Concetti Chiave
- Il sermo è il registro linguistico usato a Roma, variabile secondo il contesto sociale e culturale.
- Esistevano diversi tipi di sermo: urbanus per i colti, rusticus per i contadini e militaris per i militari.
- Il latino ha subito variazioni significative, come il cambiamento del genitivo da "-ai" a "-ae".
- Il rotacismo è un fenomeno linguistico che trasforma la "s" intervocalica in "r".
- Molti termini latini derivano dall'agricoltura, riflettendo i valori di una società contadina.
La nascita della lingua Comune latina e il Sermo
Il sermo è il registro linguistico, vale a dire il livello della lingua usato, che dipende molto dal contesto. A Roma repubblicana erano presenti:
Il sermo urbanus, padre della civiltà latina, lingua utilizzata nella città dalle persone colte
il sermo rusticus, usato dagli abitanti delle campagne
il sermo militaris, registro specialistico usato in ambito militare
Il latino subì molte variazioni che avvengono in epoca tarda (classica) infatti fino al terzo secolo a.C. il genitivo terminava in “-ai”, innovazione analogica del genitivo in -i dei temi in -o/e-, invece che in “-ae”. Un altro fenomeno di trasformazione riscontrabile è il rotacismo, per cui la sibilante sonora (S) intervocalica si trasforma in liquida rotata (R), visibile nella testimonianza del primo autore dell’antichità, quando ancora non si parla di letteratura, Appio Claudio Cieco.
Rispecchiando la lingua i valori della civiltà che si esprime attraverso di essa, ed essendo i latini un popolo prevalentemente di contadini, tanti termini sono legati al mondo dell’agricoltura, dell’allevamento e del lavoro nei campi. Ad esempio “pecunia”, denaro, deriva da “pecus”, bestiame, dato che la ricchezza veniva indicata dalla quantità di bestiame che si possedeva.