Tunisia) nel 204 o nel 201 a.C.

Opere: Nevio fu autore di commedie, tragedie e poemi epici. Per quanto riguarda le commedie scrisse diverse palliatae nelle quali esprime tutto l’odio verso l’aristocrazia ed esprime lo spirito mordace del popolo. Queste commedie hanno un carattere composito perché sorgono dalla fusione della farsa italica e la commedia nuova greca quindi risente anche della forma preletteraria latina e di quella greca ed è presente la figura del servo astuto. In alcune frammenti troviamo argomenti osceni di cui non si parla mai nella commedia nuova caratterizzata da un linguaggio casto. Ci sono giunti frammenti e 35 titoli. Per quanto riguarda le tragedie invece si tratta di Cothurnatae di cui abbiamo frammenti e 6 titoli. La tragedia con maggior numero di versi è “Lucurgus”. Tratta di un episodio riguardante l'introduzione del culto di Dioniso in Grecia. Il dio Dioniso punisce Licurgo, re di Tracia, per aver ostacolato il suo culto. Scrive anche due praetextae di cui ricordiamo Clastidium e in un frammento il poeta racconta un aneddoto della storia contemporanea del tempo ovvero la vittoria dei Romani sui Galli. E il Romulus in cui parla di Romolo e Remo. Riguardo all’epica invece nel “Bellum Poenicum” racconta della prima guerra punica attraverso una lunga digressione, di origine greca, in cui il mito di Enea viene mescolato e unito alla storia della guerra punica. Parla della storia di Enea, e troviamo anche, ad esempio, il momento in cui Enea è costretto ad allontanarsi da Didone la quale invia una maledizione a tutta la sua discendenza che diventa “Aition” ossia una causa dell’odio fra Romani e Cartaginesi. Perciò l’opera epica ha un carattere eziologico. Con la figura di Enea Nevio vuole mandare un messaggio di augurio per i Romani perché così come Enea ha vinto la sfida contro il mare arrivando alla fine in Lazio anche i romani possono avere la meglio sull’esercito punico. Di quest’opera si contano soltanto una sessantina di frammenti da cui possiamo dedurre lo stile che è energico e coinciso ma efficace. Fa ricorso a molte figure retoriche che fanno riferimento alla poesia arcaica latina.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Gneo Nevio e quale fu il suo contributo alla letteratura romana?
  2. Gneo Nevio era un cittadino romano, probabilmente plebeo, noto per la sua partecipazione alla prima guerra punica e per le sue opere teatrali e letterarie. Fu autore di commedie, tragedie e poemi epici, esprimendo spesso critiche verso l'aristocrazia e utilizzando uno stile energico e conciso.

  3. Quali furono le conseguenze delle sue critiche verso la famiglia dei Metelli?
  4. Le critiche di Nevio verso la potente famiglia dei Metelli, espresse attraverso versi satirici, portarono alla sua incarcerazione. I Metelli risposero minacciando di fargliela pagare cara, e alla fine Nevio fu esiliato in Africa, dove morì.

  5. Quali sono le caratteristiche principali delle commedie di Nevio?
  6. Le commedie di Nevio, note come palliatae, combinano elementi della farsa italica e della commedia nuova greca, esprimendo odio verso l'aristocrazia e lo spirito mordace del popolo. Presentano un carattere composito e includono la figura del servo astuto, con alcuni frammenti che trattano argomenti osceni.

  7. Di cosa tratta la tragedia "Lucurgus" di Nevio?
  8. La tragedia "Lucurgus" di Nevio tratta dell'introduzione del culto di Dioniso in Grecia e della punizione inflitta dal dio Dioniso a Licurgo, re di Tracia, per aver ostacolato il suo culto. È la tragedia con il maggior numero di versi tra quelle di Nevio.

  9. Qual è il tema centrale del poema epico "Bellum Poenicum"?
  10. Il poema epico "Bellum Poenicum" di Nevio narra la prima guerra punica, intrecciando il mito di Enea con la storia della guerra. L'opera ha un carattere eziologico, spiegando l'origine dell'odio tra Romani e Cartaginesi, e trasmette un messaggio di augurio per i Romani, paragonandoli a Enea che supera le sfide.

Domande e risposte